È da un po' che non scrivo qui e non ho più idee... Attualmente sto studiando per gli esami ma so che non frega a nessuno.
Avete mai saputo la psicologia dei colori? Forse sì, forse no. Nell'ultimo caso, andate su Internet a trovare risposte alle vostre domande (io l'ho fatto soprattutto dopo essere uscito il capolavoro della Pixar, Inside out 2: film bellissimo a proposito!)Il titolo è "amicizie...non amicizie", non perchè voglia farmi i fatti vostri: come conducete la vostra vita non è affar mio. Potete fare quello che vi pare. Ognuno si sceglie le sue amicizie ed è giusto così, ci mancherebbe altro!
Ma voglio raccontarvi una cosa che mi ha infastidito e che mi ha fatto una determinata persona che credevo "amica". Non vi scrivo né nome o qualcosa che possa tornare utile per la privacy della ragazza.Naturalmente le amicizie sono tutte diverse l'una dall'altra ed è giusto così: c'è chi è più legato a Pinco e meno a Pallino o viceversa.
Nonostante si dica che vogliamo bene a tutti indistintamente, io immagino che ci siano due motivazioni (o quel che è!) diverse: o si mente a fin di bene (magari per non offendere e far stare male l'altro o l'altra), oppure non avete stretto una vera amicizia con qualcuno.
Io voglio bene a chi mi circonda ma in modo diverso in base a chi ho di fronte. E, per non far stare male la gente, cerco di omettere la verità: giro intorno alla faccenda quando mi sta bene. Quando mi si fa girare i maroni però, le cose le dico in faccia! Ho molta pazienza, certo... ma quando si esagera, si esagera! Non mi chiamo Gesù Cristo!Praticamente: ho questa amica che conosco dalle elementari e abita nella mia stessa città. Viene da un altro Paese (inteso come Stato) e siamo andate piuttosto d'accordo da allora. La nostra classe dalle elementari è proseguita anche alle medie, con l'aggiunta però di altri compagni che vengono dalle altre cittadine a noi limitrofe. Diversamente dalle altre nostre compagne, io e lei abbiamo mantenuto i rapporti abbastanza inalterati, le altre hanno fatto la loro vita e ci siamo salutate tutte dopo le medie: con alcune di loro mi sento ancora adesso dopo anni (7, per la precisione).
L'unica differenza è che io e lei continuiamo a incontrarci quando possiamo nei weekend (o anche nell'infrasettimanale, quando siamo in ferie). Mi ha invitato alla sua maturità e a volte anche al bar/fare passeggiare/andare al cinema: insomma le solite cose che si fanno con un'amica. Ovviamente io ho anche altre con cui mi vedo per uscire, nel limite degli impegni di ognuna, ma non vi devo parlare di costoro.Dopo ormai un decennio circa (se non più...) di conoscenza, scopro che il borgo dove abito vuole ricordare il Centenario dell'anno precedente con una messa breve, il rinfresco e delle foto che ripercorrono la storia (che non è scritta sui libri). La mia idea è di invitare la mia amica che so che, fra il resto del gruppo in cui sono, è quella che ha più probabilità nell'accettare la mia proposta (l'unica che probabilmente io abbia mai fatto, in ogni caso è molto molto raro che io proponga qualcosa: di solito è lei). Con mia gioia accetta (in realtà non desideravo rimanere totalmente sola in mezzo ai vecchietti che popolano la zona dove abito) e mi chiede dove si trova.
All'ultimo mi dice che non può e le rispondo un "ok, va bene": non me la prendo con nessuno e penso sia normale perché avrei rifiutato anche io.
