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nelle amicizie esiste un codice non scritto, delle regole che per essere rispettate, non hanno bisogno di alcuna verbalizzazione.

perché è comune amministrazione, sono leggi di vita per un rapporto longevo e soprattutto, totalmente privo di futili litigi che altrimenti, lo incrinerebbero. ad esempio, la condivisione è alla base di tutto: se all'interno di un distributore automatico è rimasto solamente un pacchetto di lucky strike, queste andranno naturalmente smezzate in una salomonica dimostrazione d'affetto e rispetto reciproco. al contrario, tuttavia, esistono oggetti del desiderio impossibili da divedere tra amici, le persone. in altre parole, le cotte sono sacre, provarci con chiunque sia stato precedentemente puntato da un altro, è una delle giustificabilissime ragioni in grado di scaturire una discussione piuttosto accesa. per tale motivo, hyunjin, attualmente in cima alla lista dei sogni più colorati di jisung, è assolutamente e definitivamente intoccabile, dal punto di vista romantico.

il che, per felix, non parrebbe essere un gran problema, perlomeno per il momento. perché insomma, il nuovo commesso è lungi dall'essere il suo prototipo di fidanzato ideale, ha molti più aspetti in comune con il suo migliore amico, è giusto che si trovi nel suo mirino a cuori rosa. dunque, limiterà le sue interazioni alle tipiche chiacchierate di circostanza, mentre cercherà l'ennesimo disco di qualche band dal nome illeggibile, come quello di oggi. non sa neppure se la sua pronuncia di the chameleons, un gruppetto indie post-punk degli anni ottanta, sia effettivamente corretta, ma non ha certamente tempo da perdere, oggi ancor meno di ieri.

quando entra infatti nel negozio di musica, stringe nella mano destra il suo quaderno di filosofia, leggicchiando qua e là qualche formuletta imparata a memoria sul pensiero schopenhaueriano. la vita è un pendolo che oscilla tra dolore e noia, l'amore è un'illusione, e tante altre gioiosissime massime del pessimista per eccellenza sul quale verterà il compito in classe che lo attende. ad han non potrebbe importare di meno, la sua mente è indirizzata a ben altri interessi, ed ha serenamente pensato di chiedere al suo migliore amico la solita cortesia mattutina; farsi acquistare un cd apparentemente indispensabile per la propria collezione, farselo recapitare comodamente a scuola, e rendergli in fine i soldi spesi. alla solita routine, ha inoltre aggiunto il minuscolo favore di scattare una fotografia mentale di hyunjin, in modo tale che possa descrivergli i suoi abiti, più tardi, e felix, naturalmente, ha accettato con un sorriso.

non appena l'ignaro commesso alza lo sguardo dalle parole crociate per bambini con le quali si stava intrattenendo, il suo volto s'illumina.
«buongiorno, felix!» lo saluta, scattando in piedi, e la sua sedia girevole piroetta su se stessa, cigolando alle sue spalle. felix gli fa un cenno, salutandolo timidamente, prima di notare tra gli svariati articoli in vendita, quell'album che stava cercando, in bella vista su uno scaffale. che meraviglia, pensa, di solito ci vogliono secoli, per trovare ciò che cerca.
«ciao, hyunjin.» lo saluta allora, afferrando sbrigativamente il disco, e si avvicina alla cassa con le labbra distese in una linea dritta. il moro sghignazza, squadrandolo dall'alto.
«sei già passato ieri, vieni qui tutte le mattine?» domanda, incuriosito da quella che per lui, potrebbe essere solo una fortunata coincidenza dettata dalla sua buona stella. invece, felix annuisce, leggermente assonnato.
«diciamo che vengo spesso.» ammette.

allora hyunjin incrocia le braccia al petto, coprendo con le sue lunghe maniche nere, un maglione decorato da un grosso teschio.
«cavolo, comincio ad amare questo lavoro.» ridacchia, e non lo si può certo biasimare, è esattamente il suo lavoro dei sogni. ottima musica sulla quale ha il comando ad ogni ora della giornata, nessuna ridicola divisa obbligatoria, e clienti carini, abituali per giunta! dev'essere morto e rinato nella sua personale versione del paradiso, i suoi campi elisi. felix, seppur non contraccambiando il suo entusiasmo, sospira con aria divertita.
«solo questo, grazie.» dice, posando il suo nuovo acquisto sul bancone. hyunjin afferra la confezione azzurrina dell'album, scrutandola con attenzione mentre con l'altra mano indica al biondino il prezzo dell'articolo in questione, quattro dollari e settantacinque. approfitta dell'istante in cui felix cerca il proprio portafogli, per scambiare altre due parole.
«the chameleons, allora te ne intendi.» sorride, per poi recuperare la sedia girevole e rinunciare così al privilegio della prospettiva concessagli da quella decina di centimetri che li separa. poco male, trova che felix sia bello da ogni angolazione e in ogni modo, perfino quando arriccia naso e labbra in quelle sue smorfie contrariate, come in questo momento.
«di musica? no, per niente.» scuote la testa, allungandogli una banconota da cinque.

