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16/08/2023 - New York

<<Come sei bella Nela>> distolgo lo sguardo dalla mia immagine riflessa sullo specchio e lo fisso.

Non credo mi stia prendendo in giro, ma so anche che il suo "come sei bella" non è riferito a quanto bene mi stia il nuovo outfit che ho addosso, penso piuttosto che si riferisca al fatto che sia corto e molto aderente.

<<Come farò a muovermi con questo addosso?>> mormoro, cercando di allungare i pantaloncini di lycra sotto la gonna.

<<Poi Mindy con Rafa ed io, che non so giocare, in coppia con uno che nemmeno conosco>> sbuffo, riferendomi al fatto che sono stata accoppiata con Carlos Alcaraz.

Francisco si alza dal letto della nostra camera di albergo e si avvicina, lo vedo comparire nel riflesso proprio dietro di me.

Le sue mani mi stringono la vita e le sue labbra vellutate toccano la mia guancia sinistra, mentre si arricciano in uno sorriso.

<<Quando smetterai di essere così melodrammatica? Guardati sei uno schianto, sei intelligente e simpatica. Non sai giocare a tennis? A chi importa, sei in un match di beneficienza. E poi Nela, veramente ti fai intimidire da un bambino, io ho più paura dell'effetto che tu possa fare a lui vestita così>>

La sua voce è dolce, e mi viene naturale inarcarmi contro di lui, sono passati otto anni dal nostro primo bacio ma devo ancora trovare uno che valga un solo quarto di Francisco.

<<Perché non facciamo in modo di ricordargli che può solo guardare ma non toccare>> gli soffio addosso cercando di strofinare la mia schiena contro il suo petto.

Lui ride contro l'incavo del mio collo, il suono profondo che emette fa sì che i muscoli del mio addome si contraggano intorno al nulla, al solo pensiero della mia richiesta implicita.

<<No Nela, i bambini hanno bisogno di te, al tuo ritorno io sarò proprio qui ad aspettarti>> mormora battendo una mano sul materasso.

***

Percorro il corridoio cercando gli altri a naso, o forse dovrei dire ad orecchio perché seguo il vociare scherzoso di Rafa e Mindy.

<<Ahhh ora siamo al completo, l'elite del tennis spagnolo in una sola stanza>> esordisce lui sistemando la racchetta in mano a Mindy, che non riesce a smettere di ridere.

<<Le mancheremo tutte Rafa, ma soprattutto proteggiti le palle perché Nela anche dopo tutti questi anni passati a guardarvi giocare è proprio una disgrazia>>

La guardo, forse è ancora più sexy di me con i suoi capelli biondi raccolti e le dita affusolate strette sul manico della racchetta,che sta sventolando in modo atletico davanti a Rafa, in cerca di approvazione.

<<Ahh Nela, non preoccuparti, tu ti limiti a servire e al resto ci pensa Carlos, no?>>

<<Certo, tu servi e io li batto>>

Mi giro di scatto verso il fondo della stanza, per posare gli occhi sul mio compagno di squadra.

È seduto su una sedia di plastica, che sembra contenerlo a fatica. Ha i gomiti poggiati sulle cosce toniche divaricate e il telefono in mano, ci metto un po' a direzionare il mio sguardo sulla sua faccia.

È un bambino, ma non lo sembra, la barba gli ricopre le mandibole angolate e le labbra sono allargate in un sorriso accogliente.

Merda Cisco sta volta ha proprio sbagliato, mi intimidisce eccome.

Mi costringo ad avvicinarmi per allungare un braccio verso la sua direzione.

<<Piacere Marianela, il problema è che non sono molto sicura di saper servire>>

Si alza, e da in piedi sono costretta ad alzare gli occhi per guardarlo stringermi la mano.

Cerco di concentrarmi di più su quello che mi sta dicendo piuttosto che sul suo avambraccio muscoloso al centro del mio campo visivo.

<<Carlos. Vieni ti faccio vedere, sono sicuro che ci vorrà un attimo, ce lo hai visto fare tante volte.>>

Lo seguo mentre afferra la sua racchetta e me la mette in mano.

Non faccio in tempo a stringerla che si posiziona intorno a me, posa la sua mano sulla mia e le cosce contro le mie.

Merda.

<<Okey, piega le ginocchia>>

Faccio ciò che dice e le mie natiche collidono col suo inguine.
Mi irrigidisco.

Merda alla seconda.

Mi giro a guardare con la coda dell'occhio Rafa e Mindy in cerca di aiuto, ma sono troppo occupati a scherzare su quanto Rafa voglia rimpiazzare il manico della racchetta di Mindy con qualcos'altro.

Patetici.

Tento di scivolare via. Ma lui sbuffa spazientito, appoggiando una mano aperta sul mio addome riposizionandomi contro di lui.

<<No. Così non riesco, vieni più vicino>> mormora col fiato che mi pizzica l'orecchio.

Poi, finalmente con la mano libera lancia la pallina verso l'alto e con l'altra, portandosi dietro la mia e la racchetta, la colpisce mandandola contro il muro.

<<Visto? Facile no?>>

Facile un corno.

Penso, schizzandogli lontano non appena mi lascia.

Terra Rossa // Carlos Alcaraz 🎾🧡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora