ti amo.

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si ringrazia gentilmente eleontheroad__ che mi ha aiutato con i verbi <3 (andate a leggere la sua Daddawed non ve ne pentirete, è qualcosa di magestico)

trama: Daniel e Simone sono migliori amici e tutti sono a conoscenza che c'è qualcosa di più forte che li lega oltre all'amicizia, ma loro due ne sono all'oscuro. Vivono la quotidianità con un equilibrio tutto loro e quando le cose sembrano andare per il meglio sono catapultati in un oblio, da cui Daniel sembra non uscire.

trope: angst, angst with happy ending, hurt/comfort, fluff, first kiss.

[ragazzi fantastici e bellissimi chi viene alla data di Torino del 13? io ci vengo con una mia amica e saremo fuori dal teatro tipo qualche ora prima lmao :D]

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"Dadda mi aiuti con questo? Non riesco ad aprirlo" Simone era in cucina, intento a preparare la cena per lui e il suo migliore amico, solo che come sempre non riusciva ad aprire il barattolo.

Avrebbe giurato che li abbiano fatti apposta in modo che lui non riuscisse ad aprirli e per questo è sempre costretto a chiedere aiuto a Daniel, il suo migliore amico che restava più a casa di Simone che a casa sua.
Non che a Simone dispiacesse, amava passare il tempo con il suo migliore amico e poterlo ammirare fare le cose più semplici come guardare un film o aprire un barattolo, cosa che ormai era diventata routine.

"Grazie, li fanno apposta in modo che ci sia bisogno di un palestrato per aprirli" Daniel, che aveva aperto con una facilità disarmante il contenitore del sugo, iniziò a ridere e Simone non poté fare altro che unirsi a lui.

Avrebbe voluto potergli dare un bacio sulla guancia, abbracciarlo e cucinare insieme come una vecchia coppia sposata, ma come al solito seppellì questi sentimenti in basso dove non potessero vedere la luce. Non poteva pensare cose del genere.

Daniel quella notte si fermò a casa di Simone, e il più alto si sentì così felice quando Daniel accettò con tranquillità di condividere il letto che pensava di stare per esplodere.
Non era strano per loro dormire insieme, aveva condiviso più volte la camera e il letto con Riccardo e, più spesso, anche un divano con Daniel, ma ogni volta il suo cuore saltava un battito quando riceveva l'assenso per questo genere di cose dal ragazzo riccio.

La mattina seguente ci fu la stessa identica scena della sera prima, dove Simone, che aveva cercato di cucinare in silenzio una colazione abbondante, era dovuto andare a farsi aprire il barattolo della salsa tartara, che aveva comprato appositamente per lui sapendo che fosse la preferita di Daniel, svegliando l'amico da un sonno profondo.

Daniel aveva un'espressione confusa, e gentilmente senza sapere neanche il perché aprì il coperchio, tornando subito dopo a dormire.
Quando si svegliò, un'oretta più tardi, Simone aveva messo in tavola dei toast all'avocado e salmone conditi con quella salsa.

Simone giurò che non ci aveva messo molto, ma in realtà non gli importava il tempo. Avrebbe fatto di tutto per vedere il sorriso che scaturì sul viso di Daniel non appena vide i piatti, e lo avrebbe fatto quasi ogni mattina passata assieme nei mesi successivi.

Stavano sempre insieme, dove c'era Simone c'era Daniel e dove c'era Daniel c'era Simone.
Riccardo, il loro migliore amico, non chiese nulla quando finito lo studio e iniziate le riprese lì Simone era presente ogni mattina, intento a guardare spaesato e sognante Daniel che sembrava ignaro della cosa.

Riccardo non disse mai nulla e Simone continuò a guardare indisturbato le riprese.
A volte finivano tutti e tre a pranzo o cena insieme e quando questo succedeva era diventata la prassi che Daniel aprisse le bottiglie di Simone, senza neanche aspettare la richiesta.

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