capitolo 5

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Siamo da poco tornati dall'ufficio della preside.

Sono in camera mia distesa sul letto a pensare a ciò che ci ha detto, cioè che a quelle come noi si chiamano gemme e abbiamo un potere più sviluppato delle altre streghe, che di noi ne esistono solo poche in circolazione e tutti ci voglio perché valiamo un sacco. E quando noi gli abbiamo chiesto come faceva a saperlo lei ci ha guardate e ci ha risposto: vi ho sempre seguite da quando eravate piccole, ho fatto in modo che i vostri destini si incrociassero e ho cercato di farvi venire in questa scuola cosicché vi proteggessi e ovviamente i vostri genitori sanno tutto e da quel che so anche voi ne sapete qualcosa.

Sinceramente ci sono rimasta di sasso non me lo sarei mai aspettata che lei sapesse tutto, comunque prima l'ho raccontato a mio fratello e anche lui sapeva tutto. Ma io dico una farlo sapere alla persona interessata no è?!. Che rabbia!.

Ho deciso che andrò a farmi una passeggiata visto che non ce la faccio più a stare rinchiusa in una stanza, quindi mi alzo, mi faccio una doccia veloce e mi vesto con camicia smanicata e jeans corti e nike basse. Prendo il cellulare ed esco dalla camera ma non prima di aver salutato mio fratello intento a farsi un bagno.

Appena sono arrivata nel giardino mi sono sdraiata sull'erbetta fresca, il sole mi accarezzava la pelle lasciandomi un dolce tepore. È una bellissima giornata e speriamo continui così. Ad un certo punto sento una presenza in più e uno sguardo che punta su di me con insistenza. Che palle chi è che rompe ora?.

-Te la smetti di guardarmi così mi consumi, sennò mi fai una fotografia che dura di più-sentii una risata roca provenire alle mie spalle.

-Non sapevo che oltre a carina eri anche molto divertente-

-Oh cazzo mi dispiace-dissi aprendo gli occhi chiusi precedentemente e cercando di alzarmi senza la delicatezza di un efelante, come direbbe la mia amica.

-Oh no tranquilla stai pure giù non ti volevo disturbare-

-Ti vuoi aggiungere?-

-Molto volentieri, grazie-

Si stese accanto a me con le braccia incrociate dietro la testa. Stemmo in silenzio per qualche altro minuto quando lui decise di aprir bocca.

-Che ci fai qui tutta sola?-

-Avevo bisogno di pensare-

-A che cosa? se posso sapere-

-Alla mia vita o perlomeno a come credevo che fosse ma invece non è-

-Spiegati non credo di capire-

-Prima pensavo che i fatti successi nella mia vita fossero tutti casuali mentre ora so' che erano tutti programmati neanche fossi un robot-nel dirlo mi scese una lacrima solitaria.

Lui si girò a guardarmi e allungò una mano per asciugarmela.

-Possiamo parlare di altro per favore?-

-Come vuoi, allora stasera ci sarà una festa nella stanza più grande dell'accademia vieni?-

-L'idea è allettante, ok ci sto, a che ora?-

-Dalle 22 in poi-

-Ok, allora ci vediamo lì-dico alzandomi.

-Certo, a stasera-si alza ance lui e mi da un bacio sulla guancia. Dio come è bello.

POV di Syria

Dopo essere tornate dalla preside ho deciso di farmi un bagno rilassante.

Appena entro nella stanza vedo Nathan che sta comodamente disteso sul divano a poltrire, mamma mia quanto è bello, mi avvicino un po' per vederlo meglio.

noi, le gemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora