🎓 Università 🎓

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Nel 2022 ho iniziato l'università di Venezia e precisamente Scienze dell'antichità (ossia lettere antiche). Sono molto felice della mia scelta e, sebbene il percorso è un po' in salita, non mi va di cambiare Corso di laurea. 😁

A dicembre 2023 sono andata a salutare i prof e una di loro ha detto che capisce che io voglio fare sfide con me stessa ma non ha senso sudare tantissimo per nulla. Dal suo punto di vista, i licei classici stanno scomparendo (e non posso darle torto) quindi non ha granché senso studiare greco giorno e notte se poi non mi servirà. Quando mi ha detto "pensaci, hai ancora tempo per cambiare!", io ho risposto "ok, grazie per il consiglio" e poi ci siamo salutate.
In quel momento non avevo intenzione di ascoltarla. Mi sono battuta tanto e sono andata contro ogni logica per fare ciò che mi piace! Credete che una persona che me lo ripete per l'ennesima volta mi faccia cambiare idea? 🤨

Ma nemmeno per scherzo! Infatti tuttora sono a proseguire con il percorso che mi ero prefissata. 😎 Mi chiamo Milena e testarda/cocciuta è il mio secondo nome! Acquario ascendente Toro, vedete un po' voi... 😌 Talvolta mi viene detto che sono cocciuta come un mulo, che novità... 😂

Bando alle ciance, il motivo di questo capitolo non è raccontarvi vita, morte e miracoli del mio percorso di studi e dei miei esami.
Partiamo dal presupposto che per fare l'università ti debba piacere studiare e che non sia una tortura ciò che stai facendo. Non devono essere i genitori a decidere cosa dobbiamo studiare perché studiare qualcosa che odi o che mal sopporti... ti fa venire voglia di buttarti dal balcone dopo una settimana!

Probabilmente si sa ma io lo ridico: esistono le lauree triennali ad accesso libero (tipo Lettere) e quelle con un test d'ingresso (per esempio Medicina).
Nelle prime tu entri tranquillamente, basta che hai un diploma di maturità (+ i soldi per le tasse) e sei a posto.
Poi vabbè può capitare che ci si confonda con i corsi, non ci si riesca a orientare subito e non si riesca a mantenere il ritmo con gli esami: la mia descrizione.
Io ho dovuto tralasciare i corsi che prevedono il sapere greco perché ho dovuto colmare le lacune e li faccio dal prossimo anno (spero...).
Che significa questo? Che si va fuori corso (a meno che tu non voglia ammalarti sui libri... io proprio no). C'è gente che vive male questa cosa ma io l'ho già messo in conto. E comunque succede più spesso di quanto si pensi di non riuscirci in tre anni.

All'università non funziona la questione "verifiche e interrogazioni a paletta" di una materia per poi usare la media aritmetica, necessaria a stabilire il voto finale; il procedimento sono gli esami: un solo esame con un solo voto che riassume tutto il corso (in alcuni casi il corso è diviso in due ma dipende).
La media universitaria è ponderata, cioè varia in base al peso/importanza che ha uno specifico esame all'interno di quel Corso di Laurea. Esattamente come a scuola quindi, la gente ci tiene alla media ed è normalissimo sentirsi sotto pressione.
Soprattutto per coloro che desiderano fare la magistrale e sentono dirsi che per accedervi devi avere una determinata media: se non la raggiungi non puoi continuare il tuo percorso, ciò che desideri (immagino che chi vuole andare avanti, è perché lo decide lui e non altri).

La sottoscritta allora è andata sul sito per capire i requisiti per entrare alla magistrale che desidero io (non vi dico qual è ma penso che potete immaginare). Ho visto il voto minimo per venire ammessa e ho calcolato la media necessaria; mi sono preoccupata perché io non ho raggiunto quel risultato. Ho anche chiesto a studenti e professori più grandi di me, ma mi hanno risposto che senza di quella non avrei potuto fare nulla e che il colloquio che era scritto lì era per gli studenti internazionali, non per noi.
Conseguenza? Mi è venuto il panico, sono andata in paranoia e credo di essere diventata una palla al piede per qualcuno... Ho rotto a tutti quelli che se ne potevano intendere in merito con le mie preoccupazioni. Utile tutto questo? Assolutamente NO! Mi sono trovata con più domande e più dubbi di prima...
Ho capito che la regola è: "meglio soli che mal accompagnati".

Poi ho scoperto un ufficio apposito: l'ufficio immatricolazioni. Mi sono svegliata dopo 8 mesi, cioè adesso...
Beh, sono venuta a sapere che posso mettermi l'anima in pace perché, se non raggiungi il tuo obiettivo in modo diretto, si possono trovare altre strade.
E che bisogna rivolgersi a quelli che se ne intendono sul serio e sanno quello che dicono.
Se non ottieni un determinato voto alla fine del tuo percorso, esso non ti preclude il tuo futuro.
Certo è che bisogna impegnarsi ma non fasciarsi la testa fino a stare male perché ci rimetti solo tu.

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