05. Benvenuti al Filrouge

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ELLEN BILSON

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ELLEN BILSON

Su una scala da uno a dieci la mia stupidità la collocherei tranquillamente all'undici, se non oltre.

Avete presente quando siete convinti di avere tutto sotto controllo ma poi la realtà vi colpisce in piena faccia?

Ecco, questo è uno di quei momenti.

Sono uscita dal liceo con il massimo dei voti, sono stata ammessa in una delle università più prestigiose di Cambridge e ho un'altissima probabilità di realizzare il lavoro dei miei sogni.

Eppure non sono riuscita a capire che gli eventi strani dell'ultima settimana non facevano altro che prepararmi a questo momento.

Lui mi stava preparando a questo.

Il ragazzo con cui ho avuto il primo scontro in un'aula si trova ora di fronte a me, in tutta la sua imponente statura.

I suoi occhi blu affilati scrutano con attenzione i malcapitati che ha davanti; i capelli scuri ricadono a ciocche sulla fronte e quel maledetto piercing al labbro continua a provocarmi un brivido che attraversa ogni fibra del mio essere.

«Beh, niente di che» mormora Thane incrociando le braccia sul petto.

Mi scappa un sorrisetto che riesco a reprimere, finchè i nostri occhi si scontrano.

Lui rimane impassibile. Neanche un guizzo di sorpresa attraversa il suo volto, come se si aspettasse di trovarmi lì, in quella stanza.

Non mi ha riconosciuta? Non si ricorda che gli ho urlato di starmi lontano, quando io stessa, senza saperlo, mi sono riavvicinata a lui?

Il silenzio si posa come la pioggia sull'erba; da un lato ci siamo noi, confusi e inquieti, e dall'altro lui, imponente, con l'aria di chi potrebbe pietrificare con un solo sguardo.

In mezzo a questa situazione, mi trovo a non sapere come sentirmi. Quasi provo sollievo nel vederlo, poiché il ragazzo che era stato in aula pochi giorni prima era... piacevole.

Ma anche un'inquietudine sconosciuta pervade il mio animo. L'immagine di lui, intravista nella biblioteca, mi ha profondamente turbata.

Si sofferma un attimo di troppo sulla mia figura, poi distoglie lo sguardo e si schiarisce la gola, cominciando a parlare.

«Ognuno di voi ha mentito almeno una volta nella vita, ma se avete ricevuto quell'email sul vostro cellulare è perché la vostra bugia ha un valore molto, molto alto» inizia, la sua voce profonda echeggia tra le mura di pietra.

Lies that bind Us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora