Capitolo 6

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Scarlett

Non puó essere vero, lui è in prigione.. Non è qui, è un allucinazione. O forse sto impazzendo?

Sentì il cuore battere all'impazzata, respirare era diventato impossibile e le lacrime mi appannavano la vista. Poi sentì dei passi salire le scale e avvicinarsi alla mia stanza

<<Scarlett, puoi.. Uscire?>> quella che parlava era mia madre che aveva la voce che le tremava
Non risposi, lasciai scendere le lacrime sul viso e mi sdraiai sul letto buttando la testa nel cuscino.

<<Scarlett.. Ti prego>> mi supplicó mia madre bussando alla porta
<<Vai via>>dissi
Mi alzai dal letto, mi affacciai alla finestra e notai che mio padre non c'era più,questo vuol dire che è in casa. Sospirai e decisi di aprire finestra, si voglio uscire di casa dalla mia camera.

Ho paura dell'altezza e la mia stanza è molto in altro. C'è la posso fare, "strisciai" il sedere sulle tegole e riuscì, stranamente, ad atterrare sul prato verde e non mi ruppi nessun osso.

<<Fuggi di casa Moana?>> la voce di Tyler mi fece spaventare così tanto da farmi cadere il telefono
<<Ma sei scemo?>> dissi cercando di far rallentare i battiti del cuore
<<Non puoi rispondere alla mia domanda con un altra>> disse facendo un tiro dalla sigaretta che aveva tra le labbra

Lo ignorai e dopo aver ripreso il cellulare da terra, cammina dritta verso l'uscita del giardino. Volevo andare via da lì, non potevo più di rimanere in quella casa.
<<Fermati>> mi raggiunse Tyler prendendomi il polso
<<Che cazzo vuoi? Lasciami in pace!>> sbottai

Non volevo reagire così ma dopo le cose succese nell ultimo periodo, ho accumulato troppa rabbia e tristezza.. E come sempre me la prendo con le persone che non centrano niente.
<<Aiutarti cazzo, cosa pensi che voglia?>>
Soprirai rumoramente e dopo aver incrociato lo sgardo con i suoi occhi, ripresi a camminare.

⚠️Non tutte le cose che nomino ci sono veramente in questa città, tipo la libreria è stata una mia invenzione. Quindi è frutto della mia Immaginazione, se ci sono delle somiglianza è puro caso⚠️

Mi diressi verso il piccolo bosco che avevo notato un paio di giorni fa, sapevo anche che c'era un lago.
<<Smettila di seguirmi>>
<<Altrimenti?>> mi sfidó
Mi avvicinai al suo viso e poi al suo orecchio
<<Ho detto smettila di seguirmi>>sussurrai
Un sorriso gli spuntó su quel bel faccino, ma che ho pensato? Bel faccino 

Proseguì dritta e finalmente era davanti al lago, avevo portato un telo per sedermi sulla terra. Chiusi gli occhi e respirai l'aria fresca, se forse Tyler non mi avrebbe seguita mi sarei rilassata di più. Cerco di mentire a me stessa, mi piace la sua presenza.

Lo sentì sedersi accanto a me, aprì gli occhi e lo vidi guardarmi. Fosse stato un altro gli avrei detto "cazzo guardi?" ma con lui è diverso.

<<Quello lì era tuo padre? >> chiese
<<Sono venuta qui per rilassarmi non per parlare di lui>> dissi
Sentire parlare di mio padre mi provoca una brutta sensazione e mi fa ricordare quella sera.. Voglio eliminare quei ricordi ma non posso.

Una lacrima mi percorse la guancia e l'asciugai con il dorso della mano, non posso piangere davanti a lui. Cazzo sono venuta qui per stare tranquilla e invece mi sento ancora più stressata.

Mi alzai brusca e mi spostai più in là, voglio stare da solo perciò se Tyler vuole continuare a parlare io non lo ascolto. Misi le mie cuffie e attivai la mia Playlist dove parti birds of a feather di Billie eilish.

Voglio iniziare una nuova vita, lasciarmi alle spalle Los Angeles e New Orleans.. Tutto quanto
<<Scarlett!>> senti un urlo
Tolsi subito una cuffietta e mi guardai attorno, vidi Tyler corrermi contro con il telo che avevo portato e mi prese il polso tirandomi in mezzo a un cespuglio.

show me the sunset and kiss me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora