Stelle Cadenti~Daisy

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Sentii qualcuno bussare alla mia porta.Non mi aspettavo nessuno dato che è l'una di notte.
"Avanti"intravidi la chioma corvina entrare nella mia camera.
"Daisy Price"lo prendevo come un saluto "Noah Anderson".
Mi aspetto delle scuse,anche se ha ragione:io sono una nullità.
"Vado dritto al punto,non voglio che tu vada a dire a nessuno dell'accaduto di questo pomeriggio,nel caso ecco a te"mi allungò tre banconote da 100 dollari.
"Noah,tu pensi davvero che io le accetterò?"si mise a ridere "Price,dimmi soltanto quanto vuoi e chiudiamo la questione"mi misi a ridere in questa volta.
Lui sapeva pensare solo ai soldi?È così che è riuscito a cavarsela per tutti questi anni?
"Senti,Anderson,non voglio i tuoi soldi.Se proprio voglio qualcosa,sono delle scuse e che tu non mi complichi il lavoro"lo spinsi davanti alla porta.
Solo quando lo feci,mi accorsi che era molto alto,e aveva dei bei addominali al tatto.
"Sai Price,con quel pigiama rosa e la tua piccola statura,tu che mi spingi è molto divertente"iniziò a giocherellare con i miei capelli biondi.
"Una sola cosa non capisco di te,bambolina,come fai ad essere così perfetta?Dimmi il tuo segreto,non puoi essere così perfetta"mi sussurrò all'orecchio.
Feci un passo indietro,così non avrebbe più potuto toccarmi né toccarmi i capelli né ipnotizzarmi con la sua voce calma e rassicurante.
"La prego di uscire da questa stanza!"dissi.
"Bionda,calmati"avrei voluto tirargli un pugno ma non volevo perdere il lavoro "Senti è l'una di notte,non voglio parlare di questo adesso.Sai devo riposare per essere "perfetta",questo è il mio segreto"mi tocco di nuovo i capelli.
"Allora dato che sarai così stanca e non perfetta perché non avrai dormito un'ora in più,ti accompagnerò a scuola"spalancai gli occhi.
Non se ne parla neanche.Io non salgo di nuovo sulla sua auto.Sapevo che sotto tutta questa "gentilezza" c'era di più.
"No"mi afferrò i polsi "Sai bambolina,sarei capace di farti perdere il lavoro rompendo solo un vaso o graffiandomi,non ti converrebbe.Una sola parola negativa da parte della mia famiglia potrebbe farti perdere tutto.Quindi te lo ridico di nuovo,domani mattina tu salirai sulla mia auto e io ti accompagnerò a scuola"mi stava facendo male e il suo tono di voce mi inquietava "Va bene ma tu lascia stare i miei polsi".

"Buongiorno bambolina"disse appena mi vide arrivare verso la sua auto.È appoggiato alla portiera della sua magnifica Maserati nera.Sembra una di quelle persone che si danno molta aria.Anzi lo è."Sai sarebbe un buongiorno se io non fossi stata costretta ad andare a scuola con il ragazzo che odio di più.Oh e indovina chi è?"si mise a ridere alle mie parole "Vorrei proprio saperlo"disse mentre faceva diminuire lo spazio tra noi due.
"È uno di quei figli di papà che costringono le persone a fare tutto il loro volere,non so se lo conosci,Noah Anderson"si mise di nuovo a ridere,io invece non capivo cosa ci trovasse di così divertente "Sai Price,le persone le devi conoscere prima di parlare male di loro.Sei sicura che io sia un "figlio di papà"?"annuii leggermente "Fai proprio ridere,non sai niente di nessuno ma credi di conoscere loro meglio di se stessi.Devi conoscere prima il passato di una persona e poi il presente".
Mi sorpresero le sue parole.Aveva ragione.Non volevo che lui avesse ragione.
"Ora sali in auto"disse sgridandomi.
"Parlami un po' di te,Price"disse mentre attivava il motore.Ecco cosa aveva in mente.
"Mi chiamo Daisy Asteria Price e.." mi fermò "Asteria?Sul serio?!"ripresi a parlare "Si,sul serio.I miei genitori prima che...volevo dire un tempo erano fissati con la mitologia greca e Asteria era la dea delle stelle e i miei genitori erano fissati anche con l'astronomia,quindi ecco il significato del mio nome.E tu?"mi fissò come se avessi detto qualcosa di sbagliato "Senti se vuoi sapere qualcosa di me tu mi dirai qualcosa di te,affare fatto?"ci riflette un po' mai poi accettò.
"Noah Zane Anderson.Non so il perché ma è un nome inglese. È abbastanza banale al confronto di Asteria"disse "Tu credi?Forse è vero,ma se tu scoprissi il perché te l'hanno dato,cambierebbe tutto,potrebbe diventare più importante del mio"feci una conversazione abbastanza personale ma forse è quello che ci voleva in questo momento.
"Siamo arrivati.Non sei così male come pensavo,Price"sorrisi "Anche tu,ma sappi che continuerò ad odiarti Zane"dissi "Uguale,Asteria".
"Adesso ognuno per la sua strada?"domandai "Ognuno per la sua strada"mi confermò.

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