Capitolo XIX

14.4K 490 85
                                    

Ore 20.00 – Officina

Xander parcheggiò la BMW davanti all'officina aperta di Maximilian, e spense il motore. Scese dall'auto e si guardò intorno, incuriosito. Sembrava tutto abbastanza tranquillo. Sembrava, appunto.

La telefonata del meccanico lo aveva colto di sorpresa: non si sarebbe mai aspettato che volesse parlargli, e con così urgenza. Il tono della sua voce gli era sembrato decisamente freddo e irritato. Odiava sentirsi dare degli ordini, soprattutto da uno che conosceva a malapena, ma si era trattenuto dal ribattergli malamente... Preferiva un faccia a faccia.

Max lo aspettava davanti alla porta, le braccia incrociate con aria minacciosa, l'espressione gelida. Gli fece un cenno con il capo e lui lo seguì dentro, in silenzio, notando che l'insegna appesa alla porta diceva "Chiuso". Nell'officina non c'era nessuno, il suo amico messicano doveva essersene andato.

Il meccanico si voltò verso di lui e, senza nemmeno un saluto preliminare, esordì: << Credo tu abbia capito che voglio parlare di Irina >>.

Xander annuì. Poteva dirsi che Irina era l'unica cosa che al momento li collegasse: era chiaro che l'argomento sarebbe stato lei.

<< Ci sono problemi? >> chiese, tranquillo.

<< No... Anzi, sì, ci sono problemi. Ti sta aiutando perché crede che tu possa far arrestare William, ma sta rischiando molto più di quanto tu immagini >> disse Max, aggressivo, << E non mi va che tu la illuda solo per riuscire a portartela a letto >>.

Xander inarcò un sopracciglio, leggermente perplesso dall'accusa. Irina gli piaceva, non l'avrebbe mai negato, e non avrebbe neanche negato che, in effetti, qualche fantasia poco innocente l'avesse avuta, ma non era certo il motivo per cui aveva chiesto il suo aiuto.

<< Non sto cercando di portarmela a letto >> rispose con calma, << Non sono quel tipo di persona... Essere gentili con una ragazza non significa avere secondi fini. Poi mi pare sia "fidanzata", e questo dice tutto >>.

Max incrociò le braccia. << Non è fidanzata >> ribatté, << Lo sai benissimo. Te lo avrà sicuramente detto. Lei e lo Scorpione non stanno veramente insieme: lavora per lui, e William vuole che la gente pensi che sia la sua ragazza. Non puoi negare che ci stai provando >>.

"In effetti è vero" pensò, divertito. << Avresti qualcosa in contrario? >> domandò, sapendo di non dargli una risposta. Iniziava a intuire quale fosse il vero problema.

<< Sì >> ribatté Max, << Non voglio che uno sbirro come te le giri intorno >>.

Quindi il meccanico pensava che fosse un poliziotto... Irina si fidava abbastanza di lui da avergli accennato qualcosa.

<< Ti ha detto perché sono qui? >> chiese.

<< Mi ha solo detto che hai intenzione di sbattere giù lo Scorpione dal primo posto della Lista >> rispose secco Max, << Quindi presumo su sia uno sbirro >>.

Il meccanico continuava a girare intorno alla questione, senza mai arrivare al punto, e Xander iniziò a innervosirsi. Voleva arrivare al sodo, e chiudere quella discussione che non gli risultava piacevole.

<< Se sei geloso che tu lo dica >> sbottò, irritato.

Lo disse più che altro per provocarlo, ma vide sul volto del meccanico una strana espressione. Un misto di tristezza e fastidio.

<< Non dirmi che sei innamorato di lei >> aggiunse Xander, trattenendosi dal ridacchiargli in faccia.

Max gli lanciò un'occhiataccia. << No >> rispose secco, << Almeno, adesso non più... E' come una sorella, per me >>.

Il Gioco dello ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora