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lhea_martini
Un ringraziamento speciale a EJedit, autrice della copertina della storia!
***NOTA IMPORTANTE***
In questo esatto momento, questa storia è presente su Wattpad in un altra versione, fortemente riveduta e corretta, che sto aggiornando abbastanza speditamente. La trovate sul mio profilo. Se volete leggere qualcosa di livello superiore a questa versione, e avete un po' di pazienza, vi consiglio di leggere la seconda versione. Oppure leggetele entrambe ;-)
Ovviamente, sono bene accetti commenti, valutazioni e opinioni.
Enjoy!
Ogni riferimento a persone esistenti in questa storia è puramente casuale. E' vietata ogni riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'autrice, compreso il copia-incolla.
Marchi e modelli di autovetture sono proprietà delle rispettive case automobilistiche e sono utilizzati ai soli fini narrativi.
Nota dell'Autrice: al fondo della storia troverete un'Appendice, che riepiloga brevemente tutta la Black List.
Ore 7,00 – Casa
La sveglia iniziò a trillare forte nel buio della stanza. Solo uno spiraglio di luce filtrava tra le imposte della finestra, disegnando lame luminose sul pavimento della camera. I numeri rossi sul display lampeggiavano insistentemente, segnando l'inizio di una nuova giornata.
Irina, sdraiata nel letto, alzò un braccio e a tentoni spense la sveglia, lasciandosi scappare un grugnito scocciato, le mani che stropicciavano il volto. Trasse un sospiro prima di aprire gli occhi: i numeri sul display della sveglia segnavano le 7,01. Si girò a pancia in su, scostando bruscamente il lenzuolo, e scese dal letto. Ancora intontita accese la lampada che aveva sul comodino e tirò su le persiane, lasciando entrare la luce di aprile nella camera da letto.
Nella stanza regnava il caos totale, perché la sera prima non aveva avuto il tempo di rimettere tutto in ordine. Non aveva nemmeno guardato l'ora, quando era rientrata in casa; dovevano essere state più o meno le quattro del mattino...
Moriva dal sonno, ma come ogni volta che faceva tardi avrebbe resistito. Ormai era abituata a quel tipo di vita. Si stiracchiò, sbadigliando, poi gettò un'occhiata al lettino che era incastrato in un angolo della stanza: suo nipote dormiva ancora.
Con le ciabatte ai piedi, Irina scese nella cucina disordinata: nel lavandino c'erano ancora i piatti della sera prima da lavare. Preparò la caffettiera e la mise sul fuoco, poi accese il televisore dopo aver trovato il telecomando dentro il cassetto delle posate. Stavano trasmettendo il telegiornale del mattino.
<< Anche questa volta il gruppo di pirati della strada è riuscito a sfuggire alla polizia >> stava dicendo il mezzo busto sullo schermo, un certo P.J. Friedman, << Le autorità però assicurano che stanno facendo tutto il possibile per sgominare la banda, il cui numero di componenti sembra vari da zona a zona... Fortunatamente, la gara clandestina non ha causato incidenti sull'autostrada, ma ha gettato nel panico gli automobilisti ignari di ciò che stava accadendo e che si sono visti sfrecciare di fianco diverse auto a velocità folle >>.
Irina sbuffò: non avrebbero mai preso nessuno di quei piloti clandestini, semplicemente perché la polizia stessa li copriva. La gente di Los Angeles credeva che quei pazzi criminali avessero ormai i giorni contati, ma si sbagliava di grosso. Lei, che era nel giro, lo sapeva bene.
Intanto, sullo schermo trasmettevano le immagini, riprese da un elicottero della polizia, di cinque auto che correvano come proiettili sull'autostrada: tutte macchine di grossa cilindrata, tra cui una Porsche gialla in testa alla gara. Notò subito un'auto bianca che superò a destra un lungo Tir che trasportava bestiame, e che sfrecciò via nel giro di dieci secondi. "Bè, sono stata brava" pensò con un mezzo sorriso sul volto.
Mentre il mezzo busto annunciava un altro servizio, si voltò e cercò in un cassetto un biberon e lo riempì di latte caldo, lasciandolo raffreddare sotto l'acqua corrente.
Andò a vestirsi in camera, infilandosi un paio di jeans, una maglia scura e le scarpe da ginnastica, e si chinò sul lettino di suo nipote. Dentro, dormiva un bimbo di circa due anni, dal viso tondo e i capelli chiari. Era Thomas, il figlio di suo fratello Dominic.
Prese il bambino in braccio, svegliandolo dolcemente. Lui appoggiò la testa sulla sua spalla, stringendole con una manina una ciocca di capelli, senza l'intenzione di svegliarsi. Con Tommy tra le braccia scese di nuovo in cucina, gettando prima un'occhiata alla porta chiusa della camera di suo padre, e preparò la borsa con il cambio del bimbo per la giornata.
<< Ciao piccolo >> disse, vedendo che Tommy si svegliava, << Vuoi fare colazione? >>.
Gli porse il biberon che lui prese con le manine e che portò subito alla bocca. Irina lo fece sedere sul seggiolone, bevve in fretta il caffè e aggiunse la tazza alla pila di piatti da lavare.
Sul bancone strapieno di stoviglie gettate alla rinfusa, vide i due cellulari con cui andava sempre in giro: uno per le comunicazioni personali e uno per farsi trovare quando era ora di gareggiare.
Il display a colori del Motorola lampeggiava, con la dicitura "Nuovo messaggio in arrivò". Irina lo prese e lesse.
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Il Gioco dello Scorpione
ActionTrilogia completa: 1. Il Gioco dello Scorpione 2. Russian Roulette 3. Scacco alla Regina Si fa chiamare Fenice, ma il suo nome è Irina Dwight. Ed è la n° 3 della Black List, la lista dei piloti clandestini più ricercati della California. E' la prim...