Capitolo 31

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È passata una settimana da quando io e Charles ci siamo presi una pausa. Devo ammettere che un po' mi manca e che la presenza costante di Jordan vicino a me non aiuta. Mi ricorda di continuo ciò che è successo e ciò che provo. È una situazione parecchio strana la mia: mi sento in colpa di tradire Charles, ma allo stesso tempo non riesco a stare lontana da Jordan, il quale non si impegna neanche un briciolo a non stuzzicarmi, anzi sembra provarci gusto a farlo.

Ha un pizzico d'assurdo questa situazione. Io so cosa voglio, ma non so con chi lo voglio.

Oggi è un giorno speciale, dovrei lasciar perdere tutto e godermelo. Oggi è Natale e per la prima volta in vita mia posso dire di festeggiarlo sul serio, con tanto di regali e pranzo prelibato. C'è solo un problema: la compagnia. Infatti, questo pranzo è organizzato da molto tempo, da quando le cose con Charles andavano ancora nel verso giusto. Quindi, ovviamente, avevamo pensato di riunire le famiglie e, nel caso saremmo stati d'accordo, comunicare la data del matrimonio.

Sembra essere passato un secolo da quando l'ho conosciuto, due mesi fa, e altrettanto tempo da quando le cose tra di noi andavano bene, ma parliamo di sole due settimane fa. Come può essere cambiato così tanto in così poco tempo?

Comunque, non comunicheremo la data del matrimonio, per ovvi motivi, ma dovremo comunque fingere che tra di noi vada tutto bene. Charles non ha detto niente ai suoi, me l'ha fatto sapere Jordan, forse nella speranza che questa crisi passi in fretta...quanto vorrei fosse così.

Ora dovrei starmi preparando, invece mi ritrovo a fissare il soffitto, nella ricerca della forza d'alzarmi e di andare a fingere una relazione perfetta.

Penso dovrebbe far male, invece a me, purtroppo, fa più male l'aver visto Jordan totalmente indifferente a questa situazione. Quando mi ha comunicato che ci dovremo comportare così, non ha fatto neanche una mossa. Me l'ha comunicato come si dice che aveva fame. Non l'ho visto sofferente, non ho visto niente.

Quindi è vero, io e lui ci stiamo solo usando? È solo attrazione la nostra...lui ama ancora Sharon. Eppure, quando sono con lui, io mi sento diversa e lui pare diverso, più felice, spensierato.

Finge? Pensa a Sharon? Perché si comporta così? Non vede che potremmo essere felici? Perché fa di tutto per spingermi nelle braccia del fratello?

Non è così che vorrei le cose andassero. Vorrei sentirmi libera di poter scegliere da sola, vorrei vedere dei segnali da parte sua, qualcosa che mi faccia capire almeno che lui ci tiene a me. Invece, fa di tutto per farmi andare da suo fratello, farmi scegliere lui.

Come posso essere sicura dei miei sentimenti, se entrambi mi confondono e basta?

****

«Sapevo che ti avrei trovata qui.»

Una voce interrompe i miei penseri e forse è meglio così.

«Guardi sempre le stelle quando sei troppo pensierosa.» Si interrompe la voce, per poi continuare: «Che fai? Non rispondi?» Charles fa un piccolo sbuffo divertito.

«Proprio come quella sera...sembra di vivere un déjà-vu.»

Lo sento sempre più vicino, la voce sempre più bassa e incerta, come se non sapesse cosa fare, come gestire questa situazione.

Dopo una giornata passata a fingere di essere felici insieme, siamo entrambi tornati alla realtà, una realtà dolorosa per entrambi, anche se per motivi diversi, una realtà che non sappiamo gestire. Infatti, eccolo qui, che vorrebbe abbracciarmi, vorrebbe stare con me in silenzio, ad aspettare che le nostre anime scheggiate si ritrovino, ma non sa se può...proprio come quella prima sera, quando nulla era ancora successo.

«Eppure resta che qualcosa è accaduto, forse un niente che in realtà è tutto.»

«Tu non sarai mai un niente.» Ribatto, pronunciando queste parole fermamente. Montale è venuto in suo aiuto per spezzare l'imbarazzo.

«Ma neanche un tutto.» Mi contraddice lui amaramente.

Così, non trovando parole abbastanza adatte, mi rifugio anch'io nella poesia: «Sono innamorata dell'impossibilità di noi

«Perché dovremmo essere impossibili noi?» Mi domanda all'orecchio, come se dirlo a voce troppo alta potesse rendere la cosa troppo reale.

«Perché tu non potrai mai capirmi del tutto ed io non potrò mai darti tutto ciò che vuoi.»

«Ci si può provare però.»

Mi volto e per la prima volta dopo una settimana incrocio i suoi occhi. Così belli, ma anche così feriti.

«Vuoi davvero passare la vita a provarci con qualcuno come me?»

«Come te, come?» Chiede, avvicinandosi ancora un po', se possibile.

«Rotta.» Perché nonostante tutto è ciò che sono. Poi, proseguo: «Vuoi davvero essere un cavaliere senza fiaba?»

«Diventerei il cattivo della mia stessa fiaba se ciò mi permetterebbe di starti vicino liberamente.»

«Sbaglieresti.»

«E perché mai?»

«Perché rinunceresti al tuo sogno.» Non mi merito che lui rinunci al suo sogno per me.

Fa una piccola risata, poi dice: «Ilary, amore mio, il mio sogno non è essere il cavaliere dall'armatura scintillante che salva la principessa e ha gloria eterna. Il mio sogno è trovare qualcuno da amare come so di poter fare. Voglio amare, solo questo. Non mi serve il lieto fine per essere felice.»

Chiudo gli occhi. Lui appoggia la fronte sulla mia, le labbra si sfiorano.

«Forse ci rincontreremo quando saremo leggermente più vecchi e le nostre menti saranno meno frenetiche.

E io andrò bene a te e tu andrai bene a me.

Ma ora, io sono solo caos per i tuoi pensieri e tu sei veleno per il mio cuore.» Provo a mormorare io, cercando di farlo cedere. Gli farò del male.

«Bukowski non ti salverà, io ho già deciso.»

Mi bacia.

***

«Penso sia arrivato il momento di ritirarmi e andare a riposare.»

Così, mi congedo dalla sala da pranzo, dove ancora i nostri genitori discutono su questioni legate al matrimonio.

Prima di parlare del colore dei centritavola, dovrebbero dedicarsi alla possibilità che questo matrimonio non ci sarà, ma loro non lo sanno ancora.

Penso che mio fratello non abbia detto nulla loro perché in fondo spera che lei scelga lui. Anzi, pensa che lei capirà di amarlo. Lui non sa dei risvolti che ci sono stati tra di noi, ovviamente.

Chissà chi sceglierà Ilary...

Perso nei miei pensieri, vengo riportato alla realtà da una scena a cui, in un primo momento, non presto molta attenzione. Poi, però, mi rendo conto di cosa stia davvero accadendo.

Si stanno baciando. Loro si stanno baciando. Lei non si tira indietro, partecipa a questo bacio.

Ecco a cosa mi riferisco quando dico che lei dovrebbe scegliere lui. So che lo ama.

Il suo interesse per me è solo dettato dal suo essere confusa. Vede in me qualcuno che può capirla e pensa che con me possa essere felice.

Crede davvero che sarebbe pronta a sacrificare il suo sogno di una vita per me.

Non si rende conto che, se davvero lo facesse, poi finirebbe per odiarmi, per portarmi rancore, additandomi come colui che non le ha mai permesso di essere felice.

Lei deve scegliere Charles perché è giusto così.

Eppure, dentro di me qualcosa cede, perché so benissimo anch'io che con lei avrei la possibilità di sentirmi capito e chissà magari, nonostante la loro somiglianza, dimenticare Sharon, ma non è giusto per lei. Così come non è giusto nei confronti di mio fratello.

Vorrei amarla come merita, vorrei essere felice con lei e darle il futuro che merita, ma non ne sono in grado.

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