hyunjin sogghigna ed incassa quanto datogli, cercando poi, tra le monete all'interno del registratore, il resto che gli deve.
«se ascolti i the chameleons significa che te ne intendi, non fare il modesto, accetta un complimento.» scrolla le spalle, con quella sua aria da corteggiatore della quale felix sembra non rendersi effettivamente conto, ed innocentemente, si ritrova a rinsaccarsi nella sua felpa grigia, con sguardo sfuggente.
«non ho idea di chi siano, sinceramente. è sempre per quel mio amico di cui ti ho parlato, credo tu l'abbia conosciuto, ieri pomeriggio. si chiama jisung, indossava una maglietta dei nirvana di almeno tre taglie in più, l'hai visto?» borbotta con riscoperta energia, ritenendo d'aver avuto un'idea assolutamente geniale: parlare bene di jisung, è questo quello che dovrà fare d'adesso in poi, ricoprirà il ruolo di cupido, che dopotutto non è poi tanto diverso dal suo attuale compito di corriere, sarà il personalissimo ambasciatore dell'amore, postino della passione. funzionerebbe con chiunque, probabilmente, ma hyunjin sembra essere tanto attraente quanto tonto, o magari, si rifiuta semplicemente di cogliere i segnali.

infatti, di quanto sentito gl'importa ben poco, è anzi interessato solamente alla primissima frase che ha abbandonato le labbra di felix, sulle quali ha scelto piuttosto di concentrarsi.
«non conosci i the chameleons?» gli chiede, aggrottando le sopracciglia. l'altro sbatte le palpebre, perplesso, non ha ascoltato un bel niente di quello che gli ha detto? ma felix è tenace e non demorde, perciò ritenta.
«no, ma ti ripeto che il mio amico li conosce, se provi a sforzarti magari te lo ricordi. ha i capelli castani e mossi, è alto quasi quanto me, ti dice niente?» prova, piegando il capo verso destra e questa volta, l'attenzione di hyunjin viene catturata dal modo in cui i suoi capelli biondi si muovono, ondeggiando morbidi.
«swamp thing, here today, davvero non li conosci?» si ostina a brontolare. felix sbuffa, non è uno che si arrende facilmente, ma sta cominciando a farsi tardi, e pensa che parlare ad un muro potrebbe dargli più soddisfazioni, di questa conversazione.
«dovrei andare, ho una verifica.» mormora allora, recuperando il cd ed infilandolo nello zaino. il commesso nota finalmente il quaderno ad anelli che sta sorreggendo, e per l'ennesima volta nell'arco di pochi minuti, sorride.
«hai l'aria di uno bravo, a scuola.» constata.

ed ha completamente ragione, felix ha tutta l'aria del classico studente modello da manuale, quel ragazzo sempre pronto ad aiutare chiunque abbia disperatamente bisogno di una mano prima di un'interrogazione, e hyunjin è pronto a scommettere addirittura sulla sua canzone preferita degli smashing pumpkins, circa l'impeccabilità della sua media.
«non mi dispiace studiare.» concorda soddisfatto l'altro, ed il moro annuisce con compiacenza, passandosi una mano tra le sue folte ed indomate ciocche scure.
«buona verifica, allora. se vuoi tornare qui più tardi, sappi che ho altre canzoni da consigliarti.» propone, stiracchiandosi.
«a dire il vero, credo proprio che dopo scuola andrò a dormire, sono un po' stanco.» gli dice felix, allontanandosi così dalla cassa.
«fatti prestare quel disco e ascolta second skin!» gli consiglia il commesso, alzando la voce in modo tale che l'altro possa sentirlo con chiarezza, allegro come non mai. prima d'uscire, felix alza sfuggente gli occhi al cielo, ed esattamente nello stesso, formale modo in cui l'ha salutato ieri, toglie il disturbo.
«buon lavoro, hyunjin!»

contrariamente a quanto si sente in giro, felix è dell'irremovibile opinione che le regole non siano fatte per essere infrante. e per quanto lusinghiere, è pronto ad usare ogni asso nella manica, pur di spostare il bersaglio delle attenzioni di hyunjin, da lui al suo migliore amico. perché cupido scocca frecce, non s'innamora.



𝐦𝐞𝐥𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚𝐜 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora