Capitolo 6

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Ci fu un momento di silenzio generale che mise tutti in imbarazzo. Nessuno dei cinque ragazzi poteva credere che al loro migliore amico e a sua sorella fossero successe cose così orribili. In verità credevano che i due fossero così felici nella loro nuova città da essersi dimenticati di loro. Ora che sapevano che non era stato così erano ancora più imbarazzati. Ne avevano passate veramente tante quei due!
Jessica fu la prima a reagire: spostò la mano che aveva tenuto per tutto il tempo sulla spalla di Harry fino all'altra spalla e lo avvolse in un caldo abbraccio, pieno di comprensione, affetto e dispiacimento. Mai avrebbe potuto immaginare tutto ciò che le era stato raccontato. Qualche lacrima iniziò a rigare il triste viso di Harry. Pianse. Ma non uno di quei pianti disperati. No, era un pianto silenzioso e trattenuto. Qualche singhiozzo rompeva ogni tanto il silenzio, mentre i quattro ragazzi guardavano l'amico crollare piano piano tra le braccia di Jessica. Zayn fu il primo a parlare "Noi... noi non ne sapevamo niente.Ci dispiace enormemente e... vorremmo aiutarti, in qualsiasi modo.Non ti lasceremo mai più da solo Harry." Zayn, che intanto si era alzato in piedi, si avvicinò all'amico. Dopo essersi asciugato le lacrime con il palmo della mano, si alzò e si mise davanti a Zayn."Grazie, grazie davvero." Disse Harry. Zayn spontaneamente lo abbracciò e così fecero gli altri tre dopo essersi alzati in piedi. "Non ha mai sorriso così tanto come nelle ultime ore. È davvero felice di essere qua e, se l'aiutiamo, sono sicuro che si riprenderà presto." Disse Harry serio in viso. "Tranquillo,ti aiuteremo noi. Ora hai quattro fratelli su cui contare, come ai vecchi tempi." Disse Niall facendogli l'occhiolino. "Ehm ehm, ci sarei anch'io in verità." Tossì Jessica alzandosi e incrociando le braccia al petto. "Non capisco, vuoi anche tu essere nostro FRATELLO?" Disse Liam e tutti risero. "Nel senso che ci sono anch'io quando ne avete bisogno, scemo!"Spiegò lei colpendolo sulla spalla. "Meglio che vada prima che ci scoprano, e soprattutto prima che Alli si svegli!" Disse Jessica e, dopo aver salutato e dato la buonanotte a tutti, uscì dalla camera dei ragazzi.

Mentre attraversava il viale vide una cosa che la preoccupò enormemente: la luce della loro camera si accese. Salì velocemente le scale e quando aprì la porta trovò Allison intenta a fissarla. "Temevo te ne fossi andata via" disse "E che mi avessi lasciato sola"continuò sottovoce come per dare voce ai suoi pensieri. A Jessica le si spezzò il cuore. Normalmente l'avrebbe presa in giro dicendole che era una pazza, ma vista la confessione di Harry ora la vedeva con occhi diversi. Entrò, chiuse la porta e si avvicinò al letto, si sedette, guardò Allison negli occhi e le disse: "Non potrei mai lasciarti da sola. Ti ho già perso una volta, non lo rifarò."Allison, gli occhi lucidi, le si buttò al collo ringraziandola. Dopo essersi levata gentilmente di dosso l'amica si alzò e andò verso l'armadio per prendere una spazzola e pettinarsi i capelli, era una sua fissa. Allison la guardò per un attimo un po' titubante, poi si decise a parlare "Ma... Esattamente dov'è che eri poco fa? Cioè da dove venivi quando sei entrata? Se posso saperlo naturalmente" Jessica la fissò per un attimo "Non ho intenzione di farmi gli affari tuoi, cioè... Se non vuoi dirmelo ti capisco e non ti obbligherò. Sei libera di fare ciò che desideri, solo che me lo stavo domandando." E così dicendo si rigirò dall'altra parte del letto, dandole le spalle. Jessica sorrise, era così incredibile il modo in cui riusciva ad essere gentile! Raccontarle cosa ti accadeva sembrava quasi un dovere dopo che te lo domandava. Si allontanò dall'armadio e si sdraiò sul letto ridacchiando. "Ero in bagno scema, e comunque ti direi tutto in ogni caso, sei la mia migliore amica. Non ti nasconderei mai qualcosa." dette quelle parole si pentì subito, un grosso senso di colpa la attraversò alla vista di Harry che raccontava loro le loro terribili avventure. Il fatto che lui avesse raccontato tutti i fatti personali di sua sorella e della sua famiglia, gli fece venire il dubbio che magari lei non voleva si sapesse. Mentre fissava il soffitto decise che l'avrebbe riferito a Harry la mattina seguente.

"Jessichinaaa,svegliaa" canticchiò Allison con una voce acuta scuotendo l'amica ancora sotto le lenzuola. "Odio essere chiamata così...Odio anche il fatto di dovermi svegliare presto la mattina, che ore sono?" Chiese a bassa voce, con gli occhi semichiusi e la testa ancora sul cuscino. "Sono le sette e un quarto. Se facciamo abbastanza in fretta riusciamo ad andare in bagno, tornare, chiamare i ragazzi e arrivare in anticipo alla mensa." disse Allison frugando nel suo armadio. "Secondo me è meglio se andiamo a svegliare i ragazzi e poi andiamo in bagno. Ci scommetto quello che vuoi che sono ancora tutti addormentati con la bava che gli cola dalla bocca." disse Jessica stiracchiandosi e alzandosi in piedi. "Jess! Che schifo!" rise Allison immaginandosi la scena "Comunque ci sto, prendi il tuo zaino e andiamo."Dopo aver preso i loro zaini, le due ragazze uscirono, attraversarono il viale e si avvicinarono alla porta dei ragazzi.

L'estate dei miei 16 anniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora