Il cielo stellato sopra di noi

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tw: accenni a depressione, suicidio. Smut




"Sapevo di trovarti qua"

Manuel è arrivato poco prima a Villa Balestra, certo di trovare lì Simone.

Lo vede seduto sul bordo della piscina, verso cui si avvicina con passo deciso. 

Simone gli sembra così piccolo, così fragile con lo sguardo fisso in un punto indefinito. Si ferma un attimo, osservandolo in silenzio e cercando di capire quali pensieri lo stiano consumando.

Ogni suo movimento è carico di emozione.

Sa che Simone lo ha sentito arrivare proprio lì, nel loro posto del cuore, lo stesso in cui hanno imparato ad essere amici, a ridere e scherzare; quello in cui hanno imparato anche ad amarsi con gli occhi, sotto un tetto fatto di stelle spettatrici dei loro sogni e desideri, non sempre espressi a parole. 

Gli si siede accanto senza dire una parola. Si possono udire solo i loro cuori che, frenetici, sembrano scappare dal petto da un momento all'altro. 

"Simo' "

"Manuel" 

E finalmente lo guarda, fissa i suoi occhi scuri e arrossati in quelli di Manuel. Egli ci si perde all'interno, in quel labirinto di strade, percorsi infiniti. Casa.

"Perchè sei andato via? Ero uscito a comprare la colazione..."

Abbassa lo sguardo, Simone, lo porta sulle sue gambe che tremano appena. 

"Simo, te prego dì qualcosa"

Sospira profondamente, strizza le palpebre. "Non potevo restare e tu non dovresti essere qui"

"Io sono esattamente dove dovrei essere" ribatte con fermezza. 

"Grazie per ieri e scusami se ti ho disturbato, non avrei dovuto"

"Simo' ma che scusami ao, nessun disturbo. Non hai ancora capito che io te verrei a recupera' pure in capo al mondo, a qualsiasi ora del giorno o della notte? Basta na tua chiamata, basta na sola parola...è sempre bastata solo na parola tua"

Simone sorride in modo quasi impercettibile, quelle parole gli scaldano il petto, più di quanto sia disposto ad ammettere persino a se stesso. 

"Forse non così tanto"

"Che vuoi dire?" chiede incerto. 

"Niente, lascia stare...tu non dovresti essere nemmeno qui, vai Manuel, torna a casa!"

"No che non torno, finchè nun me dai na spiegazione valida io rimango qua"

Simone sbuffa e fa per alzarsi, ma viene bloccato da una mano di Manuel che, rapida, gli si posa sulla coscia coperta dallo strato leggero dei pantaloni.

"Aspetta, pe favore...me la merito na spiegazione, non credi?" Si massaggia le tempie frustrato, per poi riprendere "Simo' io non ce la faccio più, so anni che aspetto de rivederte, so anni che cerco de capì cosa t'ha bloccato dal venire co me a Bologna...potevamo esse felici Simo, potevamo sta insieme e realizza tutti i sogni nostri...te lo ricordi, mmh? Tutte le sere stesi qua nello stesso punto a guarda' le stelle e a sogna' de vive insieme un giorno, de esse finalmente felici co noi stessi...ce saremmo portati dietro pure Jaco, se le cose fossero andate diversamente. Avremmo continuato ad esse er trio delle meravije!" Senza neppure accorgersene una lacrima sfugge al suo controllo.

Gli incubi dei pesci rossi | SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora