Capitolo 5,Eris

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Cavalchiamo da ormai un quarto d'ora sotto la luce candida della luna,che ,fortunatamente, non viene coperta da alcuna nuvola.
Fuori si gela,e mi rimprovero mentalmente per essermi vestita così leggera,ma ,d'altronde, la serata non doveva finire così
Eros e Afrodite sono più silenziosi rispetto a prima,probabilmente date le circostanze,mentre Dioniso ,cinque minuti dopo la partenza,ha deciso di alzare la testa e di intonare un versetto di una qualche poesia,per poi sprofondare nuovamente nel sonno.
" Dovremmo essere quasi arrivati " dico ai due dei,che girano immediatamente le loro teste bionde in mia direzione,per poi guardarsi negli occhi,agitati.
Devo ammettere che fisicamente sono molto simili, anzi,potrebbero persino essere imparentati tante sono le somiglianze.
" Ma voi due siete fratelli?"
Chiedo ,più ad Afrodite che a Eros,che ,come suo solito,non mi risponde .
Tutta imbarazzata ,la biondina parla,ma credo che non sia una grande idea rivolgerle troppo la parola.
Secondo me schiatta
"A-Ah no no,non siamo fr-fratelli,ma cugini." Chiarisce lei,senza però guardarmi negli occhi.
Eros fa uno sbadiglio annoiato,socchiudendo gli occhi color nocciola.
Non trovandovi nulla di interessante ,mi volto verso Afrodite,che però è persa nel guardare diritto a se,con la stessa espressione di uno che ha appena visto un fantasma: bianca come un lenzuolo.
Il suo cambio di cera porta anche me  a guardare in quella direzione,curiosa, ma ciò che trovo mi fa risalare.
Ora ho capito.
A circa cento metri da dove ci troviamo ora ,sorge un 'immensa costruzione ,precedentemente oscurata da una foresta fitta ,lasciando di stucco chiunque la guardi.
Direi che,più che tempio,possa essere considerata una reggia:
colonne su colonne di marmo nero dai capitelli corinzi circondano la struttura interna,dello stesso colore,con andamento circolare.
Da qui si può scorgere un'imponente scalinata ,che arriva in corrispondenza alle tre porte bianche che fungono d'entrata al tempio,la quale ci invita ad entrare,mascherando la vera natura di quel luogo.
Quasi mi sale la nausea.
A contrario dei soliti timpani e  frontoni ,su di esse si leva una cupola,inizialmente di marmo color ebano,e ,solo successivamente, una cupola di cristallo assemblata ,a tratti colorata.
Come previsto,in un lato più nascosto della cupola ,c'è una finestrella ,trasparente di colore giallo,leggermente socchiusa .
Bingo.
"Noi entreremo da lì " dico ai miei compagni,sempre che li si possa considerare tali, indicando con il dito l'apertura .
"Lì dici?" Chiede Afrodite nervosa,iniziando a mangiucchiarsi l'unghia del pollice.
"Esatto,proprio lì." Chiarisco io,smontando da cavallo,il quale si era fermato poco prima.
Troppi 'lì ' da sopportare.
" Ma non è un po' altino?" Mi fa notare Eros,urtando il mio sistema nervoso.
Ma non lo vede da solo ?
" Hai voglia se lo è ,saranno almeno un centinaio di metri" lo spavento,ma nonostante tutto,non sto mentendo
Quello sbruffone di mio fratello voleva a tutti i costi un tempio di dimensioni mastodontiche e ,essendo il preferito di Zeus,ce l'ha anche fatta.
Che stronzo
" Forza,smontate e prendete le sacche" li incito io,per poi guidare il 'mio' cavallo ,Zephyr, verso l'interno della foresta,fino a raggiungere uno spiazzo verde,dove ,grazie ad un paletto,lego la briglia ad un albero.
Afrodite e Eros fanno lo stesso,portando anche Dioniso e il suo cavallo, sul quale ci aspetterà fino a compimento del piano.
Con una sacca bruna e una corda in mano mi avvicino ai due ragazzi,armati con i miei stessi attrezzi.
" Quindi,che si fa ora?" Chiede Eros insistente, squadrandomi da capo a piedi.
"Vedi quell'albero?" gli chiedo ,spostando lo sguardo su di esso,inquadrando per bene le posizioni dei rami e dei diversi mucchi di foglie brune .
Non aspetto che risponda,dato che me ne importa meno di quel che creda, e gli illustro la prima cosa pericolosa ,forse pericolosa è un po' un'eufemia, diciamo semi-fatale, che avremmo fatto quella sera :" Lo scaliamo " annuncio , accompagnata da un battito di mani
"SCALARLO?" Mi grida contro lui, con gli occhi sbarrati e le sopracciglia corrucciate. "E che altro? Lanciarci nella finestra?" Chiede ironico , convinto che sia solo un'opzione
Idiota .
" eh già,arriviamo in cima e poi,con l'aiuto delle corde ci caliamo cari miei" gli rispondo,stampandomi un sorriso a 32 denti sulle labbra.
Nonostante Afrodite non mi abbia risposto durante il corso del discorso,sono convinta che si stia pentendo di essere venuta fin qui .
Un classico.
"Allora ,che aspettiamo?" Chiedo, per poi legarmi la corda in vita ,grazie ad un nodo prusik, e posare i pali sulla corteccia,salendo sempre più,alla ricerca di rami nascosti dalla vasta chioma .
Non appena ne trovo un paio,dall'aria affidabile si intende,li stringo con tutta la forza che ho, iniziando ad issarmi su per la pianta.
Che cazzo di male.
"Ci si vede in cima colleghi" ,e ,una volta detto ciò, sparisco fra le fronde adombrate .
Spero solo di non cadere.

~La Ballata Degli Dei ~ God's ballad~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora