Capitolo 4

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Sto fissando il soffitto da più di un'ora, mi giro e rigiro nel letto e non riesco a chiudere occhio.
Dopo essermi chiusa in camera, sono uscita per cenare e nessuna ha chiesto niente; sinceramente sono felice che non l'abbiano fatto, significa che rispettano la mia privacy.
Ho aiutato mia zia a sparecchiare e sono andata a fare una doccia calda per rilassare i nervi. Non avevo molta voglia di essere "socievole" questa sera.. la notizia che Dakota sia viva, mi ha spiazzata.

Qualcuno bussa alla porta. "Megan, sono io" sento dire da mio fratello.

"entra pure" rispondo.

"ehi, come stai?" domanda sedendosi accanto a me.

Faccio spallucce. "bene, credo"

"ascolta, domani mattina chiama la mamma e fatti dare spiegazioni. Ricordo perfettamente che eri affezionata a quel cavallo, se papà l'ha fatto per non portarci in questo posto beh.. ha sbagliato di grosso"

Annuisco. "ha sbagliato anche nostra madre, Andrew"

"certo.. lo so" sospira. "ultimamente quei due non vanno più d'accordo"

"perché papà è un'egoista del cavolo!" le parole mi escono dalla bocca senza permesso. "da piccoli, lui non accettava il fatto che la mamma potesse portarci qui. Non voleva che lei avesse a che fare con la sua famiglia soltanto perché possiedono una fattoria che tra l'altro.. è bellissima! Io non ci vedo nulla di male, non tutti sono nati con la ricchezza in tasca! Insomma, amare non significa avere rispetto? Lui non ne ha nemmeno un briciolo nei confronti di mamma, io non capisco come un matrimonio possa durare in questo modo"

Mio fratello annuisce comprensivo. "fammi spazio"

Mi sposto e quando è abbastanza vicino, mi accoccolo a lui. "grazie, fratellone"

"e di cosa mi stai ringraziando esattamente?"

"di starmi vicino quando ne ho bisogno e il resto del mondo scompare" dico semplicemente.

Chiudo gli occhi e cullata dalle carezze di Andrew, mi addormento.

***
Il giorno dopo mi sveglio con la luce del sole che penetra prepotente dalla finestra.
Mi metto seduta composta e sgranchisco le ossa alzando leggermente le braccia.
Mio fratello non è più qui segno che si è alzato molto prima di me e infatti, controllando l'ora è strano che zia non sia corsa qui a svegliarmi!
Prima di andare in bagno, recupero dall'armadio l'intimo pulito e una semplice tutina rosa per fare una breve doccia rilassante.
Quando sto per aprire la porta, vengo bloccata da mio fratello che sembra piuttosto arrabbiato.

"che succede?" aggrotto le sopracciglia confusa.

"zia ha intenzione di farci pulire le stalle, questa mattina" risponde appoggiandosi con le spalle al muro. "ed ha preparato le uova con il bacon!"

"la nostra dieta salutare a quanto pare per questo mese non sarà affatto valida.." borbotto. "comunque le parlerò io. Non ho alcuna intenzione di farlo" dico infine chiudendomi in bagno.

Mi butto sotto il getto d'acqua freddo dopo essermi spogliata e insapono per bene tutto il corpo facendo attenzione a non bagnare i capelli che ho legato in uno chignon disordinato.
Una volta uscita e asciugata infilo il tutto e pettino i lunghi capelli biondi. Beh, lunghi non molto. Ma ci siamo quasi.
Lavo i denti e metto una passata di mascara sulle ciglia che fortunatamente sono abbastanza folte.

"Megan, tesoro. Hai finito?"

La voce di zia Jennifer mi fa sussultare.

Apro e abbozzo un leggero sorriso. "certo, eccomi"

"non vieni a fare colazione?" chiede incrociando le braccia al letto. "ho preparato.."

Annuisco. "lo so, Andrew mi ha accennato. Chiamo la mamma e arrivo"

"oh.. okay allora. Ti aspetto in soggiorno"

Digito il numero di mia madre e aspetto che squilli.
Nel frattempo rifaccio il letto in modo impeccabile.

<ehi, amore. Buongiorno>
<buongiorno, mamma. Ascolta devo parlarti di una questione importante>
<che succede?> dal tono di voce posso dire che è preoccupata.
<so che Dakota è viva. Non ci hai pensato prima di mandarci in questo posto? Non hai pensato al dolore che mi avresti causato?>
La sento sospirare poi dopo qualche secondo di silenzio risponde. <mi dispiace molto, tesoro. Non avrei mai voluto nasconderti una cosa del genere io..>
La interrompo prima che possa aggiungere altro. <è diverso, mamma. Hai mentito, tu e papà lo avete fatto>
<ne sono consapevole amore. Hai ragione abbiamo sbagliato>
<dimmi che l'idea è stata sua> mi riferisco a mio padre. <e dimmi la verità per favore>
<si, è stata una sua idea> sospira. <in quel periodo litigavamo quasi ogni giorno. Non voleva che cresceste in un ambiente così stupido beh.. come lo definisce lui. Decise di mettere un muro tra me e la mia intera famiglia.. l'unica persona con cui ho ancora rapporti è proprio tua zia> si ferma un momento. <basta così, ho già detto troppo. Mi dispiace davvero per Dakota, sappi che io non ero affatto d'accordo con la decisione di tuo padre>
<mamma..>
<tesoro devo andare. Ci sentiamo più tardi, da un bacio da parte mia a tuo fratello>
La sua voce era distrutta, sentivo che stava per scoppiare a piangere.

Sbuffo e scendo in soggiorno, dove trovo mia zia, Andrew e Mark.
"buongiorno"

"buongiorno, Megan" il compagno di zia Jen sorride dopo aver ingoiato il boccone di bacon.

Prendo posto a tavola e comincio a mangiare senza dire una parola.
"mamma ti saluta" dico a mio fratello che è intento a guardare il cellulare.

"le hai parlato?" sussurra.

Annuisco. "ti spiego dopo"

"allora! Pronti per il vostro primo lavoro?"

Guardo mia zia e mi schiarisco la voce. "non è che.."

"non si inizia con nessuna lamentela. Forza, seguitemi"

Io ed Andrew seguiamo zia Jen nelle scuderie.
C'è il ragazzo che ho visto ieri sera dalla finestra di camera.

"Kyle, buongiorno. Volevo presentarti mia nipote Megan e mio nipote Andrew"

"in realtà ci conosciamo" risponde lui togliendosi i guanti.

"oh.. si è vero! Non ricordavo" ridacchia zia Jen. "giocavate con Kyle e gli altri bambini quasi tutti i giorni proprio in quella piscina" aggiunge parlando con me e mio fratello.

Io aggrotto le sopracciglia e posiziono i miei occhi sui suoi.
Ora che lo sguardo bene, ho dei ricordi vaghi di un bambino biondo e con occhi cristallini.

"certo, io mi ricordo di te" Andrew prende parola. "è un piacere rivederti amico" aggiunge stringendogli la mano.

"ciao.." dico io in imbarazzo.

Avevo una leggera cotta per lui da piccola.

"ciao, Megan" risponde toccandoci il capello di paglia.

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