Prologo

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5 anni prima-Londra

15 anni.Oggi compio 15 anni.Ero felice,mancavano sempre meno anni perché io raggiungessi la maggior età.
Me ne andrò,non dovrò più vedere mio padre ubriaco,mia madre che torna tardi da una serata di giochi d'azzardo in cui la maggior parte delle volte perde e di conseguenza se la prende con me.

"Daisy!Portami una birra,ora!"mi urlò mio padre.

E anche questo compleanno,quelli che dovevano essere i miei genitori,si sono dimenticati di farmi gli auguri.
Volevo andarmene da questa casa,ma volevo che almeno mi facessero un augurio.Ci tenevo.
"Si,Padre"aprii il frigo e notai che era vuoto.Si sono pure dimenticati della mia nutrizione.
Ma ora non mi importava di questo.Conoscevo la reazione di mio padre se non c'era dell'alcol a casa.
E la cosa mi intimoriva.
"Allora vai a comprarle,no?"mi sgridò.

Non avevo soldi.
Tutti quelli che guadagnavo,al lavoro che mi ero trovata in libreria,li utilizzavo per il cibo,vestiti e le bollette.
"Ho solo 15 anni"mi ripetevo,eppure continuavo a fare l'adulta.

"Non ho soldi"iniziò a ridere in un modo che mi fece venire la pelle d'oca "Non hai soldi?!Non hai soldi!Ora chi compra la mia birra!Non sei capace di fare nulla!Vieni qua brutta..."mi iniziò a picchiare,fino a farmi cadere.
"Ora tu esci,vai a lavorare e ti fai dare dei soldi,Se non tornerai a casa con almeno due pacchi della mia birra,sai già cosa ti toccherà!"

Corsi a chiamare Liza,il mio capo.
"L-Liza,p-posso un turno in più oggi?"stavo tremando "Va tutto bene,Daisy?"avrei voluto dirle la verità ma non potevo "Si,p-posso?Mi servirebbe dei soldi,ti prego"sospirò "Va bene,Daisy".

Andai in bagno e presi il mio correttore.Coprii ogni livido causato da mio padre.

La libreria non distava molto dalla mia casa.
Forse un bene per i miei piedi,ma un male per il mio cervello.Sapeva che ero vicina a casa,sapeva che i miei genitori erano vicini a me.L'ansia aumentava.
Il respiro si accorciava.Il tremolio delle mie mani era l'unico movimento che riuscivo a compiere.
"Daisy,andrà tutto bene,Daisy respira"

Per calmarmi feci quello che amavo più fare,scattare una fotografia.
Non importava a cosa,ma l'importante era concentrarsi su una cosa qualunque e dargli un significato.

I love you tomorrowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora