9 - 'Cause you were Romeo, I was a scarlet letter

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Prima di leggere questo capitolo vi consiglio di rileggere il 7 perché ho aggiunto una scena molto importante per la storia, che la rende più fluida. Detto questo, iniziamo.

Trisha

Arriviamo nell'immensa villa che ospita il gala, mentre una decina di ragazzi della nostra età stanno svolgendo delle attività non proprio consone.

Perfetto, menomale che doveva trattarsi di un evento di beneficenza. Io qui vedo solo persone che si baciano.

<<Muoviamoci ad entrare>> dico a Stella appena mi raggiunge.

<<Sapete per caso se c'è un'altra entrata?>> chiede Gabriel mentre percorriamo il giardino immenso.

Di questo passo arriveremo direttamente domani mattina.

<<Certo che c'è un'altra entrata. Secondo te saremmo entrati dal portone principale? Vestiti così poi?>> rispondo poco garbatamente.

Perché? Perché il ragazzo è stato quasi tutto il tempo in macchina col cellulare in mano. Ovviamente ha guidato lui, ma appena c'era un stop o qualcosa del genere aveva il telefono in mano.
E sorrideva.

Non sono gelosa, anche perché non avrei motivo di esserlo.

Semplicemente alla festa e in questi giorni è stato molto carino con me, che a differenza sua non sprizzo allegria da tutti i pori.

Quindi, perché flirtare (perché si, stava chiaramente flirtando) quando si vede lontano un miglio che è fidanzato?

Per questo non gli ho rivolto la parola per tutto il tragitto, anche se lui cercava di attaccare bottone come sempre.

Bene, scusatemi ma non ci tengo ad essere "l'altra".

<<Bene, non ci scaldiamo e andiamo>> dice Christian, l'unico calmo della situazione.

Stella è palesemente ansiosa, lo vedo da come giocherella con le dita. Se da una parte vorrebbe tornare a casa per paura che ci scoprano, dall'altra vuole aiutare Alison a tutti i costi.

La capisco perché è la stessa cosa che sta succedendo a me.

<<Ci siamo>>. Stella indica una porticina di legno, dove affianco sono seduti due ragazzi che stanno fumando una sigaretta.

Il bello di questo tipo di eventi è che gli organizzatori non sanno neanche il nome dei loro dipendenti, il che rende più facile la nostra missione.

E, a quanto so, i camerieri non interagiscono neanche tra di loro. Quindi quando ci avviciniamo alla porta, i due ragazzi non ci fermano neanche.

Tutto calcolato.

Appena entrati troviamo decine di ragazzi e ragazze vestiti in tutti uguali e due cuochi intenti a cucinare tutto ciò che basterebbe per eliminare la fame nel mondo.

<<Ma tutto questo ben di Dio lo mangiano?>> chiedo io, curiosa come sempre.

<<Nah, sono solo ricconi che vogliono dimostrare alla gente comune di essere invincibili. Il bello è che la maggior parte di loro sono pappamolli senza cervello>> risponde Gabriel e, per quanto mi costi ammetterlo, ha ragione.

<<Per fortuna il vostro amico non è così, altrimenti sarebbe già su un volo solo andata per l'Antartide>> dico io e Stella annuisce.

Diciamo che... siamo molto protettive nei confronti di Alison. Dopo ciò che ha passato dalla scomparsa di suo padre, il minimo che possiamo fare è evitare che si cacci in qualche guaio, anche in fatto di uomini.

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