Capitolo XX

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Ore 16.00 – 5° Strada

<< Lascia perdere, Jenny. Non voglio continuare a parlarne >> disse Irina, appoggiando la tazzina del caffè sul tavolino del bar al quale lei e l'amica erano sedute. << E' inutile che ne discutiamo ancora. Abbiamo fatto entrambe un errore, punto e basta >>.

<< Io invece non la penso così >> ribatté Jenny, seria, << Magari si è solo spaventato... Sei stata un po' aggressiva, quando gli hai detto "E allora fallo", non credi? >>.

Irina fece un sorriso mesto. << Tu mi hai detto di giocare, e io l'ho fatto. E' evidente che le sue intenzioni non erano quelle che tu ti auguravi... Ha solo colto la palla al balzo e si è divertito anche lui, tutto qui >>.

Guardò i negozi aperti lungo la strada, dove la gente si divertiva a fare compere. Jenny l'aveva portata a fare shopping sperando di tirarla su di morale. Da quell'ultimo sabato, tre giorni prima, aveva perso completamente ogni visione ottimistica della vita.

Da quella sera, era passata dallo stato di delusione profonda a quello di indifferenza totale. Xander aveva giocato, e lei si era illusa di potergli piacere. In fondo, lei non era niente di speciale, a parte una pilota clandestina. Al mondo c'erano tante ragazze molto più belle e interessanti di lei. Ci aveva pensato tutta la notte, quando era tornata dalla Sirena Bianca, e alla fine si era ripromessa di chiudere quella storia e smettere di pensare a Xander. Non ne valeva la pena, quando a soffrire era solo lei.

Xander non era cattivo, era lì per fare il suo lavoro. La sua missione era arrestare Challagher, e doveva fare tutto il possibile per portarla a termine, anche prendere in giro la prima ragazzina che avrebbe trovato sul suo cammino. Perché lei in fondo era una ragazzina, Xander aveva venticinque anni belli e fatti, ed essendo un'agente dell'F.B.I. aveva visto e vissuto molte cose più di lei. A confronto, era una bambina, e come una bambina si era innamorata di lui credendo che anche da parte sua ci fosse qualcosa... Non era stata in grado di distinguere tra semplice gentilezza e interesse.

In fondo però non ce l'aveva con Xander. Tutto sommato, non aveva approfittato troppo della situazione: doveva essersi fatto solo qualche risata alle sue spalle. Era stato abbastanza corretto: era lei quella che aveva sbagliato in pieno. E quindi era lei che doveva mettersi il cuore in pace.

<< Irina >> disse Jenny, << Non credo che Xander ti stesse prendendo in giro, se è questo che pensi. Non sarebbe andato così per le lunghe, se le sue intenzioni non fossero state più che buone. Forse sta solo aspettando qualcosa... >>.

Irina fece una smorfia. << Cosa aspetta? Che sia io a saltargli addosso? >> disse stizzita, << Mi sembra di essere stata abbastanza esplicita, in spiaggia, non credi? >>.

<< Magari è... un po' tonto >> disse Jenny, facendosi scappare un sorrisino.

<< Tonto? >> ribatté Irina, secca, << Xander non è tonto, e di sicuro non lo è da quel punto di vista. A lui le cose stanno bene così. E a me anche. Se si aspetta che sia io a corrergli dietro, si sbaglia di grosso. Ho chiuso con questa storia, voglio piantarla di sentirmi ridicola >>.

Il suo tono di voce era durissimo, molto più di quanto in realtà intendesse. Ma era determinata a non cadere più nel solito errore: innamorarsi delle persone sbagliate.

<< Non sei ridicola >> disse Jenny, << Sei solo... un po' confusa >>.

Irina non rispose e guardò Katy ad Angie venirle incontro cariche di sacchetti. Mentre lei e Jenny si prendevano un caffè, le due amiche avevano ancora "visitato" qualche negozio.

Il Gioco dello ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora