CAPITOLO 6 - CONSAPEVOLEZZA

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LUCIAN

10 mesi prima


«Emma so che non vorrai ascoltare, ma ti prego non andarci!» le urlai nel panico, quel  giorno era arrivato prima di quanto mi aspettassi e ancora non avevo avuto il tempo di parlarle di lui.

«Lucian... ti prego, stavolta davvero non è il momento»

«Ti sta manipolando Emma, non è il ragazzo che dice di es...» Emma attaccò e un brivido mi percorse la schiena, avevo una terribile sensazione quindi, senza esitare, afferrai le chiavi dell'auto e mi fiondai giù per le scale, dovevo arrivare da lei prima che fosse troppo tardi.

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Mai come quella sera il traffico riempiva le strade, come se tutti avessero avuto l'idea di uscire proprio in quel momento, dannato destino!

Iniziai a chiamare Emma ininterrottamente ma nulla, nessuna risposta, a dire il vero il suo cellulare non squillava quindi pensai che lo avesse spento, ero stato un coglione.

Avrei dovuto parlarle di quello che volevano farle quando ne avevo l'occasione, davanti a Carl, invece mi ero fatto prendere dalla rabbia e avevo evitato il discorso.

Improvvisamente mi arrivò un messaggio, presi il telefono e lo lessi.


St4y_Aw3k3: Salve, Lucian Sheldon.

Lucy_Shell.: E tu chi diavolo saresti?

St4y_Aw3k3: Tu non mi conosci, ma io conosco te. Tutto di te.

St4y_Aw3k3: Qualunque cosa le accadrà sarà anche colpa tua in parte.


Sbiancai a quell'affermazione, non c'erano dubbi, stava parlando di Emma. Ma com'era possibile che qualcuno sapesse di quella situazione?

A meno che non sia proprio qualcuno del gruppo a scrivermi.


Lucy_Shell.: Fai parte del gruppo di Michelle non è vero? Ho una notizia per te pezzo di merda anche tu ne sei responsabile!

St4y_Aw3k3: Quindi pensi che quell'ammasso di idioti siano così intelligenti da poter nascondere una cosa del genere? Li sottovaluti povero Lucy...

Lucy_Shell.: Fanculo!

Iniziò così la mia corsa contro il tempo, sfrecciai a tutta velocità superando il traffico, nulla mi avrebbe impedito di salvare Emma da quella trappola malata.

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Parcheggiai l'auto di fianco all'entrata di quella vasta distesa e notai con rammarico che le auto di Carl e dei suoi compagni non c'erano più.

La cosa mi inquietò molto e migliaia di domande iniziarono a vagare all'interno della mia mente. Le lacrime mi bagnarono gli occhi e iniziai a correre verso il campo scavalcando gli scogli che allestivano l'entrata.

Corsi attraversando il paradiso e il purgatorio, arrivando infine ad una scena macabra, che confermò la mia discesa negli Inferi.

Emma era stesa a terra, i suoi occhi, quella mattina dolci e sereni come al solito erano ora chiusi, doloranti, violacei a causa dei lividi, le sue labbra erano macchiate di sangue, così come le sue piccole mani, il suo vestito e in parte anche il prato circostante, che assorbiva il suo dolore.

«E...Em...» riuscii a dire balbettando e singhiozzando a causa delle lacrime che penetravano all'interno della mia bocca.

Corsi verso di lei, mi inginocchiai e posai il suo esile corpo sulle mie gambe, stringendola a me con il braccio destro e afferrando il cellulare con la mano sinistra.

Little Lie [Eyl's Mistery Saga]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora