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Barcellona, 27/06/2022

"Sophia ti giuro, è stato bellissimo ieri sera con tuo fratello" Camilla e Sophia erano in un bar, nel centro di Barcellona, per fare colazione, si erano viste per aggiornarsi della serata precedente, la mora le aveva già raccontato di Pablo, ottenendo commenti super positivi da parte della bionda, ora era proprio Camilla a fantasticare su Pedri. A Sophia non dava così tanto fastidio che l'amica avesse una cotta per suo fratello, se lei era felice Sophia lo era altrettanto, anche se un pochino gelosa di Pedri lo era.

"Cami ti ha solo accompagnata" disse Sophia addentando il suo cornetto, non capiva il perché  di tutta questa eccitazione.

"No cara non capisci" in effetti non capiva realmente, da quello che le aveva raccontato Camilla, la sera prima, i due rimasero in macchina a parlare del più e del meno, ricordando i momenti passati, senza però nessun contatto fisico; però la lasciò fantasticare senza dirle nulla. Le due rimasero sedute, fin quando per Sophia non si era fatta l'ora di andare all'ultima lezione prima di quel fatidico esame.

A lezione Sophia aveva conosciuto una ragazza dai capelli rossi,  Alice; la ragazza era di Madrid, ma si trasferì durante l'inizio di quell'anno a Barcellona, le due avevano passato l'ora a ridere e scherzare assieme, venendo richiamate alcune volte dal professore alla cattedra.

"Ti va di venire da me a pranzo? La mia conquilina non c'è, magari potremmo ripassare" chiese la sua nuova amica Alice, a Sophia le sembrava un'idea carina, quindi accettò con piacere. Lo scrisse ai suo genitori, in modo che non l'avessero aspettata per pranzo; la casa di Alice era molto carina, si vedeva che lì dentro ci vivevano due ragazze.

Le due pranzarono e si misero un pochino sul divano per riposarsi, Sophia si trovava bene con Alice, avevano più cose in comune di quanto pensasse; ad un tratto le vibrò il telefono, qualcuno le aveva scritto, nel leggere quel nome sul blocco schermo sorrise inconsapevolmente.

Whatsapp

     Pablitoo🤍

Hai da fare stasera?

Mentre la rossa si alzava per prendere i vari appunti, Sophia accese di corsa il telefono per rispondere al ragazzo che le aveva appena scritto.

Ciao anche a te

Comunque no, sono libera, perchè?

Attendeva risposta da due minuti circa, e con i battiti del cuore accelerati, finalmente arrivò risposta.

Che ne dici di usare la scusa della felpa e rivederci?

La gamba della ragazza incominciò a tremare, si recò in bagno per calmarsi, fissò quel messaggio per qualche minuto buono, cercando di capire cosa fare, per un attimo pensò di chiedere consiglio ad Alice, ma come le spiegava che un calciatore famoso le avesse chiesto un appuntamento? Perciò rimase lì sola, voleva andare e rivederlo con tutta se stessa, ma dall'altro lato non voleva spingersi così oltre. Alla fine prese un respiro e rispose ascoltando il suo cuore.

Mi stai chiedendo un appuntamento per caso, Gavira?

Le sembrava la cosa più logica da scrivere in quel momento di panico totale.

Forse, se a te va bene ovviamente, vorrei recuperare la serata di ieri sera

Il suo cuore perse un battito, diceva così perchè non si era trovato bene? Non stava capendo.

Non ti è piaciuta?

Rispose secca, doveva uscire da quel bagno, ma non c'è la faceva, doveva prima ricevere risposta, e forse conferma.

Mi sono trovato davvero molto bene con te, sono serio, per quello vorrei uscire con te, da soli, ho proprio voglia di conoscerti per davvero. Fammi sapere, non c'è fretta

I suoi nervi, finalmente, si poterono rilassare, lesse quel messaggio con il sorriso, non si sarebbe mai aspettata che il ragazzo avesse provato le stesse cose che aveva provato lei solo la sera prima.

Allora va bene, usiamo la scusa della felpa e vediamoci. Anche se te la ridò a malincuore, sappilo

Rispose e finalmente tornò dalla sua amica, che la stava aspettando con i libri e gli appunti già sul tavolo.

ahaha allora ti passo a prendere per le otto

Spense il telefono, col cuore leggero, si sedette e vide la sua amica con in viso un'espressione preoccupata.

"Tutto bene?" chiese infatti poco dopo Alice, non poteva dirle la verità, quindi optò per qualcos'altro.

"Sisi, scusa, con questo caldo ho avuto un caldo di pressione, ma sto bene" la rossa sembrava averci creduto, infatti propose di iniziare lo studio, ma Sophia pensava a tutt'altro, in testa aveva solo Pablo Gavi.

Sophia tornò a casa sua che ormai erano le 17 passate, aveva tre ore per prepararsi del tutto per l'uscita. Si fece una bella doccia per rilassare i muscoli, si lavò anche i capelli, decise poi di farsi i boccoli, li avrebbe poi aperti per ottenere un effetto naturale.

Mentre si truccava, la sua amica Camilla chiamò per dare supporto a Sophia, inoltre le dava consigli sulla serata.

"So mi raccomando, per favore, non rovinare tutto. Prendila come un serata per conoscerlo, non per dirgli che non ti interessa, anche se so che non vuoi ammetterlo, ma ti piace" Sophia arrossì a quella affermazione.

"Non rovinerò niente, te l'ho detto, non voglio far star male nessuno." le due continuarono a parlucchiare nel mentre che Sophia finiva di prepararsi, la mora era in ansia, non un'ansia esagerata, ma c'era e si sentiva.

Cercò di capire cosa fosse meglio indossare, niente le sembrava opportuno, alla fine, sotto consiglio della sua amica, indossò un tubino abbastanza lungo nero, con uno spacco laterale. 

Chiuse la chiamata con Camilla, dove le disse 'buona fortuna' prima di chiudere, in tutta risposta Sophia le mandò un bacio. Pochi minuti prima dell'orario stabilito, la mora mise due spruzzi di profumo, i suoi soliti gioielli rigorosamente argento, e aspettò ansiosamente l'arrivo del messaggio di Pablo, che fortunatamente non tardò ad arrivare.

"Sono fuori, esci pure"

Sophia prese un respiro e aprì la porta di casa, con la felpa del ragazzo tra le mani, che emanava ancora il profumo di Pablo, ad aspettarla lì fuori c'era il moro in piedi davanti alla macchina, appena la vide, un sorriso si palesò nel viso del moro. 

Egli baciò le guance di Sophia appoggiando le mani sui fianchi della mora, gesto che la fece rabbrividire.

"Allora, che dici cariña, andiamo?" Pablo aprì la porta del lato passeggero, facendo segno alla ragazza di salire in auto.

quel soprannome le provocò venire le farfalle nello stomaco.

Angolo autrice:
eii, come state? spero che la storia vi stia piacendo, lasciate un commento se vi va. Al prossimo capitolo!

Lover/ Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora