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GIUGNO 2024

Sembrava una scena comica, vista da fuori.
Lei, in preda al panico, in attesa di presentare il suo progetto inerente proprio a quella sfera.
Il colmo, no?

Eppure, Cecilia non riesce a non impanicarsi.
Non quando si tratta di qualcosa che le sta così a cuore.

Ci ha messo anima e corpo, in quel progetto.
E ora, che si sta preparando al suo primo firma copie, assistita da una psicologa, vorrebbe solo scomparire, pentendosi di aver intrapreso quel progetto in cui si è tanto impegnata.

Jacopo, seduto accanto a lei nel retro della Feltrinelli, le stringe dolcemente una mano, mentre continua, o per lo meno ci prova, a rassicurarla.

Ma Cecilia, quel giorno, con la testa proprio non ci sta.
La sua mente continua a mostrarle unicamente scenari catastrofici, non riuscendo a concentrarsi davvero su ciò che sta per accadere.
"Ceci, stai tremando".
Alza lo sguardo verso Jacopo, con fare agitato.
Neanche si era accorta, di stare così male, all'esterno.

Solitamente, è brava a nascondere ciò che prova.
Solitamente, tutta la sua ansia, rimane dentro di lei.
Solitamente, all'esterno sembra la Cecilia di sempre.
La Cecilia composta da sorrisi e fossette.
Non la Cecilia in preda al panico.

"Ho paura Jackie, io...non ce la faccio".
Jacopo le accarezza una spalla, con fare dolce.
"Ce la fai invece, ci hai lavorato tanto, e le persone che sono venute oggi non vedono l'ora di sentirti parlare del tuo progetto".

Cecilia ci prova, ad ascoltarlo.
E in parte, ci riesce.
Ma la sua mente non riesce a distaccarsi, dal terrore di fallire.
Non quando sente il brusio provenire dalla sala in cui, a breve, farà il suo ingresso.
"Ho fatto una cazzata. Dovevo aspettare ancora, lo sapevo cazzo"
"Non hai fatto una cazzata, affatto. Era ora che facessi uscire il tuo progetto, sai quante persone aiuterai con questa cosa?".

No, Cecilia non lo sa.
Perché nella sua testa, quello che doveva essere il progetto più bello ed importante della sua vita, è diventato un vero e proprio incubo.

Vorrebbe fuggire, Cecilia.
Fingere un malore, inventarsi un'emergenza.
Tutto, ma non stare lì.
"Ma che mi è saltato in mente".

Si stacca da Jacopo, con fare agitato, mettendosi le mani nei capelli.
La sua mente è in completo delirio, e non sa se sarà in grado di placarla.
"Ceci, mi devi ascoltare adesso".

Jacopo afferra le sue mani tremolanti, stringendole fra le sue.
Cecilia, con il volto sconvolto, lo guarda, in attesa che lui parli e le dica, lo spera tanto, quelle poche parole con cui solo lui è in grado di acquietare la sua mente troppo piena.
"Lo sai che non sono uno di tante parole, ma questo te lo voglio e te lo devo dire. Hai fatto una cosa bellissima, e devi andarne fiera. Tutte le persone che sono in quella sala, oggi, sono qui per te. Sono venuti per ascoltarti, perché loro in primis sentono la necessità di essere sentiti. È un progetto brillante, e non te lo dico solo in veste di tuo ragazzo. Lo penserei a prescindere, anche se non ti conoscessi".

Jacopo, per enfatizzare le sue parole, stringe ancora di più le mani di Cecilia, accennando un sorriso quando non le sente più tremare.
E Cecilia, con il cuore a mille, sente le lacrime voler uscire prepotenti dai suoi occhi.
Santo destino, pensa Cecilia.
Santo destino, che ha fatto immettere nella sua strada Jacopo.

"Ce la voglio fare, ma non sono sicura di farcela".
Jacopo le sorride, vedendola più serena, per poi baciarla dolcemente.
"Ce la farai, te lo assicuro. E se proprio vedi che non è cosa, spunto dal nulla e faccio sclerare tutti confermando la nostra relazione".
Cecilia ride, immaginandosi la scena.

Nessuno sa che Jacopo è li con lei.
O meglio, i loro amici ovviamente si.
Ma non hanno fatto trafelare a nessun altro, la notizia.
Jacopo in primis, non ha voluto.
Nella sua testa, quel giorno l'attenzione deve essere tutta per la sua donna, e per il suo progetto.
Non vuole che la notizia di loro due insieme, possa occultare il vero scopo del progetto.

Ma non poteva non esserci, Jacopo, per il primo firmacopie di Cecilia.
Ormai, è parte integrante della sua vita, e per nulla al mondo vuole rinunciarci.
Ama passare il tempo con lei, e vuole esserci, nel bene e nel male.

Si sono trovati, e come lei ha aiutato, e continua ad aiutare, lui ad emergere, Jacopo vuole fare lo stesso.
Cecilia è quel sole di cui Jacopo ha sempre parlato, ai suoi amici.

Quando, quelle poche volte in cui le serate al bunker non finivano con il bere anche l'acqua del lavandino, con gli altri si aprivano l'un l'altro, al suo turno era sempre la stessa storia.
"Spero solo di trovare qualcuno per cui io sia abbastanza".

Perché è sempre stato questo, il problema, per Jacopo.
Non è mai stato solo, proprio come Cecilia.
Da quando poi il collettivo ha acquisito fama, è pieno di ragazze che gli scrivono, provandoci e non provandoci.

Ma a Jacopo non serve e non è mai servita, una persona qualsiasi.
Jacopo ha bisogno, di qualcuno che abbia voglia di ascoltarlo, di vederlo davvero.

Prima di Cecilia, ci ha provato, a portare avanti qualcosa con delle ragazze.
Ma nessuno, ha mai capito che dietro "L'egomostro", c'era una persona.
Una persona piena di amore, di passione, volenterosa di parlare, di aprirsi.

Cecilia l'ha colto alla sprovvista, oltre ad averlo capito.
Con lei, non c'è bisogno di spiegare.
Lo vede, Jacopo, che Cecilia ama ascoltarlo.
Tanto quanto lui ama vederla realizzarsi.

Per questo, è convinto delle sue parole, quando le dice che il suo progetto è una bomba.
È sicuro, che le persone lo apprezzeranno non solo perché è un progetto di una "famosa".
Cecilia ha messo se stessa, nel suo libro.
E anche un ignorante in materia, uno scettico, lo capirebbe.

E quando, dopo quasi un'ora passata a sentirla sfogarsi, a rendere sue le sue paure, la vede lì, seduta accanto alla psicologa, raggiante come suo solito, Jacopo sorride, fiero.

La contempla, da dietro le quinte, non riuscendo a non essere felice.

Perché Amore, è anche questo.
Rendere i traguardi dell'altra persona, i propri.
Fare delle paure altrui, le proprie, attenuando il dolore, affrontandolo insieme.

Jacopo e Cecilia non potrebbero essere più diversi, eppure si completano come nessun altro.

Cecilia sorride, sorride finalmente fiera.
È completamente sconvolta, non ha ancora realizzato del tutto ciò che è successo. 

Ma quando vede Jacopo, sorriderle con lo sguardo che urla "te l'avevo detto", non riesce a non corrergli incontro, stringendolo fra le sue braccia.
"Sono fiero di te, bambina".
E Cecilia lo bacia, come se fosse l'unica cosa giusta da fare.

Perché Ansia e Panico fanno parte di lei, da sempre.
Ma con Jacopo accanto, la Gioia prende il sopravvento su tutto.
E Cecilia, si sente invincibile.
Oltre che, finalmente, contenta ed innamorata.



SPAZIO AUTRICE
Ciao bimbi belli, arieccoci con l'aggiornamento notturno.
So che i capitoli di questa storia sono più brevi del solito, ma nella mia testa riescono a racchiudere la mia percezione dei miei genitori adottivi, soo per ora me lo faccio andare bene così.
Piccolo disclaimer per il libro di Cecia : grande progetto, a mani basse. Non solo per l'idea in se, ma per tutto ciò che rappresenta. L'ansia, tutta la sfera che la riguarda, a mio parere è ancora troppo sottovalutata, e parlarne è fondamentale. Il fatto che lei abbia scelto di farlo in questo modo, attraverso i disegni e tutto, è a detta mia geniale.
Quindi niente, capitolo dedicato per lo più a questo, oltre alla dolcezza infinita di sti due.
As always, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate❤️.
Lov u
❤️‍🩹

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