ELLEN BILSON
Ero ancora una bambina quando mio padre abbandonò me e mia madre in una gelida giornata invernale.
Vivevamo in una casa a due piani, modesta ma dignitosa, dotata di ogni comfort e calda nella sua semplicità.
All'esterno, la neve scendeva silenziosa, avvolgendo ogni cosa come a voler celare il dolore che si diffondeva all'interno di quelle mura.
Da tempo i rapporti tra i miei genitori si erano incrinati, ma avevano sempre cercato di tenermi lontana dalle loro discussioni.
Mio padre era raramente presente, mia madre si insospettiva e il ciclo di litigi si ripeteva incessantemente, o almeno così mi raccontò lei quando ero ormai un po' più grande.
Nonostante frequentassi le elementari, quella mattina del 25 dicembre mi è rimasta impressa.
Mi svegliai presto, colma di entusiasmo come ogni bambino la mattina di Natale, pronta a scartare i doni sotto l'albero. Ma quando scesi le scale e corsi in salotto, non trovai nulla.
Vuoto.
Capii solo dopo che la mia sorpresa non si trovava sotto l'albero. Distolsi lo sguardo e lo posai sulla cucina, dove mio padre era seduto, assorto, a fissare la finestra.
Accanto a lui, una valigia.
«Parti?» chiesi con un filo di voce, stringendomi nel mio pigiama di Stitch.
Un tempo mi aveva promesso che un giorno avrei avuto quello di Rapunzel.
Si voltò verso di me e mi sorrise dolcemente, senza però quella luce che una volta brillava nei suoi occhi.
Si alzò lentamente venendo verso di me e si abbassò fino a incontrare il mio sguardo. «Sì, tesoro».
«E quando torni?» mormorai tristemente.
Fece un respiro profondo.
«Presto», rispose, e il suo sorriso, per quanto stanco, riusciva ancora a darmi una parvenza di conforto.
«Me lo prometti?»
«Te lo prometto», mi accarezzò la guancia posando un lungo bacio sulla mia fronte.
La sua barba corta mi punzecchiò la pelle, facendomi solletico.
Poi si sollevó, afferrando la valigia.
Con passi lenti, si avviò verso la porta.
Ma prima di varcarla, si voltó verso di me.
«Diventerai una donna bellissima, Ellen. Fidati solo di chi merita la tua fiducia» aggiunse con un tono affettuoso, ma intriso di una tristezza che allora mi sfuggiva.
Rimasi lì, immobile, a guardare la porta chiudersi lentamente dietro di lui.
Ma tanto ci rivedremo presto, giusto?
Un silenzio opprimente calò su tutta la casa.
Non so per quanto tempo rimasi a fissare quella porta, finché mia madre non mi trovò e mi prese per mano.
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Lies that bind Us
RomanceLe bugie che ci legano . . . All'università di Harvard esistono vari tipi di persone: chi infrange le regole, chi le segue. In altre parole: chi fa parte del Filrouge e chi non ne è nemmeno a conoscenza. Il Filrouge non è un club segreto come tanti...