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Quando torniamo in hotel, entriamo nella nostra stanza. Abbiamo deciso di comune accordo di prenderne una matrimoniale e di dormire assieme.
Mi butto nel letto nel mentre lei va in bagno a lavarsi il viso.
"Senti, ma le cose come sono messe tra me e te, stiamo insieme? Non stiamo insieme? Non so come comportarmi, non so che limiti avere con te." Gli dico quando ritorna da me.
Si è slegata i capelli, ha indossato una canottiera e dei pantaloni del pigiama.
"Fai come ti senti, nemmeno io so come comportarmi, a volte vorrei fare delle cose e condividere con te, a volte non so se è il caso" mi risponde sedendosi di fianco a me.
"Come mai?" Gli chiedo abbastanza curioso.
"Tu sei davvero molto bello esteticamente, sei davvero dolce con me, ma non ho idea se io ti piaccio, non dico esteticamente, ma mentalmente" la sua spiegazione ha senso e non fa una piega.
"Forse dovremmo prendere del tempo per conoscerci, che ne pensi? Così da avere un futuro più sereno e felice per noi, ma soprattutto per nostro figlio" spero di essere stato chiaro.

"Cosa mi vuoi raccontare?" Mi chiede avvicinandosi di più a me.
"Amo il mio lavoro, amo correre sulla mia monoposto, il rumore del motore mi fa venire i brividi, attualmente sto combattendo contro Max per il campionato piloti" gli racconto nel mentre gioco con una sua ciocca di capelli.
"Cosa ti ha attirato di me?" La sua domanda mi fa sorridere.
"Sei bellissima, sei elegante e delicata, sembri davvero dolce, poi eri così tranquilla, parlavi con quella tua collega, hai attirato la mia attenzione" continuo a tenerla vicino a me, sento il suo profumo vanigliato inondarmi le narici.
"Io all'inizio non ti ho riconosciuto, ma la seconda volta che ci siamo visti, e alla fine è successo quello che è successo, sapevo chi eri" poggia un braccio sul mio fianco.
"Mio papà ama la formula uno, grande Fan di Hamilton. Non ho seguito molte gare con lui, però alla fine ti ho visualizzato" mi sorride nel mentre gioca con l'orlo della mia maglietta.
"Com'è non avere un genitore?" Chiedo com cautela.
"Terribile, quando mamma è morta a causa di un tumore, mi sono ritrovata completamente sola, non sapevo cosa fare, non avevo una guida. Alcuni eventi gli ho affrontati da sola. Ma ora, incinta di un ragazzo che conosco davvero poco, ho davvero bisogno di lei, non so cosa fare, non so come comportarmi, non so quali siano le prime cose da comprare, poi il dolore di non poter vedere mia mamma con nostro figlio in braccio. Questo mi distrugge." Una lacrima gli scende lungo il viso,

Gli accarezzo il viso e le lascio un bacio sulla fronte.
"Vieni qui" gli dico prendendola tra le mie braccia. Dormiamo abbracciati tutta la notte.

Svegliarmi con lei, la mattina dopo, é stato confortante. Sentire il suo respiro, il suo odore tra le lenzuola mi ha aiutato a rilassarmi.

Quick like Norris. Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora