uno;

203 4 5
                                    


Barcellona, 15/06/2022

Era una calda giornata di giugno a Barcellona, le scuole erano da poco finite, i gruppi di ragazzi cominciavano a riempire le strade della città, gli schiamazzi dei bambini sulla Barceloneta si sentivano forte e chiari, ciò significava solo una cosa, l'inizio dell'estate.

Sophia era ormai da qualche giorno tornata in patria, era tornata a casa con i suoi genitori e suo fratello, che le era mancato più di qualsiasi altra cosa. Quella sera si sarebbe tenuta una partita importante per esso e voleva, quasi a tutti i costi, che la sorella fosse presente; la mora non ne era tanto convinta di rientrare in uno stadio dopo la relazione passata, ma d'altro canto non voleva dire di no a suo fratello, voleva farsi perdonare per tutto il tempo assieme mancato; quindi, dopo tanti minuti cercando di convincerla, Pedri sorrise al "ci sono" che la sorella pronunciò.

"Ti divertirai vedrai" disse Camilla, migliore amica d'infanzia di Sophia, seduta sul letto della protagonista, mentre essa era occupata a piastrarsi i capelli, le due avevano sempre avuto un rapporto un pò bizzarro, ma si volevano un bene dell'anima.

"Lo sto solo facendo per mio fratello, io e il calcio siamo due poli opposti" forse non lo pensava davvero, era solo stata portata a pensarlo, alla fine in quel mondo ci era praticamente cresciuta. I due fratelli si toglievano due anni, ma fin da piccola Sophia era la cocca di suo fratello, ogni cosa che egli faceva lei la replicava, amava andarlo a vedere giocare, è sempre stato il suo punto di riferimento, la spalla su cui piangere e su cui ridere.

"Lo so che stasera non lo fai per te stessa, ma prova a divertirti, non è così male andare a una loro partita, te lo assicuro. Non puoi stare a casa a mangiare gelato guardando netflix, insomma hai da poco compiuto 18 anni non 40! E poi ci sono un sacco di ragazzi carini" la bionda pronunciando quelle parole si alzò dal letto, mettendo una mano sulla spalla alla sua amica in segno di conforto.

Camilla sia esteticamente, sia caratterialmente era il contrario di Sophia, bionda, abbastanza alta, ma soprattutto aveva raramente relazioni serie, fin da piccola aveva una cotta per il fratello della sua amica, Pedri, perciò qualsiasi rapporto non fosse con lui, tendeva a troncarlo dopo poco. Nonostante i due fratelli si raccontassero tutto, egli non aprì mai bocca sulla questione, anche se la mora sapeva benissimo che egli ne era a conoscenza.

"Cami no, non cominciare, non ho intenzione di conoscere nessun 'ragazzo carino' -fece segno delle virgolette con le dita- , soprattutto se calciatore" disse la mora, che nel frattempo si era alzata per scegliere l'outfit per quella sera.

"Va bene, vedremo. Ah dimenticavo, non è che tuo fratello avrebbe una maglia in più per me di qualche suo compagno di squadra? La mia l'ho dimenticata a casa, va bene una qualsiasi" la mora, quasi facendolo apposta le diede la sua col numero 8, ciò scaturì un sorrisone nel viso della sua migliore amica, Sophia emise un risolino a quella scena.

Le due passarono le ore successive, a parlare, truccarsi e vestirsi. Sophia optò per un jeans a palazzo semplice, con le sue amate air force ai piedi e aveva preso una maglia qualsiasi dal cassetto di suo fratello, senza far caso al numero o al nome del giocatore.

Una volta arrivate allo stadio, dopo aver salutato il fratello impegnato a parlare con qualche suo compagno di squadra, la ragazza prese posto vicino alla sua amica. In quell'attimo le tornò  in mentre l'incontro avuto l'anno prima con il suo, ormai, ex ragazzo.

"Ei scusa, qua a quanto pare nessuno parla inglese, mi sapresti dire dove sono i corridoi? Non mi ricordo da quali i tifosi passano" chiese timido il ragazzo, che poi si rivelò essere Federico Chiesa, probabilmente l'aveva fermata vedendo il pass al collo.

"Ei, certo ti faccio strada, tanto devo andare da mio fratello" sorrise di rimando la ragazza.

I due fecero quel tratto che durò qualche minuti, ma a Sophia sembravano essere passate ore, si stavano scambiando alcune informazioni su loro stessi, tra cui il numero.                                         

"grazie per il passaggio, allora ci sentiamo Soph" la liquidò con un abbraccio, la mora rimase imbambolata a pensare quanto fosse carino quel ragazzo appena conosciuto, e a quanto quel nomigliolo fosse bello detto da lui.

Cercò, però, di mandare via quel pensiero, la partita stava andando alla grande, l'atmosfera al Camp Nou era unica, una marea di tifosi del Barcellona erano lì per sostenere i loro giocatori, che più di tutti quella sera c'è la stavano mettendo tutta per portare a casa la vittoria; e così fu, quella sera il Barcellona vinse, lo stadio si alzò in piedi per gridare vittoria, il calore che c'era era indescrivibile.

Sophia si era appena sciolta dall'abbraccio con suo fratello per la partita di stasera, disse lui che lo avrebbe aspettato fuori dagli spogliatoi, mentre la sua amica voleva ancora complimentarsi con il ragazzo;

"Ei scusa, non era mia intenzione farti spaventare giuro" una mano le toccò la spalla, e ciò la fece sobbalzare, il ragazzo non potè che sorridere a quella scena.

"No ma va tranquillo, non è successo nulla" sorrise anche Sophia di rimando.

"Ti sta bene la mia maglia sai?" il moro indicò l'indumento.

"Ah si? In realtà non sapevo fosse la tua, l'ho rubata a mio fratello visto che la mia amica voleva quella di Pedri" si sentiva quasi in imbarazzo per la situazione, ma non capiva perchè.

"Peccato, ci speravo. Comunque piacere Pablo" si presentò anche lei, i due si tesero la mano e si sorrisero. Poco dopo arrivò Camilla a informarla che quella sera avrebbero partecipato a una serata a casa di Fermin, la mora annuì senza insistere troppo.

Quella sera, Pablo e Sophia si scambiarono varie occhiate e sorrisi rubati, senza avere una vera e propria conversazione, lui era intento a parlare con Pedri e Fermin, mentre lei si impegnava a conoscere i loro compagni di squadra, che anche se conosciuti da poco, si rivelarono delle brave persone; quei piccoli contatti con il ragazzo la fecero rabbrividire, si sentiva quasi in imbarazzo davanti a lui, ma non se ne capacitava proprio, alla fine non era interessata al calciatore no?

La serata procedette molto tranquilla, passarono una serata tutti insieme, e Sophia tornò a casa col sorriso.

                                                                              
Whatsapp

Cami💕

te l'avevo detto ti saresti divertita no?


Alla fine tornare allo stadio non era poi così male.


Spazio autrice:

eii, spero vi stia piacendo la storia, questo capitolo è un pochino lungo ma mi impegnerò ad accorciarli man mano. ci vediamo al prossimo capitolooo

Lover/ Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora