Capitolo 8

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Jisung's POV

Avevo perso la cognizione di spazio e tempo. Avevo fame, freddo e sonno. L'angoscia che mi potessero fare qualcosa mi impediva di chiudere occhio anche solo per un minuto. Avranno messo mani nei miei dati personali. Ora sapevano tutto su di me. Per loro forse, non sono mai stato uno sconosciuto. Ero in una posizione per nulla comoda per il mio corpo. Mi avevano tolto la maglia, lasciandomi solo i jeans cargo che mi misi per l'uscita con Seungmin.
Seungmin...
Volevo gridare il mio dolore al mondo, ma l'unica cosa che riuscivo a fare era rimanere in un silenzio selettivo. Conoscevo a memoria ogni segno particolare di questa stanza. Muffa sull'angolo in alto a sinistra. Una macchia di sangue nell'angolo destro del pavimento. Un pezzo di intonaco caduto accanto alla porta.
Stavo impazzendo.
Ad un certo punto si aprii la porta davanti a me. La mia vista offuscata dall'oscurità riusciva a intravedere una singola figura medio-alta entrare. Appena si avvicinò riuscii a distinguere meglio i suoi tratti leggeri. Era magro, biondo e con due occhi grandi come biglie. Mi ricordava vagamente Felix. Aspetta...Felix?
Spalancai gli occhi per capire se ciò che vedevo era reale o solo una stupida allucinazione.
<< Felix... >> sussurrai io cercando di reggere il magone in gola.
Lo vedevo chiaramente a disagio, distrutto, pallido come un fantasma.
<< Menomale che sei qui...ti prego..aiutami a scappare da qua... >> dissi io con un cenno di speranza. Era proprio lui, il mio migliore amico. Era venuto a salvarmi.
Lo vidi immobile alla mia richiesta. Perché non si affrettava a liberarmi?
<< Scusami... >> fu l'unica cosa che riuscii a percepire il mio udito.
In seguito vidi dietro di lui arrivare altri due figure scure. Erano proprio i due ragazzi che misero in atto il mio rapimento.
<< C-che cosa significa..? >> dissi cercando di non far notare troppo la voce tremolante a causa del pianto che stava per tornare.
<< Ah vi conoscete? >> disse il ragazzo dai capelli lunghi con tono quasi divertito.
Nessuno proferì una parola a riguardo.
Il ragazzo che aveva posto la domanda sembrava intrigarsi nell'argomento, iniziando a scrutare prima il mio viso e dopo quello di Felix.
<< Mi hai tradito.. >> sussurrai io tra le lacrime che lungo le mie guance erano iniziate a scendere.
<< Cosa cazzo hai detto? Ripetilo se hai il coraggio. >> disse il ragazzo che precedentemente aveva provocato la situazione con la sua domanda.
<< MI HAI TRADITO! >> urlai io tirando le catene piu forte che potevo.
Con la frusta, il ragazzo dai capelli lunghi mi diedi un colpo dritto sulla colonna vertebrale.
Non solo la mia voce urlò dal dolore, ma anche il mio corpo, che in tutti i modi cercava di liberarsi.
<< Dove si trova Jay Park. >> disse il ragazzo dai capelli color violetto cercando di nascondere le sue sensazioni.
<< Chi? >> dissi io tra il confuso e il dolorante.
Un'altra frustata mi arrivò dritta all'altezza delle spalle.
La scena si ripetè, urlai e iniziai a piangere lacrime di disprezzo.
<< Dicci dove cazzo si trova. >> continuò l'altro.
<< IO NON SO CHI CAZZO SIA! >> dissi urlando con tutte le forze che mi rimasero.
Questa volta non una, ma ben tre colpi arrivarono alla mia schiena dall'incarnato chiaro e delicato. Sentivo gocciolare del sangue, iniziavo a vedere il mondo intorno a me girare. Non riuscivo a reggere tutto quel dolore.
<< Fai il difficile eh? >> aggiunse.
<< Non ti fa schifo vedermi così Felix? SAPEVO CHE MI STAVI NASCONDENDO QUALCOSA! >> dissi io non curandomi più delle conseguenze.
Quattro nuove frustate pesanti arrivarono lungo i fianchi.
Vedevo il ragazzo dai capelli color violetto essere chiaramente contrario a tutto ciò, ma sembrava incatenato a quelle che erano le sue origini.
<< Mi dispiace.. >> lo sentivo sussurrare più volte dalla sua flebile bocca mentre manteneva lo sguardo basso e gli occhi sigillati.
Nuove domande mi vennero poste ma a nessuna di queste diedi una risposta. Dopo l'ennesimo colpo al ventre, sentivo il mio corpo freddo e inerme.
In mezzo al rimbombo della frusta riuscii a distinguere la voce che più amavo al mondo.
<< BASTA HYUNJIN COSÌ È TROPPO! >> urlò Felix tentando di fermarlo da darmi un'altro colpo il doppio più pesante del precedente. Vidi il ragazzo dai capelli lunghi risentirsi al tocco di Felix e subito mise via la frusta.
Iniziavo a vedere macchie di colore per tutta la stanza. Stavo per svenire?
<< Prendi la cocaina e iniziamo la dose per stordirlo. Dobbiamo assolutamente sapere. >> fu l'ultima cosa che sentii prima di svenire.

Dopo un tempo indefinito mi svegliai e chiudendo e aprendo gli occhi più volte, vidi gli stessi volti di prima, ma questa volta mancava quello radioso di Felix.
Il dolore sembrava scomparso, mi sentivo energico ma allo stesso tempo stanco.
Sembravo quasi...drogato?!

<< Lo lascio a te ora. >> disse il ragazzo che non aveva fatto altro che frustarmi con gusto.
Iniziai a ridere senza motivo mentre tenevo gli occhi semichiusi.
<< Dove si trova Jay Park? >> disse il ragazzo violetto.
Risi più forte di prima.
<< Se vuoi che te lo dica... >> facevo lunghe pause prima di completare un'intera frase << slegami. >>.
<< Assolutamente no. >> disse lui mantenendo un certo decoro alle mie provocazioni da strafatto.
<< Allora non parlerò e si puoi continuare a frustarmi. >> dissi sorridendo mentre faticavo a mantenere un contatto visivo con lui.
Vidi la sua mente elaborare ogni possibile reazione dalla scelta che avrebbe effettuato.
<< Solo un minuto. >> concluse lui mentre con le chiavi apriva il lucchetto delle catene di cui ero prigioniero.
Mi buttai in avanti, avendo perso completamente il senso dell'equilibrio, sia per il dolore che per la droga che al momento circolava liberamente nel mio corpo. Per fortuna che lui fu subito pronto a prendermi. Ci misi un po' prima di stabilizzarmi in posizione eretta, ma comunque non riuscivo a camminare.
<< Ora parla. >>.
<< Ahh~ uffa ancora non so come ti chiami. >> dissi io buttandomi su di lui mentre con la mano destra le accarezzavo le guance.
<< Non erano questi i patti. >> disse lui mentre cercava di all'interno il più possibile.
<< Voglio sapere il nome che appartiene a questo violetto. >> dissi mentre creavi dei piccoli vortici con i suoi capelli.
<< Minho. >> rispose lui seccato.
<< Oh Minho~ Che nome affascinante, elegante. Da vero mafioso. >> dissi io sorridendo mentre allo spingevo in avanti facendolo sedere sulla sedia appoggiata al muro. Ora ero buttato sulle sue gambe, seduto di fronte al suo viso.
Perché però mi stava concedendo tutto ciò?
<< Parla. >>
<< La verità è che...>
<< Non so neanche chi sia questo Jay Park. >> dissi sorridendo.
Nonostante tutto notai la sua espressione estremamente arrabbiata. Si alzò di colpo e mi prese per la mascella portandomi all'indietro sul muro opposto. Ora lui mi aveva messo al muro.
<< Senti faccia da cazzo, non sono qui per giocare. >> disse lui mentre la sua stretta continuava a diventare sempre più forte.
Con le mani gli abbassai leggermente quella con cui mi stava quasi per strozzare. Opponeva resistenza ma neanche troppa.
<< Non mi piacciono le persone violente. >> dopo aver detto ciò lo baciai. Un bacio lungo privo di rabbia ma pieno di adrenalina. Riuscivo a sentire la sua lingua calda entrare a contatto con la mia. Non sembrava volersi staccare, ma io si. Non sapevo cosa mi stava succedendo, la cocaina iniziava a farmi venire la nausea, dato che avevo lo stomaco vuoto da due giorni.
Lo spinai via e vomitai per terra ogni goccia di droga che il mio corpo aveva assorbito.
Mi buttai in ginocchio a terra tendendomi una mano sulla pancia.
<< Resta qui chiamo gli altri che ti sistemeranno come ti avevo lasciato. >> disse lui mentre usciva di corsa dalla stanza.
Alzai leggermente il capo, sorrisi e prima che ogni tipologia di pensiero potesse salirmi al cervello, svenni.

My Charmer - Minsung || Hyunlix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora