Capitolo 6

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Claire

Mi svegliai. Non capí subito dove stavo ma poi riconobbi il lettino d'ospedale. E notai un altra cosa...
La mia pancia era scomparsa.
Quindi pensai a due cose:
1)O avevo partorito
2)L'avevo perso.
'' Sperai con tutto me stessa la prima anche se sapevo che non era cosí. Non era mai cosí. Non siamo in un film che dopo tutto quello che é successo il bimbo é sopravvissuto. "
Entró Harry e mi dimenticai delle riflessioni che avevo fatto un attimo prima.
Ero ancora un'po' gelosa per la chiamata ma cercai di nasconderlo.
Lui se ne accorse subito e mi chiese che avevo. Non sapevo che dirgli. Non potevo mica dirgli che ero e sono  gelosa di tutti quelli che si avvicinano o parlano con lui. O dirgli che vorrei farmelo ora. O che vorrei leccare ogni piccola parte del suo corpo
e che lui  facesse la stessa cosa con me. Non potevo di certo dirglielo quindi optai per indicargli la mia pancia.
Harry sembró  un' po'a disagio e mi raccontó come erano andate le cose dopo che mi addormentai...

Harry
<<Mmm... Allora come posso dirtelo....>>
<<Vai al punto>>disse  Claire.
<<Il bambino l'hai partorito  ma é morto  dopo un' ora. >>  In un secondo minuto una lacrima le solcó  il viso. Poi la cancelló subito.
E rispose con  indifferenza un ok .
Io mi siedetti vicino a lei, le prensi la mano e l'accarezzai. Lei si sciolse  al mio tocco e inizió  a piangere come una bambina. Dopo un' po' finí ed l'accompagnai al bagno per sciaquarsi la faccia.

<<Con chi parlavi al telefono.>> Mi disse ancora con la voce tremante. Non volevo dirle che avevo una donna e le risposi con la prima cosa mi passava per la mente. <<con un amico...>>
Lei mi diede un piccolo pizzico sul braccio e se ne andó via. Rimasi con la bocca a forma di una 'O'.

Claire

Preparai la roba che mi avevano portato ma due infermiere mi fermarono e ripresero la mia valigia.

Poi spuntó Harry,mi prese  come un sacco di patate e   mi portó sul lettino.  Prima di sprofondare sul quella specie di letto cercai di dargli fastidio dandogli le gomitate sulla schiena.

Da come camminava sembrava che gli avessi fatto solo il solletico.

Avevo la faccia imbronciata e poi mi buttó senza delicatezza.
Appena la sua testa si alzó  rise.
Non so come ma avvampai.
Misi subito le mani sulla faccia ed Harry fece una cosa che non sarei mai aspettata.
Smise di ridere, mi tolse le mani dalla faccia e prese uno specchietto. Poi me lo puntó addosso e disse:<< Sei bellissima anche quando diventi tutta rossa.>>
Ancora un' po' imbarazzata mi guardai e aveva ragione... C'è più o meno..
Sembrava che mi fossi truccata con solo il blush. Poi abbassó lo specchio  e mi accarezzó la guancia. Cinque secondi dopo (li avevo contati) se ne andó senza degnarmi di un saluto
Rimasi sconvolta, cosi sconvolta che mi dimenticai delle infermiere.
Pensai :Si sará accorto che ho un attrazione per lui? Che cosa stará pensando adesso? Mi degnerá di un saluto la prossima volta?
Andai avanti con queste domande tutta la sera  anche la notte. Poi mi addormentai e mi lasciai andare alla falsa realtá ovvero  la realtà dei sogni.

Claire

Stavo ancora Sul lettino quando qualcuno busso alla porta.Guardai verso essa e dissi <<Entra.>>
Stranamente il tizio/a non entró. Poi vidi un pezzo di carta.
Mi alzai e più mi avvicinavo più pensavo che stavo solamente sognando.
Poi alzai lo sguardo e vidi Harry.
Stava iniziando a parlare ma gli feci il segno di stare zitto.

Harry

Mi aveva appena azzittito. Rimasi offeso per cinque minuti.
Poi guardai nella direzione dei suoi occhi e vidi un pezzo di carta. Per farla irritare un'po' presi prima io il bigliettino.
Lei si alzó subito di scatto.
Alzai il braccio,lei di conseguenza mi rincorse.
Mi fermai un attimo ma mi intrappoló.Mi ritrovai a pensare che era meglio quando aveva il bambino. "Almeno potevo scappare di piú."

Ritornai a quella situazione,presi le braccia di Claire,la spostai e la girai.
Ora io ero quello che teneva bloccate le vie d'uscita e lei era contro il muro.

Si avvicinó piano piano. Si vedeva che era decisa.
Piú si avvicinava più mi allontanavo e solo quando lei si era liberata dalla mia presi capí che avevo appena fatto  il suo gioco.
Tenevo ancora la bustina in mano.
Sapevo cosa c'era scritto. Era una cosa spiacevole.
L'uomo poi era seduto affianco a me.
Non si preoccupó neanche che vedevo la minaccia che stava scrivendo e potevo denunciarlo.

Allora feci l'ultima cosa che mi aspettavo da me stesso...


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