Dolore

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Nessuno sa quanto ho pianto, la quantità infinita di lacrime che sono uscite dal mio corpo, dai miei occhi.
Nella prima fase, per le oppressioni, le costrizioni, le scelte negate, la dissonanza cognitiva e la dissociazione da me stesso, dalla mia vita, le barriere interiori tirare su con la speranza di proteggermi, e invece mi sono soltanto isolato, disconnettendo le varie parti di me, cervello, cuore, sensazioni, dubbi.
Sono sopravvissuto ad una disumana quantità di dolore, e per farlo mi sono metaforicamente fatto a pezzi, mi sono diviso.
Ero diventato frammenti che si tenevano insieme per miracolo.
Mi hanno quasi ucciso con il dolore. Forse si può dire che conosco più la morte e non la vita.
In effetti, posso dire che letteralmente vivere è il mio sogno più grande.
Ma come dice una celebre frase: non può piovere per sempre.
E io la penso proprio così.
Tutto ha un inizio e una fine.
Anche tutto questo tormento, questa angoscia, queste ossessioni avranno fine. Le manipolazioni si possono risolvere.
Ho attraversato un abisso.
E ci sono rimasto molto a lungo.
Ora lo sto attraversando per uscire.
Per non tornarci mai più.
Mai.

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