EMMA
Oggi, qualche minuto prima della scomparsa di Vania...
Quel messaggio mi fece rabbrividire, osservai quasi come pietrificata la foto inviata dal nostro persecutore, una mano, che impugnava con forza un enorme coltello da cucina.
«Cosa Emma?» Vania pronunciò quelle parole con preoccupazione «Perché sembri terrorizzata? E' impossibile che ti abbia inviato un messaggio, noi abbiamo bloccato il contatto, è impossibile».
Si voltò verso Erika per ricevere la sua approvazione, che però non arrivò.
«E' impossibile...vero?» dunque ruotai il mio cellulare verso di loro.
«Wow oh cazzo questo è troppo!» gridò Erika, la sua reazione fu esplosiva, nella sua voce c'era rabbia, ma la paura era palpabile.
«No, no...non mi sto sentendo bene».
Improvvisamente Vania si inginocchiò poggiandosi una mano sulla testa, sembrava confusa quindi cercammo di aiutarla ad alzarsi per distenderla sul divano, ma fu tutto inutile.
Erika le prese il viso tra le mani e fece in modo che rimanesse sveglia, ero stupita dal fatto che non fossero sorelle, il loro rapporto era davvero fantastico, pensavo che fossero come unite da un filo rosso, in quel momento provai un po' di invidia, sentendo la mancanza di Katia, ma fu un pensiero che scacciai subito, dunque andai in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
«Va tutto bene? Sono qui con te...» sentii Erika sussurrare a Vania.
Afferrai il bicchiere e mi avvicinai a Vania, fu in quel momento che il telefono iniziò a squillare.
Numero sconosciuto, ovviamente.
Risposi, cercando di fare in modo che Vania non notasse il terrore che stringeva forte le mie viscere.
«Parla»
«Ti consiglio di tornare ad essere la piccola Emma di una volta, se allunghi troppo la lingua quel coltello lo userò per tagliartela in mille pezzettini» disse l'uomo.
Tutto il mio coraggio andò in frantumi improvvisamente, quella era una minaccia, ma non una di quelle minacce dette per spaventare qualcuno.
Una minaccia che celava un intenzione.
Mi ammutolii.
«Brava Emma, voglio divertirmi un po' con te, che ne dici di fare un gioco?»
«Che genere di gioco?» alla mia affermazione vidi Vania scappare via.
Chiesi mimando a Erika cosa stesse succedendo e lei rispose sussurrando che era diretta al bagno.
Mi tranquillizzai.
«Ti farò delle domande, se rispondi bene a due domande ne arriverà una bonus...»
«A cosa servirebbe la domanda bonus?»
«Prima domanda...» disse ignorandomi completamente «Cosa ne pensi dell'abbandono?»
«E' sbagliato, ma diventa giusto se viene fatto per il bene di chi lo subisce...perché questa domanda improvvisa?» risposi diretta.
Sentii per pochi secondi un vuoto, un silenzio squillante che lievitava all'interno del mio cellulare per poi arrivare al mio orecchio, iniziò nuovamente a parlare.
«Risposta interessante Emma, la ritengo corretta, direi quindi di passare a quella successiva...» cercai di comunicare a gesti con Erika, chiedendole di chiudere la porta sul retro.
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Little Lie [Eyl's Mistery Saga]
ChickLitEmma è sempre stata una ragazza molto timida e solitaria, spaventata all'idea di instaurare qualsiasi tipo di rapporto umano con gli altri, tanto da evitarlo. Dopo essersi trasferita in Canada inizia ad andare a scuola dove incredibilmente riesce a...