SERENITY

872 36 16
                                    

POV'S VICTOR

Le nostre figlie sono bellissime.

Quando mia moglie prende il telefono in mano mi accorgo che la donna di fronte a noi ha gli occhi spalancati.

"È impossibile" dice tra se e se.

"Cosa?" Chiedo io confuso.

"È impossibile" ripete un po' più forte mentre si alza dalla sedia

"Cosa è impossibile?" Chiede Sebastian.

Ci guarda tutti con lo sguardo sconvolto.

"È totalmente impossibile" dice e prende il telefono per fare non so cosa.

"Cosa è impossibile?" dico alzandomi dalla sedia infastidito insieme ai miei figli.

Fa un verso stupito.

Lascia cadere il telefono e corre via.

Jason corre e prende il telefono della donna per vedere cosa l'abbia sconvolta così tanto.

"Papà" dice piano anche lui sconvolto.

"COSA CAZZO STA SUCCEDENDO?!" Chiedo arrabbiato.

Lui mi guarda negli occhi e pronuncia delle sante parole.

"Lei è Elizabeth" dice.

Non perdo tempo e corro fuori dalla stanza seguito da tutti

"PRENDETELA, È MIA FIGLIA!!" urlo e vedo i miei uomini che corrono e la inseguono.

LA SERA

SPAGNA


POV'S SERENITY


Mi trovo come sempre nella mia "camera", se così posso dire. C'è solo un materasso mal ridotto e una piccola finestra. All'inizio quelli dell'orfanotrofio mi legavano al letto, temendo che io scappassi. Ma quando hanno iniziato a picchiarmi e a rendermi incapace di rimanere in piedi, mi lasciano libera nella stanza. E da ormai un mese che sto facendo finta di non riuscire a camminare, così non mi ammanettano. E mi rende la mia fuga molto più facile. Questa è la sera della mia fuga, e sono sicura che ci riuscirò e non accadrà come 1 anno fa.

I miei pensieri vengono interrotti da qualcuno che entra nella stanza, sbattendo la porta.

Un uomo mi butta davanti un piatto di plastica con un panino vuoto dentro e una bottiglina d'acqua, e se ne va.

-mangio panini da quando sono venuta qui, li sto praticamente schifando.-

-è il momento di andarmene da qui-

Faccio parte di una tripletta, ma non ricordo nient'altro. Sinceramente non mi interessa cercarle, voglio vivere la mia vita.

Mi alzo da terra e prendo la forchetta che mi hanno lasciato a mezzogiorno per mangiare, non si sono nemmeno accorti che me la sono tenuta. La prendo e piego 3 "denti" e ne lascio solo uno alzato per utilizzarlo per scassinare la porta.


Quando sento il "clik" capisco che il gioco è fatto. Apro piano la porta e guardo a destra e sinistra, controllando se ci fosse qualcuno. Anche se so che dopo che mi hanno dato la cena se ne vanno, controllo lo stesso per precauzione. Quando non vedo nessuno, inizio a correre sulla punte e arrivo alla finestra del corridoio. Mi trovo al primo piano, quindi non è molto alto, per di più sotto la finestra c'è una piscina, quindi non mi dovrei far male. Mi tappo il naso e trattengo il respiro per poi buttarmi dalla finestra. Cado nella piscina e nuoto fino al bordo. Esco dalla piscina e corro subito verso il cancello, ma ovviamente non possono lasciare il cancello incustodito. Infatti, ci sono 2 guardie ai lati del portone. Ma a questo già ci avevo pensato. Prendo un sasso gigante da terra e lo butto dal lato opposto da cui sono, per ingannarli. Ed è proprio questo che succede, si dirigono verso la fonte del rumore, lasciando il cancello incustodito. Approfitto della possibilità ed esco subito dal cancello, iniziando a correre nella città.

Our new family Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora