Capitolo XXIV

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Ore 16.00 – Canyon

Irina stava in piedi nella piazzola dove attendeva l'inizio della gara. Era nervosa, e continuava a passeggiare avanti e indietro, nel tentativo di darsi una calmata. Vicino alla Punto c'erano parcheggiate la Ford GT di Dimitri e la Mercedes di William. Più in là, sparsi un po' ovunque, c'erano decine di ragazzi, venuti per assistere a una delle gare più pericolose per un pilota.

Era pieno pomeriggio, e il sole estivo rischiarava l'intera vallata sotto di loro. La strada del canyon si dipanava in strette curve a gomito e tornanti, muovendosi sinuosa lungo un paesaggio mozzafiato, con il mare blu all'orizzonte e l'azzurro del cielo terso a fare da cornice. Tutto molto bello e suggestivo, ma in quel momento Irina provava tutto tranne che meraviglia.

Non si era aspettata che la gara di Xander le mettesse così tanta agitazione. Aveva paura che gli succedesse qualcosa, e lo sguardo gelido di Dimitri la terrorizzava. Il russo sembrava determinato nel suo intento: far fuori Xander in un bell'incidente. E di solito raggiungeva sempre il suo obiettivo.

In quel momento stava parlottando con William, appoggiato alla Ford GT con le braccia incrociate. Erano entrambi seri, isolati dal resto del gruppo.

Irina guardò Dimitri, e lui ricambiò il suo sguardo. Sembrava distaccato, ma l'occhiata che le lanciò diceva tutto: considerava la faccenda solo una scocciatura, oltretutto dovuta a lei.

William volse lo sguardo dalla sua parte.

<< Non era necessario che venissi >> disse, serio.

<< Volevo vedere come sarebbe andata >> ribatté lei.

Si sentì il rombo di un motore provenire da sotto di loro, poi la Ferrari 458 Italia sbucò da dietro un costone di roccia, i fari a led accesi. Qualcuno fischiò con ammirazione mentre Xander si fermava vicino alla GT. Non scese nemmeno dall'auto, rimanendo nascosto dietro i vetri scuri della Ferrari. Irina stava cercando di immaginare l'espressione che doveva aver assunto alla vista dello Scorpione.

William si avvicinò e il finestrino della Ferrari si abbassò lentamente, mostrando il volto di Xander. Era una maschera di ghiaccio, gli occhi così freddi che trapassavano lo Scorpione da parte a parte. Sembrava totalmente impassibile, ma la vena sul suo collo pulsava fin troppo visibile. Vederlo perdere il controllo doveva essere spaventoso.

William gli disse qualcosa, e Xander rispose con un cenno. A quel punto Dimitri salì sulla Ford e si andarono entrambi a posizionare al centro della strada.

La prima cosa che pensò Xander quando vide Challagher a pochi metri da lui, fu di scendere dall'auto, andargli incontro e tirargli un pugno in faccia. Avrebbe tanto voluto sfogare quella rabbia che aveva represso fino a quel momento, e il solo pensiero che avesse sfiorato Irina con le sue mani gli mandava il sangue alla testa. Con lei poteva approfittare della sua forza fisica, ma non con lui.

Come Irina gli aveva chiesto, si era tenuto lontano da lui, ma tra i due era lo Scorpione a dover temere il loro incontro. Ora che se lo vedeva li davanti, lo sguardo tronfio e l'espressione tranquilla, sentiva la rabbia montare come non mai. Con Irina a pochi metri si comportava come se non fosse mai successo niente, come se non le avesse mai fatto nulla. Come faceva a guardarla in faccia, dopo tutto il male che le aveva fatto?

Senza che lo volesse, il pensiero di quelle mani che scorrevano sulla pelle chiara e delicata di Irina senza che lei lo volesse gli invase la testa. Anche solo l'idea che quegli occhi gelidi percorressero il corpo della ragazza, che le loro labbra si sfiorassero gli fece accelerare i battiti del cuore. Non era solo gelosia, quella provava, ma anche furiosa rabbia per quello che ormai lui non poteva più cambiare.

Il Gioco dello ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora