Nella città eterna di Roma, dove storia e modernità si intrecciano in un equilibrio fragile, vive un giovane di nome Alessio Tempesta. Ha 23 anni, è straordinariamente bello ma timido, e conduce una vita apparentemente normale come agente di polizia...
Roma si stava avvolgendo nell'oscurità più totale. Il cielo nero era squarciato da tuoni che rimbombavano ovunque e da fulmini che illuminavano la città. La rete elettrica saltò lentamente in tutta la capitale, provocando un caos enorme. Anche la rete cellulare smise di funzionare. Una fitta pioggia cadeva con forza, rimbalzando sulle strade e sui marciapiedi.
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Alexius era in Piazza Navona, insolitamente deserta. La pioggia lo bagnava, rivelando il suo bellissimo corpo scolpito e accarezzando il suo viso perfetto. Ogni goccia sembrava accentuare la sua figura, come se fosse stato un'antica e venerata statua romana riportata in vita. Sentì una voce in latino che gli rimbombava nella testa: "Converte te, hic sum!" ("Girati, sono qui!")
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Quando si voltò, una bellissima donna gli toccò la schiena. Era bionda, con occhi blu penetranti, e Alexius sentì una fortissima attrazione verso di lei. La donna disse in latino: "Es Alexius, filius dispersus... pater meus te indiget. Nos omnes te indigemus." ("Sei Alexius, il figlio disperso... mio padre ha bisogno di te. Noi abbiamo bisogno di te.")
Alexius era smarrito, ma trovò la forza di chiedere in italiano: "Chi sei?" E in quel momento sentì i suoi vestiti strapparsi e lacerarsi e rimase nudo sotto la pioggia e sentì il suo corpo aleggiare ovunque, in ogni piazza, in ogni strada di Roma.
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Lei lo abbracciò, e Alexius fu trasportato lontano, millenni prima. Vide Tempestus insieme a un altro uomo bellissimo mentre imprigionavano sotto il pavimento del Pantheon una creatura chiamata "Insinuo," un Dio malvagio, creazione sbagliata di Giove con la Dea della notte, Nox. Prima di essere imprigionato, Insinuo aveva preso il corpo di Aurelius, un giovane bellissimo, ma spietato soldato della guardia pretoriana di Roma.
