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Capitolo 13

Siamo partiti da poco, io mi limito a stare dietro e controllare che nessuno si allontani, per adesso non abbiamo incontrato pericoli.

"Ragazzi venite qui!" urla Jasper, che si era allontanato di qualche metro dal gruppo.
Mi avvicino per ultima e vedo tutti incantati con lo sguardo rivolto verso il cielo; alzo lo sguardo e una specie di pioggia di meteoriti attira la mia attenzione.

Ma non è una pioggia di meteoriti...

"Non ha funzionato" interrompo il silenzio, Clarke e Raven capiscono.
"Non hanno visto i razzi" costata quest'ultima.
"Cosa c'entra con una pioggia di meteoriti?" chiede Bellamy.
"Non è una pioggia di meteoriti, è un funerale, centinaia di corpi resi alla Terra e questo è come appare dall'altra parte" dice triste Clarke.
"Tutto per colpa tua!" esplode Raven urlando contro Blake
"Vi ho aiutati a cercare la radio" si giustifica.
"Si dopo averla rubata dalla mia capsula e buttata in un maledetto fiume!" continua ad accusarlo la mia amica.
Io sono ancora ferma a fissare i corpi in cielo.

Ho iniziato a studiare medicina per salvare le persone, per dargli loro una speranza, per vivere una vita degna di essere vissuta.
Per me ogni vita è importante, è difficile che io voglia morta una persona, molto difficile; è capitato solo una volta.
Sull'Arca sono state sacrificate troppe persone innocenti, noi qui potevamo fare qualcosa ma per colpa di una sola persona e il suo egoismo il nostro tentativo non ha funzionato.

"Fatto sta che in questo momento mia sorella è dispersa e voglio trovarla, venite o no?" sento solo l'ultima frase pronunciata da Blake dopo essermi persa a guardare il cielo.
Non ho potuto salvare quelle persone ma mi impegnerò a salvare Octavia.

Lui inizia a camminare e subito dopo lo seguo senza aspettare il movimento di qualcun altro.
Camminiamo spalla a spalla senza toccarci o guardarci, uniti dal desiderio di salvare Octavia.
Avrei tante brutte parole da rivolgere al ragazzo al mio fianco ma resto zitta, in questo momento è preoccupato per la sorella quindi non serve a niente mettere il dito nella piaga; per una volta me ne starò zitta.

"Da questa parte!C'è qualcosa!" sentiamo un ragazzo dire che ha trovato qualcosa.
Blake è il primo a muoversi e io lo seguo, tutti ci accerchiano.
Ci ritroviamo sul ciglio di una discesa con molti cespugli.
"Cosa c'è?" chiede Bellamy.
"Laggiù vedi, non sono di Octavia?"
Da qua non si capisce bene neanche cos'è quell'oggetto, lo punto con la torcia ma non capisco.

"Finn passami la corda" dico al mio amico che ha in mano proprio l'oggetto che mi serve.
"Che vuoi fare?" mi chiedono in contemporanea Finn e Bellamy.
"Non potrei risalire senza questa" indico ciò che ho in mano.

Lego la corda a un albero li vicino e mi calo giù.
"Sta attenta" sento dire da Finn ma sono troppo lontana per rispondergli.

Trovo ciò che dovrebbe essere una cintura e la punto con la luce.
"Si è sua!" urla Blake per farsi sentire.
"Allora continuo a scendere!" arrivo finalmente con i piedi stabili a terra.

Mi raggiungono Bellamy, Jasper e Finn, poco dopo anche il resto del gruppo.
Mi accovaccio vicino a una roccia perché ho notato qualcosa.
Sangue.
Ne raccolgo un po col dito e lo faccio vedere agli altri.
"È sangue fresco" costato.
"Qui c'è stato qualcun altro" dice Blake guardando per terra.
"Da qua le impronte sono più profonde, deve essere stata portata in braccio" dice Finn guardando le impronte sul terreno.
"Deve essere viva, come quando hanno preso me" Jasper cerca di avere speranza.

Camminiamo ancora un po' fino a che ci ritroviamo davanti ad una specie di corridoio fatto interamente di scheletri umani.
"Non parlo la loro lingua ma mi sembra un segnale di 'vietato l'ingresso' " puntualizza Finn, io annuisco soltanto.
Alcune persone iniziano ad indietreggiare e andarsene.
"Tornate indietro se volete, è mia sorella e me ne occuperò io" parla Bellamy facendo un passo avanti, verso gli scheletri.
È Octavia e ogni vita è importante.
Faccio un passo avanti anche io.
"Sono con te" Bellamy mi fa un cenno di assenso.
Con noi proseguono Jasper, Finn, Roma e qualche altra persona del gruppo con cui non ho mai parlato.

Eyes like the sky || Bellamy BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora