Sono Duccio, ho 18 anni, frequento il quarto anno del liceo artistico e vivo con la mia famiglia a Villanova. In casa oltre ai miei genitori, vive anche mio fratello Marco, o meglio dire fratellastro, perchè entrambi abbiamo la stessa madre, ma padre diverso.
Lui ha 20 anni e oltre a frequentate l'ultimo anno di scuola superiore, dopo una bocciatura, canta e suona la chitarra in un collettivo che lui e altri ragazzi hanno fondato e che prende il nome di "Bnkr44".
Nella nostra città, per quanto sia piccola, sono abbastanza conosciuti e apprezzati da tutti, ma immagino già che tra qualche anno saranno in grado di fare molto di più con i loro talenti. Anch'io ho la passione per la musica, infatti occasionalmente mi piace cantare o suonare la chitarra.
A volte vorrei tanto che mio fratello mi chiedesse di unirmi a loro, perchè ho sentito che sono alla ricerca da tempo di un'altra voce. La verità, però, è che non ho mai avuto il coraggio per chiederglielo e poi non so nemmeno se sono così bravo o se rispecchio i loro standard.A rompere quel limbo in cui i miei pensieri viaggiavano, fu proprio una voce, che mi fece sobbalzare dal letto per lo spavento. Era mio fratello Marco appoggiato all'uscio della porta con le braccia incrociate al petto.
Marco:"Ti va di venire al bunker con me domani?" domandò lui, senza rendersi minimamente conto che mi aveva quasi fatto cadere giù dal letto.
Duccio:"Marco mi hai fatto spaventare!Non si usa più bussare a casa tua" risposi leggermente infastidito e senza dare la minima importanza alla sua domanda.
Marco:"Allora ti va di venire con me al bunker domani? Vorrei farti sentire dei nuovi pezzi che abbiamo inciso" disse lui ripetendo ancora una volta la domanda.
Duccio:"Davvero? È la prima volta che me lo chiedi" chiesi io un po' incerto della veridicità di quella richiesta.
Marco:"Si davvero. Però sappi che alle 9 dobbiamo stare lì, altrimenti chi lo sta a sentire Jack"
Duccio:"Va bene" dissi semplicemente.
Dopo poco Marco se ne andò dalla mia stanza chiudendosi la porta alle spalle e io finalmente riuscii a rilassarmi un pochino sdraiandomi sul mio letto e cercando di indurmi un po' di sonno.La mattina seguente venni svegliato da un insieme di rumori frastornanti: il rumore della sveglia che non la smetteva di suonare all'impazzata, le urla di Marco dal piano di sotto, il caffè suo fuoco che tra poco faceva esplodere mezza cucina e infine una bestemmia sempre di Marco che aveva sbattuto il mignolo del piede all'angolo del tavolo e aveva fatto cadere tutto il caffè per terra.
Duccio:" Ma si può sapere che cosa sono tutti questi rumori di prima mattina?" domandai io scendendo al piano di sotto, ancora un po' rintontito dal sonno.
Marco:"Hai visto almeno che ore sono? Le 08:49 e alle 9 noi dobbiamo stare in studio, siamo in mega ritardo" disse lui sbrigativo, correndo da una parte all'altra della cucina in cerca di una scopa e un mocio.
Duccio:"Vuoi una mano a mettere a porto questo disastro?" domandai stropicciandomi ancora gli occhi dal sonno.
Marco:"No faccio da solo, tu vai solo a prepararti il più velocemente possibile"
E così feci. Riuscii stranamente a vestirmi e lavarmi in pochissimo tempo, Marco ripulì il disastro del caffè e entrambi salimmo in macchina in direzione del bunker.
Duccio:"A cosa state lavorando in studio?" domandai semplicemente, girandomi a guardare mio fratello che aveva gli occhi fissi sulla strada.
Marco:"Stiamo iniziando a registrare alcune canzoni per il prossimo album che uscirà" rispose lui guardando davanti a sè.
Continuammo così per tutto il tragitto, a parlare dei testi e delle idee per nuove canzoni che lui e gli altri componenti avevano in mente. Dopo qualche minuto finalmente arrivammo davanti allo studio.
Marco camminò a passo svelto verso l'ingresso, mentre io rimasi più dietro incerto se fosse davvero la cosa giusta entrare oppure no.
Alla fine mi feci coraggio e feci anch'io il mio ingresso nello studio.
All'interno quel piccolo covo appariva piuttosto disordinato e confusionario, con roba sparsa un po' da tutte le parti senza un prezioso ordine. Eppure trasmetteva quel senso di accoglienza e familiarità, come se ci fossi entrato chissà quante volte e conoscessi ogni singolo particolare a memoria.
Quel posto era molto speciale per mio fratello e i suoi amici, perchè era il loro. Avevano dato vita a quel rifugio mettendoci ognuno di loro un po' della propria persona e forse era proprio questo che lo rendeva così unico.Marco:"Eccomi!" disse mio fratello entrando, ancora con il fiatone.
"Finalmente" rispose un ragazzo dai capelli biondi, lasciando la chitarra che fino a qualche secondo fa stava suonando.
"Ce ne hai messo di tempo" si aggiunse poi un'altro, con i capelli rasati e tinti di lilla, che si alzò di scatto dal divano su cui era seduto.
"Noi abbiamo già iniziato a registrare" disse poi un terzo ragazzo, con i capelli castani e gli occhiali da sole neri, che sbucò da un angolo con le cuffie sulle orecchie.
Marco:"Lo so, oggi non è proprio giornata" si giustificò mio fratello gettandosi a peso morto sul divano.
Duccio:"Ciao" dissi io timidamente, rendendo finalmente nota la mia presenza in quella stanza. I ragazzi, infatti, si girarono tutti di scatto verso la mia direzione.
Marco:"Ah lui è mio fratello Duccio" intervenne mio fratello, ricordandosi finalmente del piccolo dettaglio che aveva tralasciato.
"Fra ma da quando hai un fratello?" domandò il ragazzo biondo, girandosi improvvisamente verso Marco.
Marco:"In realtà siamo per metà fratelli, perchè abbiamo nostra madre in comune".
Dopo quella breve spiegazione, i ragazzi mi sorrisero e si avvicinarono a me per presentarsi."Piacere, io sono Pietro, anche se tutti mi chiamano Fares"
"Dario, in arte Erin"
"Jacopo, in arte Jxn"
Marco:"Lui è il nostro manager Ghera" disse poi mio fratello, dopo che un quarto ragazzo uscì dalla porta di un'altra stanza.
"Piacere mio Duccio"
Marco:"L'ho portato con me per fargli sentire quello a cui stiamo lavorando. Anche lui è appassionato di musica e a volte canta, anche se di nascosto nella sua camera" spiegò mio fratello ridendo per l'ultima frase e dandomi un leggero pugnetto sulla spalla.
Io immediatamente diventai più rosso dei miei capelli e abbassai lo sguardo per l'imbarazzo.Marco:"Andrea?"domandò poi mio fratello guardandosi intorno.
Pietro:"Un altro in completo ritardo" rispose Pietro mettendosi una mano sulla fronte.
Jacopo:"Già dovevamo registrare la sua parte, ma non risponde al telefono e non sappiamo nemmeno dove sia" Si aggiunge Jacopo, estraendo il telefono dalla tasca per controllare se fosse arrivato qualche messaggio o chiamata.
Alla fine tutti e cinque ci sedemmo sul divano a parlare del più e del meno, in attesa dell'arrivo di questo famoso Andrea.
Marco:"Allora avete trovato la nostra quinta voce?"
Pietro:"Ancora niente" sospirò il biondo.
Jacopo:"È più difficile di quello che sembra"
Pietro:"Esatto, poi in alcuni pezzi della canzone servirebbe una voce più dolce, che però non abbiamo"
In tutto ciò io rimasi in disparte nel mio silenzio ad ascoltare le loro confidenze. Quando mi girai vidi che Dario continuava a fissarmi attentamente, come se mi stesse studiando dalla testa ai piedi. Poi ad un tratto fece un balzo e iniziò anche lui a parlare.
Dario:"Duccio tu hai detto che canti giusto?" mi domandò per poter, in un certo senso, cercare conferma le sue idee.
Duccio:"Beh sì a volte, ma niente di speciale" risposi semplicemente, un po' imbarazzato da tutta quell'attenzione nei miei confronti.
Dario:"Allora perchè non provi tu a cantare il pezzo di Faster".
Angolo autrice:
Ciao a tutti/e, questo è il primo capitolo della storia che ho deciso di iniziare a scrivere. Parto dal presupposto che tutto quello che scriverò sarà frutto della mia fantasia. Inoltre so bene che tra in particolare tra i protagonisti in realtà c'è solo una forte amicizia, ma come tanti di voi qui su Wattpad ho voluto anch'io immaginarli in un universo parallelo. Ovviamente se questo dovesse infastidire in qualche modo non esiterò a cancellarla. Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Questa è la prima storia che scrivo così, quindi siate buoni con me ahahah.
Ci vediamo al prossimo capitolo (spero presto)🤍
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Ladro di canzoni-piccolo×faster
General FictionDuccio (Piccolo) ruba il pezzo della canzone che doveva cantare Andrea (Faster) e il resto è tutto da scoprire....