02. Maledetto Oscar Wilde

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"Il segreto della vita
sta nell'arte di non rivelarsi"
O.W

ELLEN BILSON

Lunedi

Di due cose sono sicura nella mia vita: il libro Il ritratto di Dorian Gray supera di gran lunga il film e del mio cognome.

Bilson.

Ellen Bilson.

Sono passati due giorni dalla festa di compleanno di Ember.

Due giorni da quell'email indirizzata a Ellen Blakely.

L'errore è evidente, quasi banale. Di tutta questa faccenda solo il nome mi appartiene. Eppure c'è qualcosa che non mi convince.

Chi è questa ragazza? E quale segreto nasconde?

«Signorina Bilson, sta dormendo?» la voce della professoressa mi fa sobbalzare.

D'accordo, ero piegata sul banco con la testa appoggiata al gomito, ma giuro su Dio che ero sveglia.

«No, mi scusi», tento di riconcentrare l'attenzione sul corso di storia dell'architettura.

La professoressa mi lancia un'ultima occhiata, poi riprende a parlare alla classe: «studiate dal libro o dagli appunti, ci vediamo domani» conclude, uscendo successivamente.

Raccolgo le cose e faccio per uscire dalla quinta fila dirigendomi nel corridoio centrale, quando un corpo si scontra col mio.

Fortunatamente in mano non ho nulla, ma alla persona scivolano a terra un quaderno e un libro.

«Perdonami» cerco di piegarmi per raccogliere le sue cose, ma lei fa lo stesso, e nel farlo le nostre teste si scontrano con un colpo leggero.

Mi sarà mai concesso di vivere una giornata tranquilla?

Alzo lo sguardo per scusarmi ulteriormente, ma rimango come stregata dal ragazzo che mi si palesa davanti.

I suoi capelli, corti e densi, di un nero quasi corvino, incorniciano un volto che ricorda un angelo caduto. L'apparente innocenza del viso è interrotta da un piercing scintillante al labbro, che dona all'espressione un'aura di durezza.

I suoi occhi, vasti come un oceano senza fine, brillano di un azzurro profondo che sembra scavare nell'anima. I lineamenti del viso sembrano scolpiti con precisione, evocando un'armonia quasi diabolica.

Le sue labbra perfettamente delineate paiono frutto della mano di Michelangelo o di Canova.

«Hai finito?» la sua voce, intrisa di ironia, mi riporta bruscamente al presente.

Sollevo le sopracciglia, un po' confusa «scusa, come?».

«Di fissarmi, hai finito?»

Spalanco la bocca, leggermente sorpresa dalla sua schiettezza.

«Sai che una delle funzioni degli occhi è quella di guardare?» cerco di mascherare l'imbarazzo, accorgendomi solo ora che ha già raccolto le sue cose da terra, stringendole in una mano.

Mi analizza, quasi valutando la mia risposta, finché non inclina la testa di lato, rendendo il suo sorrisetto più pronunciato. «I tuoi occhi non hanno mai visto un ragazzo?»

«Quello particolarmente sfrontato mi mancava»

I nostri sguardi si intrecciano mentre il silenzio si distende tra di noi, denso e inesorabile.

Al posto di sfidarci a chi sbatte le palpebre per ultimo, perché non me ne vado?

Ma è quando l'occhio mi cade sul libro che tiene in mano che trova un pretesto per cambiare discorso.
Il ritratto di Dorian Gray.

Lies that bind Us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora