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la pittoresca palazzina rossa nella quale abitano i lee, è probabilmente l'edificio più antico dell'intera via, ed è una vera gioia per gli occhi. balconcini biancastri dalle rifiniture influenzate dall'architettura britannica, grandi finestre ed un portone ad un'anta ridipinto in color mogano. pecca, però, d'ascensore.
poco male, si ostina a ripetersi felix, dopotutto il suo appartamento si trova al comodissimo secondo piano, non ne ha granché bisogno; tuttavia, nelle giornate scolastiche che gli richiedono zaini straripanti di libri dal peso di un cocomero, rimpiange di non aver mai steso una petizione per convincere il resto dei condomini ad organizzare una colletta per installarne uno. certo, questo suo spirito d'iniziativa si scioglie come neve al sole, quando minho s'accorge delle sue guance arrossate già dal secondo gradino, e decide di sfilargli la zavorra dalle spalle per caricarselo addosso, impassibile. e le gambe di felix si fanno cedevoli, molli come gelatina, mentre deglutisce ed osserva il suo amico che sale le scale e raggiunge il suo zerbino.
«muoio di fame, che mi prepari?» si stiracchia il maggiore dei due, liberandosi d'ogni peso e felix sbatte le palpebre, prima di chinarsi ed aprire lo zaino, alla ricerca delle chiavi di casa. poi, riflettendoci un istante, ridacchia divertito.
«scherzi? ho te, il miglior cuoco del mondo, ti lascio il comando dei fornelli.» lo indica, afferrando vittorioso un borsellino arancione, decorato da qualche stellina azzurra.minho sghignazza e si passa una mano trai capelli mori, adagiando la schiena contro il muro nell'istante in cui il biondo infila goffamente la chiave nella serratura.
«non c'è nessuno da te?» domanda, piegando il capo verso destra e l'altro annuisce, ed approfitta per far mente locale sugli impegni del resto della famiglia, sfidandosi a ricordare tutto.
«mamma è a lavoro, papà fuori città, rachel all'università e olivia pranza da un'amica.» ricapitola brevemente, orgoglioso di sé. il corvino allarga il suo sorriso divertito, allegro.
«grandioso.» commenta, e felix preme finalmente contro l'anta, spalancandola. circa un millisecondo prima d'addentrarsi nella sua accogliente dimora, affamati come lupi dopo una lunga giornata passata trai banchi, la porta dell'appartamento di fronte si spalanca, ed il vicino di felix ne sbuca fuori in tutta fretta, saltellando sul pianerottolo.una montagnetta d'un metro e sessantasette dai muscoli d'acciaio ed un sorriso a trentadue denti perennemente stampato sul volto, seo changbin è probabilmente la persona migliore che si potrebbe desiderare come vicino di casa. è divertente, è disponibile, ed è sempre pronto ad aprirgli il portone negli sporadici casi in cui a felix è capitato di dimenticare le chiavi, altrettanto propenso, con l'occasione, ad ospitarlo per pranzo. è un ventiduenne, si è trasferito da qualche anno ormai e convive con il suo compagno, analogamente ossessionato dalla palestra e dalla cucina sperimentale, passione grazie alla quale il biondino, ed il resto dei condomini, hanno la fortuna (o la sfortuna, a seconda di chi dei due decida di mettersi ai fornelli) d'inebriarsi degli aromi più esotici.
«felix, ciao!» lo saluta energicamente lui, per poi riservare un cordiale cenno anche a minho, che silenzioso ed introverso, ricambia quieto.
«changbin, ciao a te!» sorride felix, fermo sull'uscio. changbin si rigira tra le mani quella che ha tutta l'aria d'essere una lettera, probabilmente posta, o qualche bolletta.
«mi pareva di averti sentito, stavo aspettando tornassi.» ammette, annuendo tra sé e sé e lo studente sbatte le palpebre, ingenuo.
«ti serve di nuovo lo zucchero?» domanda, indicandogli amichevolmente l'ingresso, ma lui scuote la testa e gli si avvicina, strusciando le sue ciabatte a coniglietto rosa contro il pavimento in marmo.
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𝐦𝐞𝐥𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚𝐜 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱
Teen Fiction{☆ 𝐦𝐞𝐥𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚𝐜 ☆} -𝐭𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐚𝐥𝐛𝐫𝐞𝐚𝐤𝐞𝐫- dove un melomane perde la testa per un ragazzo che di musica e d'amore, s'intende ben poco. [lovers rock: tv girl] hyunlix