Mi dirigo nella caverna. La sua forma è un'enorme apertura mandibolare di un drago nero, che mi osserva mentre varco la soglia.Io ho capelli lunghi e un vestito chiaro, sono scalza. Sento i passi rimbombare e continuo a camminare, mi dirigo verso il nucleo. C'è del fuoco, lava, l'aria ribolle. Io ho lo sguardo vuoto e non sono meravigliata.
Mi guardo attorno, sistemo i capelli e sbuffo... guardo in alto, noto un cerchio bianco sul soffitto e rimango a fissarlo. Quando ho finito prendo un'ocarina blu e comincio a suonarla. Questo suono fa emergere un enorme serpente viola, quasi pietrificato esso si rivolge a me e dice,
"sei davvero chi sei? O chi dici di essere? Bada bene, la strada è una, non ridere, qui c'è Morte... non ne senti l'odore?"
E ridendo si immerge lentamente nella lava accecante, schioccando le sue dita. Io termino di suonare, sono disillusa. La mia veste diventa nera, i miei capelli si accorciano, porto un chiodo, ho i capelli colorati, piercing, tatuaggi.
Mi dico,
"io sono io. Sono questa. Modesta o non molesta, sono questa. Dolente o nolente, innocente. Abbia pietà di me il Signore che è lassù nei cieli. Io vado, scelgo la mia strada. Vado piano. Questa è un'illusione. Cosa indica il mio sogno? Un cielo o il mare? Il mare o le stelle? Le stelle sono più belle. Com'è triste il mare, il sole, la spiaggia scotta, l'acqua è profonda, fa paura. No, il mare è da evitare, nuotare, scavare, terrore".
Termino la mia frase... gioco con l'ocarina con le mie stesse mani. La mia veste torna bianca e cammino fuori la grotta. Il cielo è splendente cosi come il prato verde. Gli uccelli cantano e l'aria è fresca.
Si fa notte e io prego,
"dio, dio, dove sei? Questo è il tuo cammino. Destino. O convinzione? Sarà questa maledizione? Dio, dio, mi incammino, questo è il mio destino. Nel nome di tuo figlio Gesù, Amen"
E continuo dicendo,
"ma che faccio io? Gioco o destino? Destino o cammino? Cosa ho scelto io?"
E con le mani congiunte guardo il vuoto, in ginocchio.
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Appunti di psichedelia concettuale
PuisiAppunti sparsi di una mente stanca di spiegarsi e che non si stanca mai d'imparare.