Capitolo 5

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May
Ero seduta al solito tavolo del salotto con mio padre e davanti ha me c'era una semplice brioche.
Forza May puoi resistere ancora un po', te lo ricordi il fisico di quella ragazza, se lo vuoi devi resistere cosa sarà mai un po' di fame.
Contavo le calorie, continuavo a bere della semplice acqua nella speranza colmasse il vuoto che provavo.
Sei debole non riesci manco ha resistere, lai vista Flamy vuoi essere come lei, allora non toccare cibo.
Solo un pezzettino non mi farà nulla. Uno soltanto.
<Tesoro tutto bene vuoi che chiamo qualcuno> mio padre stava studiando ogni mio movimento.
Presi un respiro profondo e iniziai. Un morso solo non mi farà nulla. Me lo ripetevo nella speranza cambiasse qualcosa, ma non cambiava proprio nulla sentivo un vuoto nel petto.
Oggi sarebbe stato il ventesimo compleanno di Lucas; l'anno scorso le promisi l'avremo passato nel suo posto preferito.
Ma che senso aveva il mondo se lui non c'era.
<Si, papi tutto bene ora vado che se no perdo l'autobus> dissi prima di alzarmi dalla sedia e precipitarmi in camera mia per prendere lo zaino. Il mio sguardo si soffermo sulla mia immagine alo specchio...
Le cosce sono troppo larghe e si toccano
Il mento e troppo tondo
Le braccia troppo spesse
Come vuoi che il mondo ti accetti se non lo fai neppure tu?
Mi fiondai in bagno, mi inginocchiai vicino al water e vomitai tutto.
Quello non era solo cibo era la mia tortura il mio peggior nemico il mio incubo peggiore. La gente sottovaluta i problemi con il cibo perché per loro la soluzione è "mangia che ti passa". Ma non sanno il dolore che si prova davanti ha un piato di pasta sapendo che non te lo puoi permettere perché quel giorno hai già mangiato troppo. O la sicurezza che senti ha vedere i numeri sulla bilancia scendere, il mondo non guarderà mai cosa ce dietro le maschere.
Mi spostai davanti allo specchio mi sciacquai la faccia e usci di casa in fretta e furia.
Sorridi May nessuno deve sapere il tuo segreto

Nate
<Dai Flamy almeno guardami in faccia> le dissi prendendole il braccio lei si fermo di scatto e inzio ha respirare.
Non so te ma io ho una paura cane, sembra pronta ha ucciderci.
<Dimmi nate cosa vuoi? Carmen non ti vuole già più> disse solo in quel momento notai l'enorme ematoma che le ricopriva il collo. Appena si accorge del mio sguardo, lo copre subito col colletto della felpa.
Io lo uccido.
Senza pensarci due volte, supero Flaminia e mi dirigo da quel bastardo e dai suoi amichetti.
Uccidilo. Uccidilo. Uccidilo...
Quella voce nella mia testa si faceva sempre più forte, il cuore batteva ogni attimo più forte.
Uccidilo. Uccidilo. Uccidilo. Uccidilo nate non vedi è come tuo padre non sarai ancora quel bambino impaurito....
Senza accorgermene mi ritrovai ha prendere ha pugni quel pezzo di merda, sentivo delle voci intorno ha me ma erano troppo lontane per decifrarle. Continuai continuai e continuai ancora e ancora finche il corpo di Trevor non giaceva hai miei piedi.
Se non fosse stato per il movimento del suo petto lo avrei potuto reputare morto. Mi abbassai e lo presi dal colletto della camicia ma prima che potessi scagliarle un altro pugno qualcuno prese la mia mano e la racchiuse nella sua.
<Va bene così Nate andiamo> eccola li la mia piccola rosa blu. Mi strinse la mano come se avesse paura di perdermi.
Cosa ho fatto sono ancora quel mostro sono io quel mostro.
Mi fermai di colpo nel corridoio.
Flaminia si giro e pianto i suoi occhi verdi nei miei, mi strinse la mano più forte e appoggio altra delicatamente sulla mia guancia.
Lei non lo sapeva ma era la goccia di paradiso nel mio piccolo inferno.
<Piccolo mio guardami, andrà tutto bene ti fidi di me?> disse con un tono di voce cosi dolce da farmi perdere un battito. Annuì non ci pensai nemmeno, Flaminia torno ha camminare stringendo la mia mano con tutta la forza che aveva in quel' esile corpo. Arrivammo al infermiera, Flamy mi fa sedere sul lettino. Non mi guarda neanche ma sento le sue lacrime, che le percorrono le guance senza pensarci due volte asciuga le lacrime, si gira e prende delle grazie e inizia ha bendarmi la mano con una delicatezza che sembra stia giocando con il vetro. Qualcosa in lei però non andava cosa le stava succedendo....
<Rosa blu, guardami...> tiene lo sguardo fisso sulla mia mano <HO DETTO GUARDAMI FLAMINIA> alza lo sguardo e punta i suoi occhi verdi nei miei,
Devo capire cosa nasconde....
<NON OSARE MAI PIÙ PARLARMI CON QUEL TONO, HAI CAPITO> disse prima di tirarmi uno schiaffo cosi forte da farmi girare la testa nel lato opposto.
<È questo il tuo massimo rosa blu, secondo me puoi fare di peggio...> sussurrai poggiando le mie mani sui suoi fianchi, e risalendo il suo collo con timidi baci, ha ogni bacio Flaminia accompagnava un gemito.
<Levami le mani di dosso e non sfidarmi più...> mi spinse via e si giro in direzione della porta pronta ad andare via.
Prima che potesse fare un solo passo le presi il polso e la portai con al schiena sul mio petto.
<Cose hai paura rosa blu?> dissi sussurrato al suo orecchio per poi baciarle il collo
Cazzo se questo è l'inferno lasciatemi qui...
<Cosa vuoi da me Nate? Carmen non ti si fila più?> disse girandosi nella mia direzione. Le nostre labbra erano ha pochi millimetri di distanza.
<Io...> le bacio il collo <Voglio...> faccio scendere le mani sulla sua schiena <Te.> non ci pensai sue volte e poggiai le mie labbra sulle sue.
Era la mia rosa blu e che io sia dannato la proteggerò al costo di dare la vita per lei....

Flaminia
Io voglio te
Io voglio te
Io voglio te
Lo ripetevo al infinito nella speranza di aver capito bene....
Io. Voglio. Te
Voleva me, solo me, io soltanto.
Mi si le mani fra i suoi capelli mentre continuava ha baciarmi. Non mi lasciava tempo di riprendere fiato che era di nuovo gia li pronto ha inghiottirmi in quel vortice di baci e carezze.
Passo una mano sulla mia schiena fino ad arrivare hai fianchi dove si fermo e mi guardo, la sua era una richiesta silenziosa punto i suoi occhi scuri nei miei e mi disse tutto....
Posso?
Si
Due sguardi mille parole, Nate fece scivolare la meni più in basso fino ha scendere sulle mie natiche.
Un bacio dopo altro una carezza dopo altra e il tempo passo avrei voluto, rimanere li con lui per sempre.
Mi fecce sedere di fronte ha lui e torno ha baciarmi con una dolcezza infinita. Posso le mani sulla mia maglietta ma prima che potesse sfilarmela indietreggiai di colpo. Nate mi guardava in modo confuso, nessuno dei due disse nulla stemmo in silenzio e continuiamo ha guardarci.
Mille parole mille silenzi
<Che ti turba cosi tanto mia piccola rosa blu?> disse scrutando ogni mio movimento cercando di capire cosa mi stava girando per la testa.
Sei sporca sei sporca
<Con quelle mani...> non mi fece finire la frase che mi prese per mano e mi trascino con lui.
Arriviamo di fronte alla sua moto nera tiro fuori un casco e me lo mise e controllo più volte fosse tutto ok prima di salire in sella ma prima che potesse partire  prese le mie braccia e se le strinse intorno alla vita.
<Reggiti forte piccola rosa blu> disse prima di partire.
Per la prima volta mi sento viva.




Eccomi avete visto sono tornata
Giuro che noni vi faccio aspettare mesi di nuovo
E niente vi amo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 20 ⏰

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