La pioggia cadeva scrosciante, martellando i tetti delle case a Torretta Scalzapecora. Nel silenzio tombale della fresca sera, ognuno ha un momento di pace per pensare al proprio essere. O forse no.
Lorenzo fissa il vuoto dalla finestra. I suoi lisci e scuri capelli vengono dolcemente mossi dal vento. L'oscurità che lo circonda non è altro che il riflesso dei suoi grandi occhi castano scuro. È da solo in camera e si isola dal mondo con le sue cuffie nere e la musica a palla.
Ha solo 16 anni ma la vita l'ha già assaporata abbastanza. Cambiare paese, abitudini, amicizie.
Tutto in poco tempo.
A volte vorrebbe solo prendere il volo e scappare da tutto e tutti, per non farsi male.
Sopraffatto dai suoi pensieri e avvolto nella musica, non sente la madre entrare in camera."Hey, va tutto bene Lory?", chiese la madre un po' preoccupata. Sono ore che non si fa vivo per casa.
"Si mamma, sto bene. Sono solo in pensiero", rispose Lorenzo senza staccare gli occhi dalla finestra della sua camera, che si affaccia sulla strada desolata.
C'è un attimo di silenzio prima della risposta della madre. "In pensiero per cosa?"
"Sai mamma. Non mi sento al sicuro qui. La scuola, i compagni...non mi ispirano. Non mi piace la zona, quel bosco. Mi fa paura".
La madre si avvicina con dolcezza al figlio. Lo ha visto soffrire spesso. Non vorrebbe mai vedere suo figlio stare male, ancora. "Capisco che cambiare vita alla tua età è stressante, ma qui non ci manca nulla. Poi ti stai trovando bene con i ragazzi dai".
"Si, in classe ci sono ragazzi simpatici. Tutti no eh, alcuni", dice con un accenno di sorriso Lorenzo, senza nemmeno guardare in faccia la madre.
"Non ti organizzi per vederli al di fuori dalla scuola? Ormai li conosci da due settimane, so che è poco ma potresti invitare qualcuno a casa, mi farebbe piacere essere d'aiuto". Ginevra farebbe di tutto per Lorenzo, per vederlo felice.
"Mi piacerebbe invitarli qui, ma credo vadano sempre vicino al bosco, ti ho detto che lì non mi piace".
"Dai Lory, non rimanere chiuso in te stesso. Probabilmente faranno dei Pic-nic o cose così"
"Non so mamma...a me non ispira proprio. Però posso provarci. Al massimo li invito qui"
Sono sicura che riuscirai a trovare con loro un hobby, uno svago qualsiasi, il primo amore..."
"Ho capito ho capito, basta adesso però", dice Lorenzo quasi arrossendo
"Adesso comincia a preparare lo zaino che domani c'è scuola".
"Va bene, mamma".
Mentre comincia a prepararsi per la mattina seguente, arriva una chiamata.Antonio 3C
"Ah sì, Antonio. E che vuole mo", borbotta Lorenzo prima di rispondere. "Pronto?"
"Loré, mi senti?"
"Si, dimmi"
"Giochi a Brawl?"
"In verità non gioco da un po' e non ho tanta voglia, devo ancora ripetere storia", continua a borbottare Lorenzo.
"C'è un mio amico che voleva giocare, si deve giocare in tre" fece una piccola pausa "te lo voglio far conoscere"
"Ah...va bene, solo un po' che ho sonno e devo ripetere"E si fionda sul suo comodo letto avvolto tra le coperte calde, illuminato dai suoi led verdi per tutta la notte tra risate, scherzi e videogiochi.
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SIAMO PICCIONI
ParanormalSarà anche una piccola cittadina di provincia, ma i segreti qui non mancano di certo.