Cap XII

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Feihua era irritata. Irritata e preoccupata, una combinazione che odiava dal profondo del cuore.

Aveva sentito nominare il murin un paio di volte, ma suo padre si era sempre rifiutato di spiegare nel dettaglio cosa fosse. Di certo, era qualcosa di così importante da riscuotere il maestro Gu dal suo torpore. E anche così spaventoso da paralizzare Jinhe, che era diventato pallido e aveva iniziato a tremare non appena quel messo l'aveva nominato.

La qilin stava cercando di mettere insieme i pezzi, quando era arrivato l'ordine di uscire. Non sapeva cosa fosse un "nome del murin", ma la velocità con cui tutti i maestri esterni si erano alzati, quasi scappando dalla sala, l'aveva convinta a uscire con loro. La sua intenzione era di chiedere a Jinhe di cosa stessero parlando, ma il maestro Fu lo aveva trattenuto.

Per quello che aveva visto Feihua, Jinhe stava letteralmente fuggendo verso la porta, e solo quando l'anziano qilin aveva nominato un maestro si era fermato.

«Fo Jinhe, Wanwan dell'Alta Scuola Destra» quelle parole avevano fatto girare più di un qilin, quasi tutti i maestri minori.
Era sicura di non aver capito bene il soprannome con cui Jinhe si era riferito a sé stesso; non era possibile che il suo "nome del murin", qualsiasi cosa fosse, volesse dire "fallimento".

«Non è giusto!» Feihua sentì un qilin sbraitare, cosa che la riscosse dai suoi pensieri.

A urlare contro il piccolo cordone di maestri a guardia delle porte, con le corna purpuree come la faccia, c'era Jiazi.

Con un sospiro, Feihua si avvicinò, più perché facevano parte della stessa scuola che per reale interesse.

«Questa è una riunione plenaria! Siamo praticanti d'alto livello delle scuole cittadine, abbiamo diritto di partecipare!» strillava il qilin, spalleggiato da una piccola folla di marzialisti e mercanti.

«È stata proclamata una questione del murin» rispondeva placido un maestro, vestito dei colori del Drago.

Per una volta, Feihua pensò quasi di condividere le idee di Jiazi. Anche a lei non pareva corretto che una decisione così importante venisse presa da poche persone.

Ma non era quello il modo di risolvere il problema.

«Giovane maestro Zihao» lo chiamò Feihua, affiancandosi a lui «sono certa il maestro Zhong ci spiegherà tutto appena la riunione sarà finita, se ci hanno fatto uscire deve esserci un motivo»

«E quale sarebbe questo motivo, Feihua?» le labbra di Jiazi tremolavano per l'ira, e la ragazza dovette sopprimere con forza la voglia di tirargli una sberla.

Non si era mai fatta problemi che qualcuno, perfino gli allievi più giovani, la chiamassero per nome. Ma solo dalla bocca di Jiazi quel suono le pareva offensivo.

Con un sospiro, più per calmare sé stessa che per altro, la qilin parlò direttamente al maestro della scuola del Drago.

«Nobile Ruolong, può dirci perché ci è proibito assistere?» il branco di consiglieri la spalleggiò, con così tante urla e strepiti che il maestro del Drago rivolse a tutti un'occhiataccia.

«Una questione del murin esula da qualsiasi consiglio cittadino, solo i marzialisti che possiedono un nome possono prendervi parte» dal tono del qilin, era chiaro che la sua pazienza stesse finendo in fretta.

Mentre Jiazi già apriva di nuovo la bocca per parlare, una voce melodiosa si fec largo tra la folla.

«Credo irritare il nobile maestro Ruolong sia inutile» la consigliera Fu Hama attraversò il gruppo di qilin, senza nemmeno preoccuparsi dei colleghi o dei marzialisti in mezzo.

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