Capitolo 5

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*villaggio 22, Fires, scuola*

- "Ehilà, Lewis!" - urlò il mio amico Carl dal corridoio. Non lo raggiunsi subito, per quella giornata avevo altri programmi: incontrare Annie e la sua amica Shelly. Per me era stata quest'ultima a darmi appuntamento con il mio ridicolo secondo nome. Tutta colpa di Troy, lui ha sempre amato mettermi in imbarazzo in ogni modo possibile. Alla fine ho ricevuto un invito da una ragazza bellissima, non era poi così male.                                                                                     
Mi dovetti svegliare da quei pensieri per rispondere a Carl e raccontargli di Shelly ed Annie, e, dopo che lo feci, lui si emozionò.
- "COME?! DUE RAGAZZE?! LE VOGLIO CONOSCERE!" - urlò lui, come se fosse un bambino davanti ad un negozio di dolciumi.
- "Non urlare, Carl! Si, due ragazze. Se vuoi andi..." - non finii in tempo la frase che lui iniziò a scatenarsi e saltare qua e là.
- "SIIIIIIIIIIIII" - urlava a più non posso, se possibile più di me.

Il pomeriggio arrivammo davanti al cancello ed eccole lì: Shelly e il suo maglione colorato ed Annie e la sua scarsa voglia di vivere. A quanto pare Carl stava già scegliendo quale delle due potesse essere mentalmente pronta per conoscerlo.
- "Ciao, ragazze strane! Io sono Carl Condens e sono il migliore amico di Lewis!" - dopo essere partito, non si fermava più: iniziò a presentarsi, parlare di sé e molto altro, mentre io ed Annie ci guardavamo in silenzio e Shelly ascoltava con gioia i lunghi discorsi di Carl. Ora che la osservavo meglio, avevo capito molto più su di lei: i suoi occhi chiari dentro nascondevano emozioni represse, lacrime trattenute e anche una nota di consapevolezza, quella di non farcela da sola. Chissà se lei avrebbe mai capito i miei. Carl le aveva già invitate a fare un giro, quando vidi l'orario: le otto di sera. Era troppo tardi, dovevo andare, o Troy mi avrebbe mandato fuori dalle mura. E non sapevo se era positivo o meno.

- "Lewis Cordelius Caspers! Hai notato che ore sono?! Dovresti vergognarti!" - mi urla mio fratello quando mi vede.
- "Ciao anche a te, Troy" - gli rispondo, ormai abituato alle sue urla. In seguito mi lavo, mi metto il pigiama e vado a dormire, sperando che il nuovo giorno sia meno impegnativo.

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