1.New girl in our city (C)

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I made it all look paintless,
Man am I the greatest?
-The greatest
Billie Eilish

                     CORALINE🏍🖤😆

<<Papà fra quanto arriviamo?>> chiedo annoiata, dal sedile del passeggero dell'auto di mio padre.
<<Eddai Coco, siamo appena partiti e tu già ti lamenti?>>dice mio padre.
Sbuffo.
<<Uffà, e comunque non mi stavo lamentando...Ti sembro una persona propensa a lamentarmi?>>risposi.
<<Non fare la bambina e cerca di dormire, hai dormito pochissimo ultimamente>> consiglia papà.

Eh si, mi sto trasferendo.
Dal sud della California al centro di Los Angeles sono quasi tre ore d'auto.
Tre.
La mia iperattività dice, no.
Ma purtroppo non ho avuto molta scelta. A mio padre è stata fatta un'offerta di lavoro molto buona-non ho ancora capito da chi-,ci trasferiremo in una casa gigante ed io adoro Los Angeles.
Bhe, allora, non ci sono mai stata ma nei film la fanno sembrare la città più bella del mondo.
E poi, diciamocelo, ci sono delle feste stratosferiche.

                              ***

<<Coco, Coco. Svegliati, sù. Siamo arrivati a casa>> dice una voce mentre sembra che ci sia un terremoto, per via di una mano che mi scuote le spalle.
Apro lentamente gli occhi, e vedo mio padre.
<<Cazzo, papà! Sei inquietante!>>urlo, facendo la finta spaventata.
Mio padre gira gli occhi.

<<Papà, quanto ho dormito?>>chiedo con la voce impastata dal sonno.
<<Quasi tutto il viaggio,  tesoro .>>risponde.
<<Bene, credo>>dico io a mia volta, abbastanza titubante.

Scendo dall'auto e la casa che mi ritrovo davanti, mi lascia senza fiato.
È una villa a tre piani color panna con piscina e una siepe piena di fiori.
Poi c'è un cancello altissimo dorato e prima della porta d'entrata c'è una grande scalinata.
Davanti alla scalinata c'è un tappeto rosso, tipo quelli dei red carpet.

<<Vuoi un secchiello per la bava Coco?>> chiede papà ironicamente.
Faccio una smorfia nella sua direzione.
Non avevo neanche notato di aver socchiuso la bocca.

Faccio un passo in avanti mentre papà prende le valigie.
Apro il cancello, che contro ogni aspettativa è già aperto. Passo per il giardino, mi guardo intorno.
È una meraviglia...

<<Coco, Muoviti!>> Urla mio padre, mi ero infatti fermata a guardare l'habitat intorno a me, e papà aveva colto l'occasione per andare avanti ed aprire la porta d'ingresso.
Mi incamminai, e appena varcai la porta, rimasi ancora più stupefatta.

È simile ad un castello...

C'è una scalinata enorme qualche metro davanti alla porta, alla destra di esse, c'è una stanza che sembra essere la sala da pranzo e alla sinistra una porta chiusa.

<<Allora, Coco, alla tua destra c'è  la sala da pranzo e alla tua sinistra la cucina. Salite le scale ci sono due camere da letto, quattro bagni, due dei quali collegati alle camere, delle stanze per gli ospiti, due cabine armadio e come avevi chiesto tu ho inserito anche una palestra ed una specie di biblioteca. Ci dovrebbero essere anche altre stanze, ma sinceramente non ricordo...>> inizia a parlare papà, manco fosse un agente immobiliare.

<<Okey papà>> dico ancora stralunata dalla grandezza di questa casa.

<<Coco, mi son dimenticato di dirti che avremo tre domestiche ed un "domestico" , cioè un uomo che ci aiuterà, simile ad un maggiordomo>>
<<Papà hai appena inventato una nuova parola?>>chiedo, riferendomi alla parola "domestico".
<<Senti Coco, facciamo finta di niente, non sapevo come chiamar...>>
Mentre io e papà bisticciamo come due vecchiette in disaccordo sulla marca di guanti da cucina migliori, entrano le persone di cui mi aveva citato l'esistenza mio padre, poco fa.

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