Capitolo 8

24 4 32
                                    

Fortezza di Cylla
Anno 754 dopo
la Battaglia di Styadus

Da quel giorno abbiamo preso altri libri e abbiamo cercato informazioni su dove potessimo trovare le rose, se fossero rare o meno

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Da quel giorno abbiamo preso altri libri e abbiamo cercato informazioni su dove potessimo trovare le rose, se fossero rare o meno.
Non abbiamo trovato nulla.
Un ottimo inizio direi.

"Dove pensi si possano trovare dei fiori così particolari?"
"Se lo sapessi non starei qui con te, non credi occhi blu?"
"Ha ha, sei simpatico come un pugnale nel fianco."
"Lo so, grazie."
"Idiota, che ne pensi di concentrarti? Prova a pensare se qui intorno ci sia una serra, un giardino o qualcosa di simile. Se io avessi un'unica debolezza la vorrei il più vicino possibile per tenerla sotto controllo ed essere praticamente indistruttibile."
"Mi duole ammetterlo, molto, ma questo ragionamento ha senso. In effetti c'è una serra, ma non ci sono mai entrato, ho sempre visto una o due guardie davanti all'entrata."
"Ma certo, devono essere persone di cui si fida ciecamente... Hey scorbutico, hai ancora quelle pozioni che avevi usato per addormentare le guardie fuori dalla mia cella?"
"Mmm, -socchiude gli occhi e li alza, guardando il soffitto, come per enfatizzare il fatto che stia pensando- si, dovrei averne abbastanza per due guardie, in teoria."
"E in pratica?"
"In pratica... -allunga un po' la 'a' finale- devo solo andare nella mia stanza e prenderle, vado ora?"
"-guardo fuori dalla finestrella: in mezzo alle sbarre scure come la notte si apre una tavolozza di colori delicati, in netto contrasto con il nero delle inferriate, che vanno da un bellissimo color pesca a un soffice rosso fragola- No, è tardi -mi fermo improvvisamente: un pensiero attraversa la mia mente come una saetta, mi chiedo se non sarebbe andato perso nel caso in cui non fossi stata pronta a prenderlo al volo- anzi si, fai in fretta, di notte saremo meno visibili."
"Occhi blu lo sai che mi fai quasi venire voglia di farti un altro complimento?"
"Ah, davvero? -non posso trattenere un sorrisetto- Sto aspettando."
"Ho detto quasi."

Gli Lancio un'occhiataccia prima che lui si alzi e cammini velocemente verso il portone cremisi.

"Non sentite troppo la mia mancanza, torno subito."
"Non c'è rischio, -alzo gli occhi al cielo quando vedo il suo occhiolino- muoviti."

Dopo alcuni minuti il dominatore dei quattro elementi ritorna, il mio sguardo cade sulla cintura della sua divisa, dove noto che, al posto di due boccette vuote, ce ne sono altre due, piene di un liquido dal colore scuro, sui toni del marrone, che suppongo essere le pozioni di cui parlavamo.

"Ho preso tutto, -batte leggermente la mano sulle boccette- sei pronta?"
"Si, -prendo la chiave a otto zampe dorata, che tengo nascosta dietro i libri che mi ha portato Cyrus, e apro la porta della cella- non che avessi molte cose da fare per prepararmi."
"Sei sempre così sarcastica?"
"Sì."
"Peccato."

Sussurra, ma io lo sento comunque e gli do un leggero schiaffo sulla nuca.

"Aia! Perché sei così violenta?"
"Sono giusta e tu stai esagerando."
"Non è vero, mi hai fatto molto male."
"E quindi? Adesso mi chiederai di darti un bacino sulla ferita? Almeno sai che non devi sottovalutarmi."
"Guarda quel sorrisetto soddisfatto. Ci provi gusto eh?"
"Non sai quanto, ora smettila di fare l'idiota e fammi strada verso la serra."

Lui si avvicina a me di qualche passo, incrocia le braccia al petto, evidenziando quei meravigliosi bicip- cosa. diavolo. sto. pensando.
Sbatto le palpebre un paio di volte, per cercare di non far cadere lo sguardo e non pensare a quanto sia bello- di nuovo? No, grazie.
Il sorrisetto non lascia mai il suo viso, anzi, se possibile, si allarga, come se sapesse cosa sto pensando al momento.
Arriva a un passo da me e inizia a parlare, con un tono basso ed estremamente attraent- antipatico, intendevo antipatico.
"Occhi blu, perché mai questo 'idiota' dovrebbe aiutarti, se tu sei così maleducata? -ridacchia, mentre io cerco di capire dove vuole arrivare- Magari se tu chiedessi 'per favore' potrei farci un pensierino... che ne dici?"
"Sei un bambino. -sospiro- Caro Cyrus, potresti per favore portarmi alla serra?"
"Uh uh, -scuote la testa, sempre con quel sorrisetto che, devo decidere, se voler baciare o strappare- non va bene così, chiamare una persona matura 'bambino' non è molto carino."

Non è che ti stia comportando da adulto al momento.

"Per favore, mi porteresti alla serra?"
"Che tono scocciato! Non ti sto mica torturando."

Più o meno.

"-metto su il mio miglior sorriso- Cyrus, luce della mia vita, potresti per favore guidarmi verso la serra?"
"Così va meglio, era difficile?"
"No. --"
"Ecco, brava, ora andiamo. Veloce! Non abbiamo tutto il giorno!"

Ma è stato lui a perdere tempo!

È così... esasperante.

È la seconda volta che esco da questa stanza, a differenza di quando siamo andati in biblioteca, giriamo a sinistra, arrivando a delle scale a chiocciola dello stesso nero delle sbarre della mia finestra.
Sembrano un vortice nero pronto a risucchiare chiunque ci si addentri, portandolo al piano di sotto.
La luce, complice la notte, non aiuta a vedere gli scalini, per questo la mia mano si aggrappa al corrimano. Non riesco però a evitare di inciampare, e ogni volta sento una presenza sul mio fianco o sul mio braccio.
Sembra quasi carino e gentile, se non lo conoscessi.
Arriviamo alla fine della scalinata, ritrovandoci difronte a un corridoio, che si divide in due porte e un grande portone di vetro, circondato da ghirigori neri, lungo tutto il perimetro.
È proprio verso quest'ultimo che si dirige Cyrus, aprendolo e continuando a camminare senza guardarsi indietro. Un gentiluomo.
Riapro il portone con uno sbuffo e lo seguo lungo il giardino, ammirando gli alberi dal legno rosso sangue e dalle foglie più accese, l'erba quasi antracite sotto i miei stivali.
I miei occhi vagano e individuano un sentiero, leggermente distante da dove ci troviamo. Praticamente un invito a uscire.
Mi fermo, con lo sguardo che vaga dal grande cancello nero al ragazzo poco più avanti di me.

Posso uscire.

Ma a che prezzo?

E poi, posso davvero andarmene? Non ho idea di dove siamo...

Ignoro i miei pensieri, presa da un senso di libertà e inizio a correre verso il cancello.
L'aria mi fa volare i capelli, corro a perdifiato, noto qualche sasso nell'erba e prego mentalmente Calelya per non inciampare.
È vicino, è sempre più vicino.

Posso farcela.

Posso farcela.

Posso-

Una presa ferrea mi ferma dalla corsa e mi gira, l'espressione di Cyrus è subito dura.

"Perché stai scappando? Mi avevi promesso di aiutarmi, mi stavo fidando."

Non rispondo e abbasso lo sguardo.
Dopo qualche minuto di silenzio sento la presa sulle sue braccia allentarsi leggermente.

"Ti prego."

La sua voce non è più ferma e arrabbiata, ora è solo... ferita.

 ferita

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Pointed Ears' Curse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora