Capitolo 6

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Guardo l'ora sul cellulare e sbuffo sonoramente.
È mezzanotte inoltrata e non riesco a chiudere occhio, i pensieri che ho in testa a quanto pare sono più forti del mio sonno da diabete.

Deciso così di alzarmi e dopo aver indossato le mie solite ciabatte peluche rosa, scendo al piano di sotto in cucina per bere un sorso d'acqua.
Mi guardo in torno e sospiro, non nego che mi mancano i miei genitori ma.. ho la sensazione di sentirmi meno responsabile e più libera in un certo senso.

Appoggio il bicchiere sul tavolo ed esco di casa, congelandomi subito dopo.
Mi abbraccio da sola e comincio a camminare arrivando così alle stalle dove noto una piccola luce accesa.

È Kyle.
Sta leggendo un libro, coperto da un semplice plaid blu. I suoi capelli sono scompigliati dal vento e ammetto.. è davvero un bel ragazzo.

"ehi, cosa ci fai qui?"

Sobbalzo. "scusa, non volevo disturbarti"

"ma no, tranquilla. Non hai freddo conciata in quel modo?" chiede guardandomi.

Indosso un pigiama di seta rosa e si, ho freddo. Molto!

"nah, sto bene" mento.

"certo. Ed io sono Peter Pan" risponde abbozzando un leggero sorriso.

Si alza e sfila la sua felpa porgendomela. "non preoccuparti è pulita" aggiunge sarcastico.

Alzo gli occhi al cielo e la afferro indossandola. È calda e il suo profumo mi invade le narici.

"grazie" dico semplicemente.

"figurati, non volevo averti sulla coscienza se morivi congelata"

Ridacchio. "ma che simpatico"

"vuoi?" indica il pacchetto di patatine.

Di solito non mangio mai robaccia del genere ma credo che farò un piccolo strappo alla regola.

Annuisco e mi accomodo accanto a lui.
Afferro la patatina e ne gusto il sapore.

"è gusto bacon"

"l'avevo intuito" porto le ginocchia al petto. "cosa stavi leggendo?"

"prima che una certa ragazza dai capelli biondi mi disturbasse?" chiede di rimando.

Gli do un leggero pugno sulla spalla. "dai, sono seria"

"l'incubo di Hill House" mi mostra il libro.

"ti piacciono questi generi?"

Annuisce. "a chi non piacciono!"

"alla sottoscritta" mi punto un dito contro e lui alza entrambe le sopracciglia. "che c'è? Mi spavento molto facilmente"

"allora non sei una dura come vuoi far sembrare" borbotta.

Fingo di non aver sentito e sfrego le mani sulle gambe, in cerca di un po' di calore in più.
Lui sembra notarlo e mi copre con il plaid.

"io non lego molto" dico dopo qualche attimo di silenzio per spezzare l'imbarazzo che si era creato. "però.. mi piacerebbe iniziare qualcosa"

"prova con qualcosa di leggero. Sì inizia in questo modo"

Mi schiarisco la voce. "Kyle, ascolta. Mi dispiace per come ti ho trattato oggi, sono stata davvero una str.."

"una stronza? Si è vero" sorride. "sta tranquilla, non è successo nulla di irreparabile"

"lo so ma.. questa mattina hai aiutato molto me e Andrew ed io a volte so essere davvero insopportabile" mi gratto la nuca.

"Megan dico sul serio, è tutto okay" la sua mano finisce sulla mia è un brivido mi percorre la schiena.

La ritrae all'istante.

"beh.. in realtà volevo anche ringraziarti per la medaglietta che hai messo al collo di Dakota. Non sapevo fossi stato tu, me l'ha detto il compagno di mia zia" ho gli occhi puntati davanti a me, non riesco a guardarlo muoio di vergogna. "per me conta molto" aggiungo torturandomi le mani.

"quando Jennifer mi ha raccontato tutto sono rimasto sbalordito. Non sono assolutamente nessuno per giudicare ma come si può fare una cosa del genere? È crudele.."

"già" sospiro. "perché l'hai fatto?" finalmente porto il mio sguardo sul suo.

"non lo so" fa spallucce. "sono fatto così"

Deglutisco a vuoto e mi alzo.
Quando sto per togliere la felpa, lui mi ferma.
"tienila, morirai di freddo ancor di più sennò"

"okay.. te la restituirò domani allora. Buonanotte, Kyle"

"Buonanotte, Megan" mi sorride.

Un sorriso dolce.

Mentre mi incammino per tornare in casa, ripenso alle parole di mia zia.
Ha proprio ragione, quel ragazzo ha un gran cuore.

"Megan, mi hai spaventata" zia Jen appoggia la mano sul petto. "dov'eri a quest'ora fuori? E tra l'altro perché hai la felpa di Kyle?" Il suo sguardo è confuso.

"ero uscita a fare due passi" faccio spallucce. "quanto alla felpa me l'ha data lui perché avevo freddo" continuo sedendomi sul divano dove si è appena seduta anche lei. "perché mi guardi in quel modo?"

"ovvero?" lei mi guarda accigliata.

Incrocio le braccia sotto il seno. "dimmelo tu"

"Kyle è un bel ragazzo" fa spallucce.

"si e nessuno lo mette in dubbio quindi?" la invito a continuare.

"ma niente! Era per dire"

Ridacchio. "zia, mentire non è il tuo forte lo sai vero? Sono fidanzata, ricordi?"

Lei annuisce. "mia cara nipote, Chase non è per te"

Alzo gli occhi al cielo. "smettetela di dire tutti le stesse cose!"

"è la verità" si alza per aprire il frigo. Estrae una bottiglia di succo di frutta alla pesca e ne versa un po' ad entrambe.

"come se non lo sapessi" borbotto. "non so come lasciarlo" ammetto. "gli voglio bene certo ma.. "

Mi interrompe porgendomi il bicchiere. "ma non lo ami"

"esatto" annuisco.

"allora perché continui a starci insieme?" domanda assumendo sul viso un'espressione interrogativa.

Abbasso lo sguardo alle gambe e giocherello con il filo della felpa.
"papà dice che la sua è un'ottima famiglia"

"oh.. ti prego, Megan. Non continuare, ho capito come stanno le cose. Sai cosa ti dico? Stiamo parlando della tua di vita, non quella di tuo padre! Lui non ha alcun diritto di manipolarti in questo modo, tu sei libera di amare chi ti pare a piace a prescindere dai soldi e dalla famiglia"

Sospiro. "lo so. Zia, io non voglio finire come mia madre"

"allora da retta soltanto al tuo cuore" mi accarezza i capelli. "hai una vita davanti, quel ragazzo non mi ha mai convinta. E anche se non me ne parli, so benissimo che non ti rende felice" aggiunge allargando le braccia.

Senza pensarci due volte mi ci fiondo all'interno. Mi mancavano i suoi abbracci.

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