Capitolo 14: Deluso
Sapeva di averlo deluso abbastanza da odiarlo, ma perché?
Perché Jeongin lo ha perdonato? Avrebbe voluto che lo imprecasse in faccia, gli dicesse quanto lo odiava ma no, lo perdonò in un istante proprio quando mormorò un silenzioso 'scusa'. Nel profondo Chan sapeva che Jeongin non era arrabbiato ma deluso. Lo sapeva e voleva che si confessasse perché voleva aiutare il più giovane. Non fisicamente ma mentalmente. Voleva che Jeongin condividesse il suo dolore con lui, così da poter alleggerire un po' il peso sul più giovane.
"Ehi...Jeongin" Chan esitò.
"Sì, Hyung?" La sua risposta non fu affatto arrabbiata. Come se la parola rabbia non esistesse nella sua storia delle emozioni. Proprio come un'anima pura.
"Non sei turbato?" Le parole di Chan erano gentili ed esitanti. Sentiva il bisogno di non deludere mai Jeongin anche se credeva ancora di aver già commesso quel peccato. Ma nel profondo dell'oceano dei sentimenti di Chan, c'era una scintilla che si stava risvegliando. Una scintilla, che gli diceva che c'era ancora molto tempo per sistemare le cose. Ma ci sono sempre due tipi di pensieri o puoi dire pensieri in te, uno negativo e l'altro positivo. Dipende sempre da te se andrai con il negativo o il positivo. Il pensiero negativo di Chan lo stava costringendo a credere che tutto fosse finito. Che ha abbassato Jeongin abbastanza da disprezzarlo.
"Sconvolto? perché?" Jeongin sorrise, delle fossette si formarono sulle sue guance.
"Jeongin, quello che ho-ho fatto è stato orribile-" Jeongin emise un suono 'shh' interrompendo la frase di Chan
"Lo so benissimo che ti senti in colpa ma devi stare tranquilla, e dubito che se ci fosse qualcun altro lì al posto tuo hyung....Probabilmente sarei morto o mi avrebbero fatto perdere i sensi proprio nel momento in cui sono saltato dietro e ho detto che so che sei stato tu a rapire i miei amici e tutte quelle stronzate-" Jeongin si portò una mano sulla bocca e si guardò intorno in preda al panico. Si guardò alle spalle e tutt'intorno.
Chan aggrottò le sopracciglia confuso su cosa diavolo stesse facendo Jeongin. Jeongin emise un sospiro e si prese le guance a coppa con sollievo. "Accidenti, ero quasi morto" Il panico travolse Chan quando sentì la parola "Morto".
In difesa, afferrò il polso di Jeongin e lo tirò abbastanza vicino da far scontrare il loro petto. Ha tirato fuori la pistola puntandola ovunque. La sua presa si strinse
"Chi?" La voce di Chan era profonda e seria.
"Cosa intendi?..." Lo stomaco di Jeongin stava facendo una capriola dentro, una sensazione calda si insinuava lungo le sue guance.
"Da chi intendevi che saresti stato ucciso? Morto."
"Ohhh Hyung, non è niente. Ero solo drammatico. Ho detto una parolaccia, ricordi? Se Changbin e Hannie Hyung l'avessero sentito. Mi avrebbero ucciso" La risatina di Jeongin riempì la stanza.
"Eh?-Davvero?" disse Chan, allentando la presa e abbassando la pistola.
"Siii hyung"
Le labbra di Chan si contrassero e sorrise, rendendo Jeongin per qualche motivo agitato. "Sei proprio come un bambino" Chan ridacchiò.
"Lo sono dopo tutto"
Entrambi si guardarono prima di scoppiare a ridere.
Immagino che vada bene, va bene che mi scusi.
•●•
La freddezza che nascondeva i loro adorabili volti non c'era più, come se non fosse mai esistita.
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Soffrire (Minsung) [@Jinie_Shin]
Fanfic• Mafia AU • "La sofferenza è... diventata la mia ombra. Ovunque vada... mi segue." "Allora sarò la fonte di luce per prevenirla." •●• Han Jisung è distrutto dal suo passato e stanco della sua classica vita da liceale, quando un giorno, la notizia...