A termine messa di 30 minuti scarsi, usciamo per dirigerci al rinfresco allestito in una piazzola, è pieno di dolci e panini creati dalle famiglie che hanno messo a disposizione il loro tempo per questo ritrovo che avviene una volta all'anno. Tutt'un tratto arriva questa qui e mi dice di sbrigarmi per andare in pizzeria, io le dico che c'è cibo anche qui (GRATIS, per giunta!) ma lei mi rimprovera dandomi della "ragazzina che sta sempre attaccata ai genitori" e, sebbene io sia arrabbiata, non posso attirare tutti e fare una scenata, quindi molto riluttante vado a salutare i miei e vado via con lei. Sunto: arrivate lì ha sonno e si lamenta del mal di testa (e io la fisso, della serie: allora che cacchio ci fai qui?); come se non fosse tutto, ricevo un'altra rimproverata sul mio non-senso dei soldi e della fatica, e mi sbologna la sua amica da riportare a casa (prima eravamo a metà strada ma lei doveva tornare a casa a dormire). Io non fiato e la riaccompagno a casa sua (la sua amica intendo): perlomeno ho imparato delle nuove strade, e archivio la faccenda.Moooolto recentemente invece la stessa persona vuole andare a mangiare il gelato per cena e io accetto: tanto il gelato non ti uccide (a meno che non sei allergico o intollerante a qualcosa in esso contenuto, roba che non è il mio campo). In macchina critica la mia guida (che, per carità!, c'è anche quello a cui non piace ma lei non rientra nella classifica visto che mi ha sempre fatto i complimenti) e io penso che sia solo nervosa. In fondo è normale: anch'io grido contro tutti quelli che mi rompono le scatole, nei giorni no! Le salta in mente di andare da un'altra parte dopo la cena ma io le dico che è meglio un altro giorno (il posto è abbastanza lontano ed è notte fonda, aggiungiamoci il fatto che non ho voglia... quindi no). Optiamo per andare a casa sua a guardarci un film e vado a dormire per le 00.30 circa (il giorno dopo siamo a casa entrambe quindi non ci sono problemi).
Due giorni dopo questo avvenimento mi chiama per uscire di nuovo con la causa di passare il tempo insieme e contrattiamo per fare una normale passeggiata in centro e poi aperitivo, l'indomani . Io non ho molta voglia perché dovrei studiare ma acconsento lo stesso, contando che non la rivedrò per un pezzo.
La fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista... ma per me è fortuna) vuole che stia male... tanto!
Conseguenza: 2 ore prima avviso la mia amica che sono impossibilitata a uscire per un effettivo inconveniente dell'ultimo momento, non prefissato d'altronde (le racconto cosa mi è accaduto) e lei mi risponde un tranquillo "va bene".Mi sono messa l'anima in pace, felice di non dover uscire quando non lo volevo e maledicendo la mia sfiga (almeno ero a casa mia: se devo andare a Venezia è un incubo! Io faccio la pendolare).
Vi è mai capitato di essere amiche di qualcuno e di vedervi fino all'altro ieri e di trovarvi, di punto in bianco, bloccate? Oltretutto senza alcuna spiegazione?
No? Ritenetevi fortunate.
Sì? Allora spiegatemi il perché lo si fa!Ho chiesto alle amicizie che abbiamo in comune (il solito gruppo) per cercare di estrappolare qualche informazione ma nessuno che sa nulla. A una non risponde nemmeno alla domanda a riguardo (e mi h mostrato la chat con lei).
Questa mattina ricevo una chiamata da un'altra delle amiche e la conversazione finisce su questo argomento. Non capisco il perché e non riesco a capacitarmene e cosa faccio, secondo voi? Mi lamento con lei che ha sentito da quella che mi ha detto quel "non so nulla" il motivo del blocco della sottoscritta. Volete saperlo? Il mio aver disdetto la camminata perché stavo male!
Sono andata su tutte le furie e, se la rivedo, le stacco la testa! Non prima però di aver comunicato abbastanza civilmente con lei e sentire da lei il perché!
Fortuna vuole che lei va in vacanza, io ho gli esami da conseguire e ci rivedremo (forse!) a data da destinarsi. Il tutto dopo la mia vacanza. Per quel momento penso che mi sarà sbollita la rabbia di adesso... che dite?
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Pensieri che fanno "cucù!"
Ngẫu nhiênQui raccolgo un po' di teorie, idee che mi vengono in mente. 😉 Probabilmente anche dei miei scleri! 😤 Ci saranno delle curiosità! P.S.: io amo fare e ricevere domande, sono molto curiosa e vivo sulle nuvole... 💭 Appunto sulla copertina: sono una...