capitolo VI

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Il giorno dopo, nel parcheggio della scuola, Edward se ne stava per i fatti suoi, molto lontano da noi, a scambiarsi sguardi con mia sorella. A un certo punto, Bella camminò di fianco a lui, ma non lo calcolò, né gli rivolse parola, incamminandosi poi verso il bosco, e Edward non perse un secondo per seguirla. Volevo seguirli anche io, ma Jasper mi fermò per un braccio appena feci un passo.

Quel pomeriggio non andai a casa Cullen, non volevo vedere Edward, e nemmeno sentirne parlare, e se non fosse che sono quel che sono, un tempo sarei potuta andare alla riserva. Ma adesso no, chiaramente.
Quindi, forse un po' troppo ingenuamente, decisi di tornare dove la sera prima avevo visto Jacob.
Però, quando arrivai, non c'era Jacob, ma bensì altri due lupi che non riuscivo a riconoscere.
Probabilmente mi avevano sentita arrivare.
"Scusate. Io...volevo solo stare un po' da sola" Quelli non si mossero.
"Potete stare tranquilli, io non...non verrò di là" Non so perchè, ma il fatto che non si muovessero mi intimidiva. Ancora nulla: immobili.
"Okay...Non importa"
Mi appoggiai ad un albero, sedendomi per terra, poi aprii il mio zaino e tirai fuori un libro e una borraccia di metallo. Ovviamente nella borraccia non c'era acqua, ma del sangue di coniglio che mi aveva portato Alice quella mattina. Bevvi un po' di sangue, e una goccia mi scappò, scivolandomi dal lato della bocca, quindi mi pulii con la manica della felpa nera che indossavo. Vidi i due lupi scambiarsi uno sguardo, però non capii bene cosa significasse, anche se capii chiaramente che quel gesto li aveva turbati. Poi aprii il libro e mi misi a leggere.
Passò un'oretta, ma i lupi erano ancora lì.
Dopo ancora una mezz'ora, avvertii che qualcuno si stava avvicinando, ma era dalla parte del loro territorio.
"Oh, ragazzi! Pensavamo vosse successo qualcos..." Era Jacob, in forma umana sta volta.
"Oh" Mormorò appena mi vide.
"Ehm...andate pure, ci penso io. E...se vi chiedono, non dite che lei è qui" Ci pensò un po' su, poi aggiunse: "Perfavore"
Appena i due lupi si fossero allontanati abbastanza, Jacob parlò.
"Cosa ci fai qui!?" Disse, con tono rimproveroso.
"Sono nel mio territorio, no?" Chiesi.
"Be', si, ma..." Rispose balbettando. "Sul serio. Che ci fai qui?"
"Avevo bisogno di stare un po' da sola, ma a quanto pare è imossibile" Ci fu un buon minuto di silenzio che sembrò un secolo.
"Potremmo parlare...di quello che è successo ieri notte?" Chiese lui, visibilente imbarazzato.
"Ti preferivo quando non potevo vedere le tue espressioni" Dissi sarcasticamente, e lui sorrise sotto i baffi.
"Comunque...sì. Mi sembra il caso." Sospirai poi.
"Potremmo far finta di niente, e tornare come se non fossse successo nulla, o potremmo cercare di essere solo Annie e Jacke" Spiegai.
"La prima mi sembra più fattibile" Disse.
"Sì...anche a me" La distanza tra le due sponde del burrone che ci separava era solo di pochi metri, ma mi sembrava di essere lontanissima da lui. In un batter d'occhio, saltai dall'altra parte, e rimasi a pochi centimetri dl suo viso. Lui fece un passo indietro, come se gli fossi saltata addosso.
"Che c'è? Non mordo mica" Risi, accorgendomi dopo del doppio senso.
"Mhh, su di questo avrei qualche dubbio" Ridacchiò anche lui. Mi sembrava di essere tornata ai vecchi tempi, a noi due che sorridevamo come due stupidi a dieci centimetri l'uno dalla faccia dell'altra.
"Questo è molto stupido" Disse lui, sempre sorridendo.
"Cosa? Il fatto che sono nel tuo territorio e che da un momento all'altro potrebbe saltarmi un lupo addoso o il fatto che vorrei baciarti?" Replicai io. Lui ci pensò un momento, emettendo il solito versetto 'mhhh' che le persone fanno mentre pensano: "Direi tutte e due. E che ne pensi del fatto che fino a una settimana ci insultavamo a vicenda?"
"Si, direi che è molto stupido" Sorrisi. Stava accadendo. Ci stavamo per baciare, dopo quasi un anno, quelle labbra morbide e calde che tanto amavo, avrebbero toccato le mie, pallide e fredde. Però, nulla. Si fermò un centimetro dalle mie labbra, come se avesse avuto un'illuminazione divina. Come se fosse tornato improvvisamente coi piedi per terra.
"...Non posso. Non ha senso." Disse, allontanandosi di qualche passo, lasciandomi spiazzata. "E' contro ogni mio singolo principio. Io...non posso amarti. Non posso." Scosse la testa.
"Va' via, prima che qualcuno avverta la tua presenza" Si allontanò velocemente e con passo deciso, e io, senza lasciare a me stessa il tempo di realizzare, saltai subito nel mio territorio, ascoltando il suo consiglio.
Non avevo nemmeno ben capito cosa fosse successo, sapevo solo che non aveva senso. Recuperai il mio zaino da terra e lo appoggiai a una spalla sola, allontanandomi velocemente dal confine. Non sapevo nemmeno cosa fosse successo, le mie gambe si muovevano da sole e velocemente. Guardavo fisso a terra, come un robot.

Se non volevo passare la serata pensare ad Edward e Bella, adesso non riucivo a smettere di pensare a Jacke. Cosa significava tutto ciò? Non capivo, e allo stesso tempo avevo bisogno di dirlo a qualcuno, ma a Bella non potevo perchè magari sapeva di me ma non sapeva di Jacob. E nemmeno a Rose perchè si sarebbe arrabbiata. Non avevo nessuno. Solo in quel momento capii che ero veramente sola.
Era tutto un casino, mi stava scoppiando la testa, era troppo per me.

Annabella Swan Cullen -Twilight story- (x Jacob Black) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora