8- Temnaya Vedma p.1(Dark Witch in Russo)

5 1 0
                                    

- Trovatela! -

Steve urlava pieno di panico mentre a mani nude provava a levare più macerie che poteva, nel frattempo Artemisia dall'altro lato provava ad urlare i loro nomi invano, lei non sentiva loro e loro non sentivano lei.

- Steve! -

Niente da fare, più rocce spostava, più sembrava né apparissero.

- Artemisia Odinson -

Quando sentì il suo nome pronunciato in quel modo le si gelò il sangue, solo una persona in pochi minuti che lei era dentro quella struttura l'aveva chiamata in quel modo e adesso si trovava alle sue spalle. Una fitta dolorosa la colpi al collo e delle braccia la circondarono mentre i suoi occhi diventavano sempre più pesanti e facevano sbiadire pian piano tutto ciò che aveva attorno.

- Steve... -

Sussurrò il nome del Capitano sperando di vederlo arrivare, ma così non fu, non riuscendo più a resistere al siero si arrese.

Si svegliò a causa di una luce separata negli occhi che non le permetteva di vedere dove lei fosse.

- Hai dormito bene? -

Provò a muoversi ma non c'è la fece, attorno ai polsi e alle caviglie iniziò a sentire un fastidio improvviso, l'avevano legata ad un lettino. Si dimenò più volte sperando di liberarsi almeno un po' ma nulla.

- Non fare così sennò mi toccherà metterti in riga e tu non vuoi che io lo faccia, vero? -

Si dimenò ancora un po' e quando decise di usare i suoi poteri una forte scarica elettrica la pervase interamente.

- Prima lezione imparata o ne vuoi un'altra? -

Chiuse gli occhi rassegnata mentre il suo corpo era ancora dolorante e scosso dagli spasmo a causa della scossa.

- Pensa positivo, non ti abbiamo portata qua per ucciderti, sapere ciò non ti rassicura? -

- Preferirei morire piuttosto di diventare una delle vostre marionette ammazza persone innocenti -

- Il bello è che non dovrai uccidere degli innocenti ma dovrai distruggere dal primo all'ultimo tutti gli Avengers -

- Mai! -

Di nuovo lo stesso bruciore al collo che aveva provata la delle macerie. Dell'aria calda le sfiorò l'orecchio prima di crollare definitivamente nel vuoto.

- Tu sarai anche meglio del Soldato d'Inverno mia cara -

Una lacrima di dolore le scese giù per la tempia mentre stava già riposando.

Steve se ne stava, ormai da ore, seduto davanti ai monitor aspettando di vedere apparire anche il più piccolo segnale di dove si trovasse Artemisia ma non era cambiato nulla da quando li aveva accesi. Si pentiva di non essersene accorto per primo lui del crollo e di non aver scambiato il suo posto con quello di lei soprattutto perché quando dopo due ore infine erano riusciti ad aprire uno spiraglio tra le rocce lui si era infilato dentro per andarla a prendere ma quando finalmente arrivò dove lei in teoria si doveva trovare, trovò soltanto una siringa vuota gettata sul pavimento e dei segni di trascinamento che sparivano pochi metri più avanti nel nulla. Non lo disse a nessuno del fatto che quando era arrivato alla fine delle tracce si era gettato a terra in ginocchio sfogandosi in un pianto isterico ma lui lo sapeva e avrebbe voluto piangere ancora ma in un momento così non avrebbe di certo aiutato nel ritrovamento di Artemisia perciò gli occhi gli pizzicavano ma rimaneva impassibile mentre osservava i mille dati sui monitor mostrargli errori nel procedimento di ritrovamento del GPS di lei.

- Steve hai bisogno di riposare, almeno un po' -

- No, devo trovarla -

Nat lo guardava desolata non sapendo che dirgli per farlo stare meglio perché nemmeno lei stava bene in quella situazione, gli posò una mano sulla spalla e lo voltò verso di sé, lo accolse in un abbraccio silenzioso e aspettò che si sfogasse almeno un po' su una spalla amica.

"I love you in every universe, Steve Rogers"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora