𝐦𝐞𝐥𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚𝐜 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱

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alle sette e trenta del mattino d'ogni sabato, ogni luce è spenta, ogni finestra sbarrata e dal più anziano alla più giovane, ogni membro della famiglia lee dorme pacificamente nel rispettivo letto, tra il tepore delle loro morbide trapunte.

tutti, naturalmente, tranne felix: e che sia maledetto il giorno in cui ha ingenuamente deciso d'iscriversi in quell'unico liceo in tutta la città, che comprende l'oneroso obbligo di frequenza perfino il sabato, seppur di sole quattro ore. l'invidia nei confronti delle sue sorelle beatamente assopite lo divora nell'esatta maniera in cui lui, silenziosamente adagiato contro l'anta del frigorifero, sgranocchia affamato un biscotto alle noci ed attende con pazienza che il suo solito caffettino pre-giornata fuoriesca fumante dalla macchinetta nespresso acquamarina della cucina. è così stanco, e per quanto sia stato per lui un immenso piacere, passare l'intero pomeriggio a dettare i propri dettagliatissimi e limpidi appunti di filosofia al suo carissimo minho, gli esiti dell'assenza di quell'abituale pisolino stanno cominciando a manifestarsi, sotto forma di una flemmatica lentezza nei movimenti, normalmente scattanti e fulminei. quando il caffè è finalmente pronto, riempiendo fino all'orlo una tazzina giallastra, lui ci affoga dentro tre cucchiaini di zucchero.

alla loro sessione di studio, va aggiunta inoltre una seconda variante, che oltre ad averlo esageratamente impensierito per l'intera giornata, ha addirittura osato ostacolare il suo notturno riposo. hyunjin e quella sua lettera, hyunjin e quella sua sciocca dedica, hyunjin e l'album dei the smiths che per chissà quale motivo, gli ha voluto regalare, e per quanto ambiguamente lusingato, felix non può lasciare che le cose continuino in questa maniera, non può permettere che simili gentilezze da parte dell'anima gemella del suo migliore amico si ripetano, deve assolutamente intervenire. ed onde evitare che il treno deragli, il capotreno deve mantenere la calma e prendere la situazione sottomano, con maestria, il che è esattamente ciò che il bell'addormentato ha intenzione di fare, determinato. perciò, annuendo tra sé e sé, butta giù la sua bibita rovente in un solo sorso, come uno shot di tequila, e si catapulta in tutta fretta verso la porta di casa.

felpa color ghiaccio e zaino in spalla, felix raggiunge con fierezza il giradischi, addentrandovisi con occhi scrutatori e lo sguardo di qualcuno che in questo istante, desidererebbe essersi vestito a strati, come spesso sua madre gli consiglia. tuttavia, non ha intenzione di lasciare che il battito cadenzato dei suoi denti ed il tremolio alle sue dita infreddolite possa rivelarsi d'intralcio alla sua missione, cupido era pur sempre seminudo. allora raggiunge uno degli espositori, dinanzi al quale hyunjin, impegnato a disporvi in ordine alfabetico una serie di dischi nuovi di zecca, staziona attentamente. ed è tanto assorbito dal suo lavoro, tanto concentrato sulla confezione beige di un album degli ultravox da non accorgersi dell'ingresso del suo adorato felix nel negozio. inoltre, il volume della musica che solitamente riecheggia come un tenue e delicato sottofondo all'atmosfera altrettanto piacevole e rilassata del giradischi è insolitamente alto, ed un vecchio pezzo degli oasis risuona tra le pareti, accompagnata dal canticchiare sporadico del commesso. felix gonfia il petto d'aria, lasciandosi andare ad un pesante sospiro prima d'avanzare fieramente nella sua direzione, e quando lo strusciare delle sue solette diviene più definito alle orecchie del moro, lui si volta.