Capitolo 5

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La giornata è trascorsa in fretta, per fortuna.
Nostra zia quest'oggi ha cercato in tutti i modi possibili di metterci alla prova; abbiamo iniziato con piccole cose, come ad esempio pulire le stalle ma poi.. sono arrivate le mucche da mungere.
Quello è stato il momento peggiore!
Mentre strizzavo per far fuoriuscire il latte, il cane di zia Jen si è messo a rincorrere un maialino che era fuggito dal suo recinto e mi ha letteralmente scaraventato a terra facendomi sporcare di fango e terriccio.
Avevo promesso a me stessa di stare calma però, quando uno dei cavalli ha cominciato a mangiare un pezzo della mia camicetta nuova non ci ho più visto dalla rabbia.
Ammetto di aver esagerato un po' ma.. in quel preciso momento la mia testolina era ormai andata in tilt!

"ehi, sorellina"
Andrew entra in camera, sedendosi sul bordo del letto.

"ehi, fratellone" rispondo mettendomi seduta composta.

"ti sei ripresa?" chiede nascondendo una risatina che mi fa subito alterare.

"smettila!" sbuffo.

"oh.. ma dai! È stato così divertente" recupera il cellulare dalla tasca. "il tuo ragazzo mi ha mandato questi, comunque" mi mostra lo schermo con una chat da leggere.

Afferro l'iPhone. "non risponderlo" commento dopo aver letto.

"perché non rispondi ai messaggi?" domanda accigliato.

"abbiamo avuto una discussione il giorno prima di venire qui" sospiro. "come hai visto, non è venuto nemmeno all'aeroporto quella mattina"

Annuisce. "beh, meglio così"

Aggrotto le sopracciglia. "lo odi così tanto?"

"non lo odio, Megan" scuote leggermente il capo. "amo mia sorella e non voglio che soffra per uno del genere" dice infine prima di recarsi fuori dalla mia stanza.

Mi alzo e apro l'armadio per cercare tra quello che ho portato, qualcosa di comodo.
Opto per un semplice pantaloncino di jeans con un top bianco.
Indosso il tutto velocemente ed esco di casa senza farmi notare.
È arrivato il momento di incontrare Dakota.

Mi dirigo nelle stalle e prendo un profondo respiro quando la vedo da lontano.
Il mio cuore batte all'impazzata e delle furbe lacrime scendono sulle guance bagnandole un po'.

"Dakota"
dico tra un singhiozzo e l'altro quando mi sono avvicinata. "non posso crederci" la accarezzo dolcemente. "non ti ho abbondato se è questo che pensi, io.. credevo fossi.." chiudo gli occhi e sospiro. "non riesco nemmeno a pensarci"

"Megan?"

Sobbalzo e mi volto velocemente.

"scusa, non volevo spaventarti" si gratta la nuca. "come stai?" domanda infilando entrambe le mani nelle tasche del jeans.

Mi asciugo le lacrime con la mano. "bene" mento. "cosa vuoi?" chiedo forse un po' troppo acida.

"ehm.. niente. Ti ho sentito e.."

Lo interrompo. "beh, la prossima volta non immischiarti"

Annuisce semplicemente.

"scusa" riesco soltanto a dire in preda ai sensi di colpa.

"non c'è bisogno di scusarsi" risponde infilando entrambe le mani in tasca. "volevo essere gentile ma a quanto pare con la famiglia White non c'è verso di esserlo" aggiunge infine prima di recarsi fuori dalla stalla.

Ma chi si crede di essere?!

Lascio un momento Dakota e lo seguo.
"non puoi parlarmi in questo modo, non mi conosci affatto!" incrocio le braccia sotto il seno e sbatto ripetutamente il piede a terra.

"e non ho intenzione di conoscerla, signorina Megan" si volta e sorride sfacciatamente.

Alzo un sopracciglio.
"non osare prendermi in giro"

"oh.. mi scusi tanto" ridacchia.

"smettila di ridere come un cretino!" sbotto nervosa.

Lui si avvicina pericolosamente a me.
Indietreggio andando a finire con le spalle al muro e deglutisco a vuoto.

"i cretini come me, per ottenere qualcosa lavorano sodo sai?"

Mi sento così in imbarazzo in questo momento..
E lui è decisamente troppo vicino.

Sento il suo respiro quasi sulle mie labbra e i suoi occhi infatti, finiscono proprio lì.

Sbatte le palpebre un paio di volte per poi distaccarsi da me.
Perché improvvisamente non sento più il calore di prima?

Senza aggiungere altro, va via.
Mordo il labbro nervosamente e dopo aver preso una boccata d'aria fresca ritorno da Dakota.

"ehi, scusa se ti ho lasciata da sola avevo un tizio con i capelli biondi da sistemare" la accarezzo dolcemente. "tutto questo tempo.. sei sempre stata qui mia piccola amica, mi dispiace se ti sei sentita abbandonata io.. beh, stata ingannata dai miei stessi genitori. La solitudine è la sensazione più brutta che una persona possa mai provare, ti capisco sai? Anch'io  mi sento molto sola ultimamente. Anzi è come se.. non fossi abbastanza felice nonostante la vita che mia madre e mio padre abbiamo costruito per me e mio fratello. Forse sono stata un po' dura prima con Kyle, insomma.. oggi è stato molto gentile e paziente con me e Andrew! Mi sento di merda per averlo trattato male" abbasso lo sguardo sulla medaglietta che porta al collo e sorrido istintivamente. "ci vediamo più tardi, Dakota. Sono contenta che tu sia ancora qui"

Corro in casa e vago con lo sguardo alla ricerca di mia zia.
Quando la vedo, l'abbraccio e lei sembra essere un po' confusa.

"cosa ti è preso, piccola?"

"ho visto la medaglietta che porta Dakota" rispondo quasi con le lacrime agli occhi.

"è stato Kyle" dice il compagno di zia Jen.

Io aggrotto le sopracciglia e mia zia prende parola.
"oh, sì.. mi ricordo. Stavo parlando tra me e me con il tuo cavallo e non mi resi conto che lui era proprio dietro di me che puliva una stalla. Andò fuori perché non voleva essere di troppo ma lo feci restare perché oltre ad essere un ottimo ascoltatore è di famiglia. Decise di creare questa piccola medaglietta per te e per lei, ha un gran cuore quel ragazzo"

Rimango sbalordita da ciò che ho appena sentito.

"Il mio cuore batterà sempre all'unisono con il tuo. M&D"

È ciò che c'è scritto sopra la medaglia argento fatta a mano.
Adesso mi sento ancora di più in colpa per aver trattato quel povero ragazzo come un essere inutile.
Forse dovrei scusarmi?
Si, Megan credo proprio che sia il caso di farlo.

"tesoro, va tutto bene?"

Scuoto la testa per l'effetto di trance in cui mi ero sommersa e annuisco.

"certo, zia. Tutto okay. Vado a fare una doccia, ci vediamo tra poco per cena"

Salgo al piano superiore e mi lascio andare sul letto di peso.
Sono una stronza colossale.

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