3 - Shadow Haven

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Everly

Qualche ora più tardi, dopo aver passato il resto mattinata a consegnare volantini assieme al suo migliore amico, Everly si ritrovò nella sua stanza, a cercare di trovare qualcosa che potesse adattarsi alla serata che l'aspettava.

Era ferma, ad osservare pensierosa la vasta gamma di vestiti riposti all'interno del suo armadio, indecisa su cosa indossare. Mason, la sera prima, l'aveva vista con addosso i vestiti da lavoro ed era proprio questo il suo problema.

O almeno lo credeva fermamente, dato che continuava a pensare di non aver fatto una buona impressione su di lui. Sospirò, incrociando le braccia mentre scrutava il suo armadio. Sapeva di essere irrazionale, ma non riusciva a scacciare la sensazione che la prima impressione che Mason aveva avuto di lei fosse stata troppo... ordinaria. Gli abiti da lavoro non avevano certo messo in risalto la sua personalità, e ora sentiva una pressione crescente per compensare quella serata.

«Non posso andare troppo sopra le righe.» mormorò a se stessa, cominciando a spostare gli appendiabiti uno dopo l'altro. «Ma non vorrei neanche sembrare troppo semplice. Chissà cosa potrebbe pensare.»

Quello che cercava era un equilibrio sottile, ed era determinata a trovarlo.Niente e nessuno avrebbe potuto impedirglielo.

Prese un vestito rosso che le cadeva morbido sulle curve. Lo osservò per qualche istante, sfiorando con la mano il tessuto che lo componeva, pensandoci su. Poi si voltò verso lo specchio attaccato ad una delle ante dell'armadio, poggiò il vestito su di lei, tenendolo ancora per la gruccia.

Si osservò per bene, scrutando attentamente la sua figura, ma una smorfia contrariata si disegnò sul suo viso mentre scosse la testa.

«Troppo appariscente.» borbottò mentre lo rimetteva a posto, per poi tirare fuori un paio di jeans e una maglietta bianca. «Magari questi potrebbero andare bene.»

Provò anche questi su di sé, lasciandoli appesi alle grucce. Si voltò nuovamente verso lo specchio, osservando il suo riflesso allo specchio. Scrutò attentamente la sua figura, mentre una smorfia contrariata si disegnò sul suo viso. «Troppo casual.» li scartò altrettanto velocemente. Proprio come fece con il vestito di prima. Iniziava seriamente a perdere la pazienza, mentre un dubbio cominciava ad assalirla.

Cominciò a chiedersi se avesse fatto la cosa giusta ad accettare quell'invito, se non stesse solo affrettando le cose. Insomma... aveva conosciuto Mason meno di ventiquattro ore prima, come potevano uscire insieme per il loro primo appuntamento?

Anche se ciò che le aveva proposto non aveva affatto le sembianze di un primo appuntamento, anzi non lo era proprio.

Allora perché mi sento così? pensò tra sé e sé Perché voglio solo fargli avere una buona impressione su di me? Dopotutto... dobbiamo solo prendere un drink insieme.

La sua mente si affollò velocemente di pensieri, mentre si rimise a fissare l'armadio, o meglio il suo contenuto, con le mani poggiate ai fianchi, riflettendo anche su come voleva apparire agli occhi del ragazzo quella sera.

Non si trattava solo di impressionarlo, per lei. Voleva mostrargli chi era veramente, al di là del lavoro e delle responsabilità.

Alla fine, quando ormai stava cominciando a convincersi che non avrebbe trovato nulla di adatto per la serata -e che di conseguenza avrebbe dovuto chiedere aiuto alla madre cosicché le prestasse qualcosa- i suoi occhi si posarono su un lungo abito blu scuro posto in un angolo nascosto del suo armadio. Un abito semplice ma elegante, con una scollatura leggera a cuore e delle maniche a tre quarti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 08 ⏰

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